venerdì 4 febbraio 2011

Una megastruttura alberghiera dal valore di circa 11 milioni. Seguestrata nella Locride il Parco dei Principi di Roccella Jonica RC


 
Una struttura alberghiera del valore di 11 milioni di euro, il "Parco dei principi" di Roccella Ionica, e' stata sequestrata nella Locride da carabinieri e guardia di finanza, che hanno notificato sette informazioni di garanzia. Tra le persone indagate figurano alcuni imprenditori. Gli imprenditori, insieme ad alcuni presunti affiliati alle cosche Aquino-Coluccio di Marina di Gioiosa Ionica, ai quali erano legati, sarebbero riusciti ad ottenere indebitamente finanziamenti pubblici. Le accuse, per tutti, sono di truffa aggravata e riciclaggio, con l'aggravante delle modalità mafiose.
L'indagine, svolta dai finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro in seguito ad uno stralcio dal procedimento sull'omicidio del vice presidente del Consiglio regionale, Francesco Fortugno, ucciso a Locri il 16 ottobre 2005, è stata integrata con ulteriori elementi acquisiti in altre operazioni, quali "Crimine" e "Solare".Dietro la societa' che gestisce l'albergo "Parco dei principi" di Roccella Ionica si celava l'invasiva ed occulta "regia" di alcuni presunti affiliati alla cosca Aquino-Coluccio, opera nte a Marina di Gioiosa Ionica. Lo hanno sostenuto gli investigatori in merito all'inchiesta coordinata dalla Dda di Reggio Calabria e condotta dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Catanzaro e dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria. Le accuse contestate agli indagati sono truffa aggravata e riciclaggio, con l'aggravante delle modalità mafiose.    
La società secondo quanto emerso dalle indagini, aveva ottenuto un contributo pubblico di oltre 3,8 milioni di euro erogato nell'ambito del "patto territoriale della Locride" e destinato alla realizzazione a Roccella Ionica di una struttura alberghiera a "cinque stelle" (da qui il nome dell'operazione). Dalle indagini è emerso che i soci, che secondo gli investigatori sono vicini alla cosca, erano riusciti ad ottenere il finanziamento attestando falsamente un aumento di capitale. Le indagini successive, hanno reso noto gli investigatori, hanno permesso di individuare un apparato organizzativo specializzato nell'investire e riciclare i capitali di illecita provenienza accumulati dalla cosca.

giovedì 3 febbraio 2011

L'ateneo Magna Graecia di Catanzaro si piazza al primo posto nel Meridione e in sesta posizione tra tutti gli atenei Italiani.

 
Finalmente una buona notizia in questa nostra terra nella quale ci  siamo così poco abituati che quando arrivano destano stupore. E «sorprendente» - nonostante i tanti traguardi d'eccellenza raggiunti finora - è sembrato agli stessi vertici dell'Università Magna Graecia di Catanzaro il piazzamento dell'Ateneo al primo posto tra le università meridionali e in sesta posizione tra tutti gli atenei italiani nella classifica sull'attività di ricerca dei propri docenti pubblicata dalla Via-Academy, associazione di accademici italiani all'estero.

Il rettore Saverio francesco Costanzo.
Un riconoscimento prestigioso che fa onore all'intera regione migliorandone l'immagine nei circuiti che contano. Un risultato ottenuto senza clamore ma "certificato" con criteri oggettivi, quello che vede il sesto posto dell'Umg nella graduatoria "per frazione" di ricercatori d'eccellenza (Tis, ossia top italian scientists) lasciare dietro di sé Università come quelle di Milano, Roma 2, Bologna e la stessa Bocconi posizionata al decimo posto. Un dato ottenuto incrociando il numero dei docenti con quello dei ricercatori di chiama fama, selezionati in base all'"H-index". Un parametro che tiene conto sia del numero di pubblicazioni scientifiche sia delle citazioni degli stessi lavori di ricerca nell'ambito della comunità scientifica internazionale.
Se nel mondo accademico la sopravvivenza del ricercatore è scandita dal detto "publish or perish" (pubblica o muori), l'Università del capoluogo calabrese si è garantita quanto meno la longevità visto che a Germaneto la Tis Fraction (3,43%) è più del doppio del valore medio nazionale, pari a 1,2%.   
Il risultato è stato presentato ieri in una conferenza stampa svoltasi nel rettorato di un Ateneo che vanta, tra l'altro, un campus nel Sud senza uguali per estensione e per pregio dell'enorme complesso edilizio concepito con criteri d'avanguardia e ancora in via di ulteriore ampliamento.

