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martedì 15 novembre 2022

Oggi il mondo raggiunge 8 miliardi di persone. Mentre la Calabria diventa sempre più vecchia. A Catanzaro in un solo anno persi 816 abitanti.

 Sulla base dello scenario di previsione “mediano”, dunque, l’Istat prevede una decrescita della popolazione residente in Calabria nel prossimo decennio: da 1.894.110 al 1° gennaio 2020 (punto base delle previsioni) passerà a 1.755.756 nel 2030 e l’Ir avrà un aumento pari a 14,5 punti percentuali (154,6%). Via via che le generazioni nate negli anni del baby boom tenderanno a estinguersi, questo squilibrio aumenterà verosimilmente sempre di più. Le previsioni sul futuro demografico in Calabria restituiscono un potenziale “quadro di crisi” che necessita l’adozione di più specifiche politiche socioeconomiche come strumenti di riequilibrio e di risposta strutturale ai cambiamenti demografici.



Le ripercussioni sulla scuola

Nei prossimi anni a causa del calo demografico si prevedono tempi difficili anche per il settore scolastico, con forti ripercussioni sulla formazione delle classi che porteranno verosimilmente al taglio di molte cattedre. In questi anni il fenomeno ha interessato i piccoli e medi centri urbani della regione, in cui si è assistito ad un’aggregazione di istituti scolastici che ha portato alla nascita degli Istituti comprensivi, ma ora lo stesso fenomeno si sta gradualmente estendendo anche ai grandi centri urbani. In Calabria sono anni che si registra un trend negativo della popolazione studentesca. Nell’anno scolastico 2010/2011 era pari a più di 300mila unità, mentre nell’anno scolastico 2020/2021 è scesa a meno di 280mila. Da sei anni anche gli alunni stranieri stanno facendo registrare un calo: sono passati da 12.580 nell’anno scolastico 2015/2016 a meno di 12mila nell’anno scolastico 2020/2021. Questi si ripartiscono tra i vari ordini di scuola come segue: 2.006 studenti stranieri nelle scuole dell’infanzia (con un’incidenza del 4,2% sul totale della popolazione studentesca e una quota del 65,5% di nati in Italia), 3.720 nella scuola primaria (4,6% e 52,6%), 2.387 nella scuola secondaria di I grado (4,5% e 40,4%) e 3.862 nella scuola secondaria di II grado (4,0% e 18,0%). Le provenienze degli studenti stranieri risultano estremamente variegate, ma al contempo i numeri più elevati coinvolgono un gruppo limitato di Paesi; il 66,9%, infatti, proviene da Romania (3.159), Marocco (2.965), India (663), Albania (646) e Ucraina (575).

a seguire 2 articoli uno della Gazzetta del Sud di oggi che descrive il rapporto di gestione dati Istat sulla città di Catanzaro

martedì 9 agosto 2022

Singolare impresa di un giovane Calabrese; da Berlino a Simeri Crichi in bici. Angelo è partito dalla città che lo ospita da dieci anni per far rientro al suo paese natio in bicicletta

  Non poteva certamente passare inosservata: un percorso in bici partendo dalla città che da dieci anni lo accoglie, Berlino, per arrivare nel paese di origine, per l'appunto, Simeri Crichi. Per Angelo, l’idea di questo “viaggio su due ruote” era da tempo in cantiere, ora, in piena concretezza, ne dà conoscenza la madre, la signora Elvira Gentile, con un post su Facebook.


