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giovedì 15 febbraio 2024

Catanzaro droga e cellulari transitavano dal carcere. Invischiati anche agenti della Penitenziaria e un imprenditore, indagata anche l'ex direttore

 


'Ndrangheta, droga e cellulari in carcere, arresti tra Catanzaro e Cosenza. 

Tra  gli indagati nell'ambito dell'operazione portata avanti dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Catanzaro e dal Nucleo investigativo centrale della Polizia penitenziaria che hanno dato esecuzione stamattina all’ordinanza di misura cautelare emessa dal gip del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 38 indagati, risulta anche l'ex direttrice dell'Istituto penitenziario di Catanzaro Angela Paravati.  La droga e i cellulari transitavano dal carcere. Blitz delle forze dell'Ordine nelle province di Catanzaro e Cosenza, ma anche in altre località del territorio nazionale: il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catanzaro e il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria con il supporto dei militari della Legione Carabinieri Calabria e del personale dei Nuclei Investigativi Regionali del Corpo della Polizia Penitenziaria, hanno dato esecuzione all’ordinanza di misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, nei confronti di 38 indagati, accusati di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e all’accesso indebito a cellulari da parte di detenuti, concorso esterno in tali associazioni, nonché istigazione alla corruzione, corruzione anche con l’aggravante mafiosa, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, procurata evasione, falso e truffa ai  ..........

mercoledì 17 gennaio 2024

"Le fabbriche cinesi della droga" Raffica di fermi tra Cosenza e Catanzaro, sequestrati 580 chili di marijuana pronti alla vendita

 Una raffica di fermi disposti dalla procura distrettuale di Catanzaro, guidata da Vincenzo Capomolla, disarticola definitivamente le “fabbriche” cinesi della droga. 



"Fabbriche" specializzate nella produzione di marijuana di primissima qualità prodotta in Calabria in grande quantità e venduta nelle aree metropolitane della lontana Olanda. La filiera produttiva di matrice orientale era collocata all’interno di anonimi capannoni industriali di piccoli centri della nostra regione. È quello che nel luglio scorso avevano scoperto gli investigatori del commissariato di Corigliano Rossano, diretti dal vicequestore Giuseppe Zanfini e quelli della squadra mobile di Cosenza, guidati dal vicequestore Gabriele Presti, facendo irruzione in tre diverse strutture collocate nelle province di Cosenza e Catanzaro. Ora l'ultimo colpo sferrato dai poliziotti del questore Giuseppe Cannizzaro con la notifica dei provvedimenti restrittivi e la scoperta di una ....... 

giovedì 15 settembre 2022

L'Unical vuole mangiarsi L'università Magna Graecia di Catanzaro. Con campanilistico e pre-potenza inaudita, l'università di Cosenza fa corsi fotocopia con il silenzio della politica.

 Gravissime condotte tenute dagli Organi Accademici dell’Unical, definiti fortemente "dannosi di tutta la comunità calabrese ed ispirati ad un modello “campanilistico”; oltre che animati da un atteggiamento di pre-potenza inaudita". 



 Le dichiarazioni di Valerio Donato In qualità di Consigliere Comunale di Catanzaro, di Cittadino e di Professore Ordinario presso l’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro.

