Potrebbe essere una lite in famiglia la causa di un gesto i cui contorni sono ............
Potenziare l’attività in serra attraverso l’installazione di un impianto di coltivazione idroponica biologica per rafforzare l’intento di inserimento lavorativo di persone con disabilità intellettiva.
E’ l’obiettivo della cooperativa sociale “Agrama”, presieduta da Guglielmo Merazzi, che si trova in località Fieri di Belcastro, nel catanzarese. Una coop che ha come mission quella di curare un’attività di produzione agricola adoperando esclusivamente il metodo biologico ed ecosostenibile e con obiettivi mirati all’inserimento socio-lavorativo per ragazzi e ragazze con problematiche di tipo intellettivo e relazionale. Adesso, grazie ad un finanziamento ottenuto dalla Chiesa Valdese – che ha creduto nella validità del progetto “Inclusione e nuove abilità in agricoltura sociale” destinando parte dei fondi dell’8 per mille per facilitare l’accompagnamento in percorsi lavorativi preceduti da tirocini mirati – si sono gettate le basi per far acquisire ai ragazzi con disabilità competenze nel campo dell’idrocoltura spendibili nel mondo del lavoro. In una prima fase sono state ripristinate delle serre compromesse da atti vandalici e dal maltempo, “cuore pulsante” delle attività della cooperativa, che si susseguono da anni in località Fieri a Belcastro. Quindi i volontari si sono concentrati sulla conduzione assistita per la coltivazione delle piante a dimora e la loro assistenza durante la fase di crescita. Nino Dell’Acqua, impegnato nell’attività di coltivazione all’interno della cooperativa, ha sottolineato come la nuova metodologia facilita i ragazzi coinvolti, non dovendo più ricorrere alle continue “zappettature” del terreno perché la crescita delle piantine avviene totalmente in acqua, tramite un sistema di ricircolo a regime completamente automatizzato. “Attraverso il recupero e la messa in attività delle due serre presenti a Belcastro – ha sostenuto Dell’Acqua – si intende favorire l’acquisizione di nuove competenze che mirano all’inserimento lavorativo delle ........
Un’Area Catanzarese forte, “pesante” dal punto di vista istituzionale, unita e in grado di fornire ai propri cittadini servizi all’altezza delle aspettative. E, soprattutto, che ruoti attorno al capoluogo di regione. In due parole: “Grande Catanzaro”, il progetto portato avanti dal sindaco Nicola Fiorita e da altri 14 suoi colleghi dell’area, appena promosso dagli esperti del Programma “Italiae” che fa capo al dipartimento Affari regionali presso la presidenza del Consiglio dei ministri.«Tutti guardano alla proposta della Grande Catanzaro come una rottura con un passato isolazionista» è la considerazione degli esperti che affiancano gli Enti nei processi di aggregazione e di gestione associata dei servizi. Il primo rapporto di “Italiae” è stato stilato dopo i confronti con sindaci, assessori e dirigenti di Borgia, Botricello, Caraffa, Cropani, Gasperina, Gimigliano, Girifalco, Marcellinara, Pentone, San Floro, Sellia Marina, Settingiano, Simeri Crichi e Stalettì. Un documento preliminare che contiene gli indirizzi per un unico progetto di sviluppo.
Un documento preliminare, denominato “prime evidenze”, ma che contiene fondamentali indirizzi per il lungo lavoro che attende i sindaci dell’Area, impegnati ad ottimizzare le loro azioni di governo e ricondurle ad un unico progetto di sviluppo.
Da questa indagine condotta in parte sul campo e in parte attraverso l’esame di documenti, “Italiae” ha tratto tre indirizzi molto condivisi dai sindaci: il primo, l’unione deve avvenire gradualmente e mantenendo l’autonomia dei singoli Comuni; il secondo, tutti convengono sul fatto che aumenterà il peso politico sia del Capoluogo sia dei singoli Comuni; il terzo, la gestione condivisa dei servizi può essere una soluzione per sopperire alle carenze di personale e di professionalità. Il documento analizza le principali fragilità dell’area, riconducibili in massima parte al deficit infrastrutturale, alla disoccupazione giovanile, all’assenza di una filiera turistica, alla marginalità del ........
Due casi di violenze e maltrattamenti in famiglia con altrettanti arresti dei carabinieri in provincia di Catanzaro.
Il primo caso, durante questi giorni di festa, si è verificato a Simeri Crichi dove i carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato un 53 enne di Sellia Marina, domiciliato in Simeri Crichi, con l'accusa di maltrattamenti in famiglia nei confronti della propria compagna a seguito di abuso di sostanze alcoliche. L’uomo avrebbe aggredito la compagna provocandole graffi e lividi sul volto. I militari hanno verificato che le violenze si sarebbero protratte per circa un anno. L’uomo è stato posto agli arresti domiciliari in un'altra abitazione di sua proprietà.
Il secondo caso si è verificato a Marcedusa, piccolo centro del Catanzarese, dove i militari della Stazione di Botricello e personale dell’Aliquota Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile di Sellia Marina, hanno tratto in arresto in flagranza un uomo di 43 anni per tentato omicidio nei confronti della compagna, oltre che per resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale e porto abusivo di armi od oggetti atti ad .......