Tanti i chilometri macinati, una delle ultime tappe, Pescara, tuttavia ancora non si è certi della data di arrivo che, presumibilmente, avverrà nei giorni 12/13 agosto. Certamente, l’attesa è forte, soprattutto da parte dei genitori, la signora Elvira e il signor Antonio, un arrivo previsto a Simeri Mare, in località “Homo Morto”. Non resta che attendere il “traguardo” di Angelo con il suo “grande bagaglio”: un viaggio tutto da raccontare. Un viaggio che ha visto la partenza da Berlino, dove si era trasferito molti anni fa per lavoro dopo aver conseguito il diploma all’Istituto “Tecnico Industriale Scalfaro” di Catanzaro, un percorso che è iniziato portando con sé l’essenziale e l’attrezzatura necessaria per la stessa bicicletta, da poco acquistata per effettuare questo tipo di percorsi. Dunque, poche cose nel piccolo bagaglio e una tenda da usare nei suoi pernottamenti, sostando a fine tappa nei campeggi delle città attraversate. solo due le soste di un giorno intero, rispettivamente a Bolzano e in Abruzzo, giusto il tempo per...... 

lunedì 7 marzo 2022

A Kiev esisteva una squadra di calcio con il nome "Fc Catanzaro" I Calciatori prendono le armi per difendere L'Ucraina.

 


La guerra in Ucraina non risparmia nessuno, neanche gli ormai ex calciatori del Fc Catanzaro, società dilettantistica di Kiev che per nove anni ha portato il nome e il simbolo del Catanzaro calcio. La società, vincitrice di due coppe e di un «Super bowl» nel campionato ucraino, si è sciolta nel 2018, ma fra la capitale dell’Ucraina e il capoluogo della Calabria si è creato un vero e proprio ponte ideale. La storia del club che ha preso il nome di una società di provincia era rimbalzata in Italia negli anni scorsi. Molte testate sportive on line, incuriosite, le avevano dedicato dei servizi, perchè il Catanzaro vanta 7 campionati in serie A e una finale di coppa Italia, ma non è la Juventus, il Milan o l’Inter. Eppure i gol segnati direttamente da calcio d’angolo di Massimo Palanca sono scolpiti nella storia del calcio italiano al punto da appassionare il fondatore di una squadra di Kiev nata con il nome di «Change» che successivamente assunse il nome di Fc Catanzaro, società che in Italia aveva sostituito per alcuni anni la vecchia e gloriosa Us Catanzaro dopo il fallimento.

La pagina Facebook del club ucraino esiste ancora e ha molti followers catanzaresi, aumentati dopo l’invasione russa. Oleksandr Sytsko, presidente del club e capo allenatore, vive molte ore delle sua giornata in un rifugio antiaereo. Nei giorni scorsi ha .........

mercoledì 8 aprile 2020

Il primo ministro Britannico Boris Johnson curato da un medico italiano. Si tratta di Luigi Camporota un luminare calabrese, Catanzarese