Sottolineando che la Calabria versa in una condizione di grave difficoltà economica, sociale e culturale che ha spesso indotto le comunità dei maggiori centri urbani a incentrare la propria azione in virtù dei rapporti di forza tra le diverse articolazioni territoriali, Donato evidenzia lo squilibrio tra le città calabresi ed al contempo una maggiore povertà delle diverse realtà territoriali.  Un quadro, ulteriormente aggravato dalla “attuale tendenza prevaricatrice assunta da talune Istituzioni che operano sul territorio regionale". In particolare, Donato si riferisce alla determinazione degli Organi Accademici di Unical i quali sembrano indirizzati a promuovere ogni azione al fine di istituire corsi “fotocopia” di corsi già attivati in altri Atenei calabresi – e decisamente della Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro -; e/o comunque ad assumere iniziative tendenti ad “affievolire” le capacità scientifiche, didattiche e culturali, da quest’ultima maturate e riconosciute dalle Comunità scientifiche nazionali ed internazionali. "Come a tutti noto - spiega Donato - per iniziativa della Unical, è stato attivato un corso “innovativo” di studi in Medicina e Tecnologie digitali presso l’Ateneo cosentino, al quale sono state destinate le migliori risorse umane e professionali dell’Università di Cosenza [in ordine alle competenze in tema di Tecnologie Digitali] e dell’Università di Catanzaro [in ordine alle competenze in tema di Scienze della Vita], ponendo in tal modo una proficua sinergia tra le diverse componenti del sistema universitario calabrese. A tal fine le Università coinvolte hanno stipulato una Convenzione e costituito un Comitato Scientifico al quale affidare l’organizzazione del corso. Si trattava di un modello di “sistema” virtuoso, il quale aveva ingenerato l’affidamento su un futuro “nuovo” dell’intera comunità regionale, là dove poteva costituire un modello che avrebbe potuto ispirare ogni iniziativa di qualunque istituzione rilevante sul territorio regionale. Tuttavia, l’Unical ha disatteso completamente [e, con probabilità, strumentalmente] i “patti” stipulati con l’Università Magna Graecia di Catanzaro; e, soprattutto, ha assunto comportamenti da parte del Magnifico Rettore della Università di Cosenza, i quali sembrano ispirati, come in passato, a forti pressioni campanilistiche e di “bottega”, a danno dell’Università di Catanzaro. A quanto è dato sapere, infatti, il Magnifico Rettore dell’Unical avrebbe intenzione – unitamente agli organi accademici competenti – di attivare un “nuovo” ed “autonomo” corso di Medicina e Tecnologie digitali, indipendente – questa volta - da qualunque rapporto con l’Università Magna Graecia di Catanzaro.

Si tratta di una iniziativa che, per vero, non può che costituire un ennesimo tentativo – tra tanti “sventati” nel corso dei decenni passati – di avviare presso Unical un corso di Medicina e Chirurgia, giacché se fosse obiettivo del Magnifico Rettore di Unical quello – sacrosanto – di offrire agli studenti calabresi un corso “innovativo” in Medicina e Tecnologie digitali, avrebbe potuto raggiungere l’obiettivo rispettando la convenzione stipulata con l’Ateneo catanzarese e, dunque, valorizzando il corso già attivato insieme all’Università di Catanzaro. Ma si tratta, ancor più, di un indirizzo frutto di un pre-potente intendimento, il quale ha spesso animato i rapporti tra gli Atenei calabresi. Basti considerare che il diritto allo studio è stato per anni finanziato in modo squilibrato a vantaggio dell’Università di Cosenza e a danno dell’Università di Catanzaro, la quale – a voler considerare “soltanto l’ammontare complessivo delle borse di studio erogate” - ha ricevuto, per molti anni, ben 3,5 milioni in meno rispetto a quanto dovuto. Oltremodo, l’attuale iniziativa che sembra animare il rettorato dell’Unical è ancor più aggravata dalla contemporanea pretesa di attivare un corso in Scienze Infermieristiche – già presente presso l’Università di Catanzaro – ed un corso in Giurisprudenza Digitale. Tutte le iniziative sopra richiamate tendono – o comunque avrebbero l’effetto – di “limitare” fortemente le attività della Università Magna Graecia di Catanzaro, là dove –in una prospettiva “meramente” campanilistica – potrebbe “umiliare” ogni sforzo dell’Ateneo catanzarese, il quale rappresenta un patrimonio inestimabile della comunità regionale tutta, oltre che un “valore” riconosciuto dalle Comunità scientifiche nazionali ed internazionali. Il disegno ordito dal Magnifico Rettore di Cosenza è espresso, infine, dalla determinazione di “non rispettare” gli impegni “morali” assunti nella formazione degli organi del CORUC [Comitato regionale di Coordinamento delle Università Calabresi], del quale è componente l’Ill.mo Sig. Presidente della Regione, vale a dire dell’ente preposto ad esprimere pareri – tra altro - in ordine alla istituzione di nuovi corsi di studi negli atenei calabresi. Sebbene, infatti, vi fosse l’accordo di “nominare” il Magnifico Rettore di Catanzaro [prof. Giovanbattista De Sarro] quale Presidente del Coruc – secondo una turnazione espressamente convenuta sin dall’avvio degli Organi attualmente incarica – il Magnifico rettore di Cosenza si rifiuta di rispettare gli impegni “d’onore” assunti, proprio al fine di evitare che il progetto dell’Unical [e di spoliazione dell’Università di Catanzaro] possa trovare ostacoli nel CORUC.