Pentone la storia,le origini,le tradizioni.


Il nome di Pentone, e di origine greca Panta-Oinos, dalla voce panta oinos e cioè tutto vigne, oppure potrebbe essere una contrazione di Pente Eikona da cui cinque icone.Si hanno sicure notizie dell’esistenza di Pantona nel 1276. I padri Brasiliani introdussero il culto di San Nicola Vescovo di Mira ed edificarono la Chiesa Matrice. Il Casale di Pentone seguì le sorti della città di Taverna, assunse il titolo di Universitas nel 1632 ed ebbe l’autonomia amministrativa nel 1816. Di particolare interesse artistico, la Chiesa Matrice,Nella seconda metà del XVI secolo i padri Basiliani che avevano fondato il convento di Santa Maria di Pesacà introdussero il Culto di San Nicola di Bari ed edificarono la Chiesa Matrice che è di particolare interesse artistico, composta da un’ampia navata centrale e da due navate laterali con cinque cappelle.
L’abside dell’altare maggiore è sormontata da una Pala D’Altare (m 2,5 x 3,5) che rappresenta un Cristo Maestoso con accanto la Madonna ed in basso San Nicola Vescovo attorniati da angeli e putti.

Il Baldacchino è in stile gotico ed è rivestito in oro zecchino mentre il pulpito di pregevole fattura è collocato nella navata principale.  
La Chiesa è dotata di un organo a mantice e di diverse tele del ‘700 ed adornata da parecchie statue dell’800. All’interno della Chiesa si trova l’Oratorio della Rea! Confraternita del SS. Rosario fondato nel 1619 in rendimento di grazia per la memorabile vittoria sui Turchi nel 1571 a Lepanto.
La cappella è decorata con pregevoli stucchi ed affreschi, con un magnifico altare rivestito in marmo ed un coro in legno per i Fratelli.
Nella parte bassa del centro storico è ubicata la Porta di Mezzogiorno antico ingresso a forma di torre inserita in un contesto murario di difesa.   
Nella località di Termine sorge il Santuario della Madonna delle Grazie o delle Trache dal greco “trachius” (roccia) luogo roccioso. La Chiesa rurale di Termine fu eretta a Cappella nel 1291 e fa parte del Circuito dei Santuari Mariani della Calabria per il Giubileo del 2000. Contiene diverse statue lignee realizzate da artisti della Valle di Ortisei (BZ), le pareti dell’abside sono decorati da mosaici e l’altare è impreziosito da un’affresco del pittore Gariano 1910. Sul piazzale è stata collocata una pregevole statua di bronzo di Padre Pio dell’artista Egidio Ambrosetti da Anagni, mentre sul piazzale una icone in legno dipinta dal pittore Aldo Sirianni rappresenta l’apparizione della Madonna a Maria Madia. Il Santuario è meta di numerosi pellegrinaggi oltre che sosta per i turisti che proseguono per l’altopiano Silano.

Inimitabili e di grande maestria e suggestione sono i lavori all’uncinetto creati dalle donne pentonesi e preziosi sono i ricami e gli intagli; lavori in legno, radica (semilavorati per la produzione delle pipe).

Gli artigiani pentonesi erano rinomati in tutta la Calabria per l’allevamento del baco da seta e per la tessitura.
LE RICORRENZE
Pasqua: manifestazioni ultra secolari della Settimana Santa quali processione della" Naca" e rappresentazioni sacre;
Seconda domenica di luglio: Festa di San Nicola Vescovo con processione e giochi popolari;
15 Agosto: a S. Elia Maria SS. Assunta in Cielo;
Seconda domenica di settembre: Festa della Madonna di Termini, suggestiva è la processione che si snoda per le montagne a cui partecipano migliaia di fedeli. Nelle serate precedenti, i crinali delle montagne a mo’ di corona si illuminano di centinaia di fiaccole accese da giovani del luogo;

mercoledì 2 febbraio 2011

Racconti calabresi. Mastru Giannuzzu u scarparu. Di Antonio Cotroneo ( Quarta e ultima parte )