Si chiama Luigi Camporota ed è uno dei dottori che sta curando in queste ore il premier inglese Boris JohnsonIl dott. Camporota è un luminare calabrese, originario di Catanzaro e viene descritto dal Times come un’eccellenza nel campo della terapia intensiva e nella cura delle malattie respiratorie. Johnson è ricoverato presso l’ospedale St Thomas di Londra e sta lottando contro il coronavirus. Al momento, assicura il Governo, sta ricevendo “cure con l’ossigeno standard“, respirando però “senza assistenza di ventilatori polmonari“. Luigi Camporota ha studiato in Calabria, ottenendo un dottorato presso l’università di Southampton. I suoi studi sono pubblicati sulle più prestigiose riviste mediche britanniche. "Il primo ministro è in buone mani, in ottime mani. Le migliori" ha rassicurato il ministro che ha avuto in dote nottetempo domenica da Boris Johnson le sorti della Gran Bretagna. Come riportato dal Corriere della Sera, tra i medici che hanno in cura il premier c'è anche un italiano, calabrese: Luigi Camporota.
A dirlo all'AdnKronos è il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, parlando di Luigi Camporota, esperto di medicina di terapia intensiva e difficoltà respiratorie e uno dei luminari che si sta occupando del premier inglese Boris Johnson, contagiato dal coronavirus.
Camporota, infatti, nel 1995 ha conseguito la laurea in Medicina "summa cum laude" a Catanzaro, quando ancora l'università del capoluogo calabrese dipendeva dall'Ateneo di Reggio Calabria.
"Il fatto che Camporota sia un prodotto degli studi catanzaresi testimonia che il grado di preparazione dei nostri medici è all'avanguardia. Per noi è un grande motivo di orgoglio. Appena questa tragedia sanitaria ed economica sarà finita, lo inviteremo qui a Catanzaro per accoglierlo con tutti gli onori".
Anche Girolamo Pelaia, Professore ordinario di Malattie dell'apparato respiratorio all'Università "Magna Grecia" di Catanzaro, Direttore dell'Unità Operativa Complessa di malattie dell'apparato respiratorio e della Scuola di specializzazione parla di Camporota:
 "Uno dei nostri migliori studenti, medici specializzandi e specialistici che io abbia mai conosciuto e seguito, di una preparazione medico-scientifica e di una disponibilità professionale e umana di altissimo profilo.
Il Prof. Camporota - racconta all'AdnKronos - da studente frequentava qui a Catanzaro la Facoltà di Medicina, che allora era compresa nell'Università di Reggio Calabria. Frequentava il corso di Malattie dell'apparato respiratorio, svolto dal Prof. Marsico, uno dei più grandi pneumologi italiani e nostro comune maestro. Io allora ero un giovane medico e il professor Marsico mi assegnò Camporota come tutorato, per cui insieme al Prof. Marsico lo abbiamo seguito nella tesi di laurea e poi nella tesi di specializzazione, dove nel frattempo al Prof. Marsico è subentrato il Prof. Tranfa.
In quegli anni gli sono sempre stato molto vicino, e proprio mentre il Prof. Camporota era specializzando sotto la direzione del Prof. Tranfa, e io ero il suo tutor, mi ha manifestato la volontà, il desiderio di andare a studiare e lavorare in Inghilterra. E così l'ho messo in contatto con un mio amico, il Professor Ratko Djukanovic, che allora lavorava all'Università di Southampton".
Il Prof. Pelaia prosegue:
"Studente, ripeto, eccellente, preparatissimo, molto garbato anche da un punto di vista umano, davvero eccezionale, avviato da me è andato a lavorare in Inghilterra. Pensi che quando mi capitava di incontrare, nei vari congressi, il professor Djukanovic, me ne parlava benissimo dicendo che era un giovane medico bravissimo. Poi da Southampton, quello che è stato uno dei migliori studenti avuti qui alla Magna Grecia, si è trasferito a Londra, con grande dispiacere del Prof. Djukanovic che lo stimava tantissimo, e lì ha costruito la sua strada andando a lavorare al Guy's & St Thomas Hospital.
Con vari ruoli, giovane medico, ricercatore, professore, a parte un'esperienza fatta negli Stati Uniti, io sono sempre stato qui a Catanzaro, e questo mi ha dato la possibilità di seguirlo, di stargli vicino e di coltivare con lui un ottimo rapporto, e continuiamo a mantenere una solidissima amicizia. Fra l'altro, Camporota continua ad avere con l'università di Catanzaro un rapporto veramente bellissimo. Quando sono subentrato alla Direzione della Scuola di specializzazione, ho avviato ad un periodo di formazione da Camporota a Londra una mia ex laureanda, medico, specializzando e oggi specialista, la dottoressa Calderazzo, che adesso lavora all'ospedale di Lamezia Terme. E proprio la dottoressa Calderazzo ha trascorso un lungo soggiorno alcuni anni fa a Londra dal Prof. Camporota e mi ha sempre riferito della grandissima accoglienza e benevolenza che le ha riservato durante il suo soggiorno in quell'intenso periodo formativo di altissimo profilo medico-scientifico".
Il prof. Pelaia conclude:
 "Se anche il Prof. Camporota da tantissimi anni lavora in Inghilterra, ha sempre mantenuto molto forte e solido il legame con la sua città. Ci siamo ovviamente frequentati anche al di fuori dell'ambiente universitario, ricordo................
ancora la cena della sua laurea alla quale ci invitò, era il 1995. Ovviamente ora ci vediamo molto di meno, le rare volte che viene a Catanzaro, ma il legame professionale e umano con Camporota, persone di eccezionale profilo medico e umano, è sempre rimasto solidissimo".