Il panorama richiede il tempestivo intervento delle Autorità calabresi e/o comunque dei rappresentati istituzionali e politici i quali non dovrebbero tollerare atti di pre-potenza, a danno della unità, del sistema e dell’intera comunità calabrese. Non pare dubitabile che ogni programmazione di “sistema” possa determinare maggiori o minori vantaggi a favore di porzioni del territorio calabrese, senza che le parti “svantaggiate” possano ostacolare gli ................

sabato 2 luglio 2022

Il treno della Sila che va a idrogeno da Cosenza a Catanzaro, lunga 113 km il PNRR stanzia 280 milioni ma mancano i binari.

 “Quali iniziative sta assumendo la Regione Calabria per ripristinare la percorribilità di tutta la tratta ferroviaria Cosenza-Catanzaro Lido, così importante e propulsiva per lo sviluppo sociale, turistico ed economico di una zona vasta e fondamentale della Calabria? Intende, la Regione, attivarsi per conoscere la situazione dei vari interventi previsti, l’attuale effettiva disponibilità delle risorse impegnate negli anni, ottenere precise indicazioni sui tempi e sulle modalità dei progetti di riqualificazione e ammodernamento della tratta e sui tempi di completamento degli stessi?” Sono le domande contenute in un’interrogazione, depositata nella mattinata di ieri 1 luglio, dal capogruppo del M5S, in Consiglio Regionale, Davide Tavernise e relative alla linea ferroviaria Cosenza – Catanzaro Lido.


            “La ferrovia Cosenza-Catanzaro Lido – ricorda Tavernise – è una linea ferroviaria locale a scartamento ridotto, gestita dalle Ferrovie della Calabria, di grande richiamo turistico per i paesaggi da essa attraversati, specialmente nelle aree interne della Sila. Lunga 113 km  ha sempre sofferto dei problemi derivanti dalla difficile idrogeologia. In particolare il tratto ferroviario, compreso tra Soveria Mannelli e Rogliano, è interrotto a causa di frane e smottamenti. Proprio su questa linea – continua Tavernise –  utilizzando i fondi del PNRR, si vuole sperimentare la transizione sostenibile, utilizzando treni ad idrogeno. Allo scopo sono previsti 280 milioni in favore delle Ferrovie della Calabria per interventi di potenziamento ed ammodernamento delle linee ferroviarie regionali Cosenza‐ Catanzaro. Un investimento importante che nella giornata di ieri ha iniziato ad assumere i contorni della concretezza, stante la firma dei due decreti ad opera del ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, con la quale si dà il via alla sperimentazione dell’idrogeno nel trasporto ferroviario con la conferma dell’interessamento della tratta ferroviaria Cosenza-Catanzaro. “Eppure oggi permangono molti dubbi sull’effettivo utilizzo dell’intero tratto ferroviario – denuncia il pentastellato – visto, ad esempio, che il progetto di adeguamento, messa in sicurezza e velocizzazione della linea Cosenza – Catanzaro per 53 milioni e mezzo di euro (già previsti dalla delibera CIPE n. 54/2016), derivanti dal fondo per lo sviluppo e la coesione relativo alla programmazione 2014-2020, risulta non avviato, nonostante la fine dei lavori prevista per il 30 giugno 2022. Risultano essere stati finanziati, poi, 74 milioni e 860 mila euro attraverso lo schema di convenzione tra Ministero, Regione e Ferrovie della Calabria approvato dalla Giunta Regionale ad ottobre 2020, per la realizzazione degli interventi di adeguamento della tratta agli standard di sicurezza nazionali. Altri fondi, poi, (8,5 milioni di euro) risultano essere stati stanziati per i movimenti franosi che hanno interessato la linea ferroviaria, per poter ripristinare la continuità della tratta il cui servizio è interrotto oramai da diversi anni”. “Senza un’accelerazione dei tempi – conclude Tavernise – si andrebbe incontro ad un possibile disimpegno di .........

mercoledì 25 maggio 2022

Imponente blitz dei carabinieri; illeciti in 50 attività produttive (tre ditte di autospurgo, undici autolavaggi, sei cementifici, cinque caseifici, undici aziende agricole e zootecniche, quattro aziende agro alimentari, quattro lavanderie industriali, quattro aziende chimiche.