Mastru Giannuzzu u scarparu e' stato, indubbiamente, uno dei personaggi piu' carismatici
della contrada e che io ho avuto modo di conoscere. In lui si notava una grande serieta',
un forte attaccamento al lavoro e alla famiglia.
Amava la musica e, sopratutto, il gruppo dei bandisti che aveva formato e che con tanto
entusiasmo dirigeva. La passione per la musica lo induceva ad esercitarsi costantemente
e quotidianamente con il suo strumento preferito: la tromba. Infatti, prim
a di partire per una festa di paese, lo si vedeva dietro la finestra a provare e riprovare
ripetutamente le marce e i pezzi musicali. Prendeva con molto impegno e serieta' tutto
quello che faceva nella vita, mettendoci tanto amore e umilta', trasmettendo a molti altri
quanto di positivo c´era in lui. Non voleva strafare, emergere a tutti i costi. Intendeva
solamente trarre, da quanto faceva, piccole gioie e soddisfazioni che lo rendevano felice e,
nello stesso tempo, lo portavano ad amare la vita. Il mastro ha esercitato u misteri du
scarparu e ha suonato con la banda fino a tarda eta'

Si svolgeranno stamattina gli interrogatori per i tre marocchini arrestati a Sellia Marina con l'accusa di terrorismo Internazionale.



L'ingresso in località Cipollina
L'arresto dell'Imman di Sellia M.
Sono stati fissati   alle 10 gli interrogatori di garanzia dei tre uomini di nazionalita'marocchina arrestati dalla polizia nel Catanzarese, all'alba di ieri, con le accuse di svolgere attivita' di terrorismo internazionale. I sostituti procuratori della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, titolari del caso, Elio Romano e Carlo Villani, hanno inviato oggi pomeriggio la documentazione relativa alla notifica ai tre indagati dell'ordinanza cautelare che li ha portati in carcere - dove hanno incontrato i rispettivi difensori, tra i quali l'avvocato Enzo Galeota - al giudice per le indagini preliminari Emma Sonni, che ha sottoscritto il provvedimento. Proprio davanti a quest'ultima domani compariranno gli indagati - M'Hamed Garouan, imam della moschea di Sellia Marina (Cz), di 57 anni, ed il figlio di questi Brahim Garouan, 25, entrambi residenti a Sellia Marina; e Younes Dahhaky, 28, residente a Lamezia Terme (Cz) - finiti in manette nell'ambito dell'operazione nome in codice "Nostalgia" ("Hanein", come il nome di un sito islamista), che ha visto gli uomini della Digos effettuare perquisizioni anche a carico di altre nove persone. Secondo le ipotesi di reato formulate dagli inquirenti - introdotte di recente nel codice penale - i due Garouan e Dahhaky sarebbero stati dediti all'addestramento alle azioni violente con finalita' di terrorismo, radicalizzazione e proselitismo nei confronti di appartenenti alle comunita' islamiche, poiche' utilizzavano la rete internet per procacciarsi e diffondere documenti multimediali riguardanti l'uso di armi ed esplosivi, e software per il sabotaggio dei sistemi informatici.
Proprio ieri La polizia gli aveva arrestati in provincia di Catanzaro esattamente a Sellia Marina ( località Cipollina)i tre immigrati islamici accusati di addestramento ad attività di terrorismo internazionale. Questura di Catanzaro e polizia postale di Roma stanno anche effettuando perquisizioni nei confronti di altri nove indagati nella stessa inchiesta. I presunti terroristi coinvolti nell'operazione appartengono alle comunità islamiche delle zone di Catanzaro e Lamezia Terme.
L'attività d'indagine che ha portato ai tre arresti si è protratta per mesi, basandosi su centinaia di pedinamenti e intercettazioni telefoniche e ambientali. I tre arrestati (tra i quali l'imam della comunità di Sellia Marina, un paese sulla costa ionica tra Catanzaro e Crotone, il figlio e un appartenente alla comunità di Lamezia Terme), tutti di nazionalità marocchina, secondo l'accusa usavano Internet per procurarsi e diffondere documenti multimediali su attività di addestramento all'uso di armi ed esplosivi e software utilizzabili per il sabotaggio di sistemi informatici.