 

Illeciti ambientali nelle province di Cosenza, Catanzaro e Vibo, blitz in 50 aziende. Dieci persone denunciate




L’intervento, condotto dai carabinieri, è stato indirizzato alla prevenzione e al contrasto dell’inquinamento ambientale, mediante azioni utili a conoscere e valutare il fenomeno in ambito regionale e, nel contempo, valorizzare le funzioni di polizia ambientale affidate in ambito nazionale all’Arma dei carabinieri. Il fenomeno del degrado e dell’inquinamento ambientale di acque e suolo ha, infatti, ripercussioni estremamente negative sull’intera società per i potenziali rischi alla salute umana e animale, per gli ecosistemi presenti sul territorio, sul sistema economico con particolare riguardo al settore turistico. Per tutta la giornata di ieri, nel quadrante jonico delle province di Cosenza, Crotone e Catanzaro, a seguito di attività di verifica avviata dal Comando Legione carabinieri “Calabria”, d’intesa con il Comando della Regione carabinieri forestale, è stata data esecuzione all’operazione denominata “Deep 3”. L’intervento, secondo gli uomini dell’Arma, ha costituito il completamento delle analoghe attività, che, nel bimestre scorso, hanno interessato preliminarmente il settore tirrenico delle province di Vibo Valentia, Catanzaro e Cosenza e, in una seconda fase, l’intera provincia di Reggio Calabria. L’attività dei militari ha permesso di contrastare gravi violazioni in materia ambientale.Nell’ambito dell’operazione, che ha avuto un forte impatto sia sul piano preventivo che repressivo, controllate circa 50 attività produttive (tre ditte di autospurgo, undici autolavaggi, sei cementifici, cinque caseifici, undici aziende agricole e zootecniche, quattro aziende agro alimentari, quattro lavanderie industriali, quattro aziende chimiche e di produzione di manufatti per l’utilizzo dei prodotti chimici).



Deferiti in stato di libertà i titolari di sei autolavaggi, tre caseifici, tre cementifici, un’azienda agricola, un’azienda zootecnica, un cantiere navale, un mercatino dell’usato e un esercizio adibito a meccanico, a vario titolo, per “gestione dei rifiuti non autorizzata”, “scarico di acque reflue non autorizzato”, “smaltimento illecito dei rifiuti”, “sversamento non autorizzato di liquami derivati dalla produzione di latticini”, “scarico abusivo di siero caseario nell’alveo di un fiume”, “abbandono illecito di rifiuti” e “reati in materia edilizia”; Elevate numerose sanzioni amministrative, per una cifra complessiva prossima ai 15.000,00 Euro, nei riguardi dei titolari di 1 azienda vitivinicola e allevamento zootecnico, 1 auto spurgo, 1 caseificio, 1 impianto di produzione di marmi, 1 autolavaggio, 1 cantiere navale e 1 azienda agricola, responsabili, a vario titolo, di “mancato aggiornamento del registro di carico e scarico dei rifiuti”, “mancata tenuta del registro sul luogo di produzione dei rifiuti” e “omessa tenuta del registro di carico e scarico dei rifiuti”, nonché per “omessa iscrizione all’anagrafe canina”. Sequestrati penalmente o amministrativamente gli impianti di scarico di...........

mercoledì 28 luglio 2021

Coppia di turisti del nord si perde in Sila prontamente recuperati riportati alla loro vettura

  Una giovane coppia di turisti di Ravenna Soccorsa in Sila, avevano perso l’orientamento e contattato il 112.



E’ stata raggiunta e riportata alle auto nel tardo pomeriggio di ieri una giovane coppia di turisti di Ravenna. I ragazzi avevano chiamato il 112 segnalando di essere in difficoltà dopo essersi inoltrati nella Strada delle Vette, nel cuore della Sila. Una squadra mista della Stazione Lorica del Soccorso Alpino e Speleologico Calabria e del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza unitamente ai Carabinieri Forestali li ha ...............