Articolo tratto da Il Quotidiano della Calabria
mercoledì 18 maggio 2011
martedì 17 maggio 2011
blogger ultimamente sta causando molti diservizi con la perdita di molti dati sui vari blog.
Ennesimo disservizio di blogger
il noto aggregatore di blog sono molte le persone preoccupate per le sorti del proprio blog ospitato su blogger nel caso specifico di Selliaracconta è la seconda volta in circa un mese che molti dati archiviati vanno persi .Da mercoledì 11 maggio, da quando Google ha annunciato alcuni interventi di manutenzione della piattaforma che avrebbero reso i blog accessibili in modalità di sola lettura per circa un'ora.Sono invece spariti tantissimi post e commenti e inoltre non è più possibile editare nulla, scrivere post, nè recuperare quanto - al momento - sembra essere perduto, perso chissà dove nella galassia dei server di google.Stando ai risicati e scarsi messaggi in arrivo dal team di Blogger, sono in corso le operazioni di ripristino per recuperare tutto il materiale pubblico sui blog e per ripristinare la situazione generale. Il tutto si è con molta lentezza ritornato piano piano alla normalità nella giornata di venerdì scorso, ma intantto la frittata era per la seconda volta servita, molti post che erano di nuovo sistemati in archivio su Selliaracconta,venivano persi definitivamente.mercoledì 11 maggio 2011
le origini del nome SELLIA.
Le origini del nome Sellia
Ancora oggi capita spesso di leggere riviste,giornali ecc che parlando di Sellia ne attribuiscono l’origine del nome al fatto che il borgo antico visto dall’alto sembra una sella, ecco dunque l’origine del nome Sellia.Niente di più sbagliato, la conformazione del borgo di Sellia durante i secoli ha subito varie trasformazioni soprattutto a causa dei due terribili alluvioni del 1781 e del 1943 che hanno cancellato definitivamente più di metà del borgo originale, il quale sicuramente mai ha avuto una forma di sella ed anche oggi dopo i vari eventi calamitosi risulta molto fantasioso vedere una qualche forma di sella nella nuova conformazione del borgo. Sellia, paese con una storia millenaria deve l’origine di questo nome all’epoca della Magna Grecia quando l’antica popolazione greca risaliva il fiume navigabile Simeri alla scoperta di nuovi luoghi inesplorati della Calabria scoprendo così un vero tesoro che evava come fonte la foresta della Sila che all’epoca arrivava sino ai confini di Sellia. Fu così che sfruttando il fiume trasportarono sino al mare i possenti pini che una volta tagliati sarebbero serviti per costruire delle navi, estraendone anche la pece che serviva per impermeabilizzare le future imbarcazioni. In prossimità del fiume Simeri costruirono un tempio alle dea Pallade ( Atena) Di tutto questo oggi non rimane che il nome della “timpa e pallara” e anche di un ascia appartenente al periodo greco ritrovata durante alcuni scavi dal comm. Foderaro della quale ormai se ne sono perse le traccie.I greci dopo aver costruito il tempio dettero anche un nome al luogo chiamandolo monte “Asilia” che vuol dire asilo: rifugio,fortezza, luogo inespugnabile. Con arrivo del Cristianesimo i templi pagani furono distrutti e in alcuni casi nelle vicinanze o addirittura sopra le loro rovine venivano costruite delle chiese, per simboleggiare la supremazia del Cristianesimo verso il paganesimo. Ecco la costruzione della Chiesa dell’Arcangelo che era situata ai piedi dell’omonimo rione “Sant'angelo” . Cosi quando gli abitanti in fuga dell’antica e gloriosa Trischene si rifugiarono sui monti della presila capirono subito che il monte Asilia sarebbe stato....
lunedì 9 maggio 2011
Pronto il progetto per l'aereoporto della Sibaridite, sarebbe il quarto in Calabria.... ne sentivamo proprio l'urgente bisogno
L’ultima crociata della scalcagnata politica calabrese si chiama “aeroporto della Sibaritide”.
“La più grande provincia della Calabria non è più disponibile a tollerare ulteriori penalizzazioni e discriminazioni!” tuona Carletto Guccione, consigliere regionale del Pd. E Mario Oliverio, presidente della Provincia di Cosenza, ha già pronti i soldi: “Finanzieremo il progetto con 20 milioni di euro!”. Certo, ora come ora non ci sono, ma nel 2014, tranquilli, arriveranno. Bene, bravi, bis. Nessuno a chiedersi, forse perché impopolare, se davvero serva l’aeroporto a Sibari. Che, detto per inciso, sarebbe il quarto dopo quelli di Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone. Lasciamo stare gli annunci da comunicato stampa e prendiamo un atto ufficiale. Ecco cosa scrive la quinta commissione della Camera dei deputati, quella sui trasporti, in una relazione del 2009: “Il sistema aeroportuale italiano è costituito da circa 100 aeroporti, di cui 47 registrano traffico commerciale con voli di linea. Sulla base dei dati relativi al 2008, i primi 20 aeroporti coprono il 94,76 per cento del traffico di passeggeri. Ancora più significativo è il fatto che soltanto 7 aeroporti hanno un volume di traffico superiore a 5 milioni di passeggeri l’anno e i primi 8 aeroporti (i 7 a rilevanza comunitaria e Ciampino) coprono, sempre sulla base dei dati riferiti al 2008, circa il 70 per cento del traffico passeggeri del Paese”. Che cosa significa? Leggiamo sempre il rapporto: “Questi dati sono sufficienti di per se stessi a evidenziare un primo elemento essenziale: l’Italia, nella situazione attuale, si trova ad avere un numero elevato, forse eccessivo, di aeroporti aperti al traffico commerciale”.Come dire, il mercato è saturo. E, in più, noi italiani voliamo poco: nel 2008, 130 milioni di passeggeri, “notevolmente inferiore alla media europea”. Con questi dati di partenza, come si pensa di tenere a galla un eventuale nuovo aeroporto calabrese? Ah saperlo. Dice: eh, ma servirà per il turismo. Come se bastasse uno scalo nuovo di zecca per risolvere il problema delle infrastrutture viarie. Come si muovono e si sposteranno i turisti una volta atterrati? Ché, poi, è facile dire “arrivano i turisti!”.Secondo un rapporto del febbraio 2011 della Banca d’Italia, nel 2010 c’è stato un calo rispetto al 2009 di 3 milioni di viaggiatori stranieri, pari a una perdita secca di 18 milioni di notti e 8 miliardi di euro. Quindi, giusto per capirci: si vorrebbe costruire uno scalo di 20 milioni di euro, con incerte prospettive economiche e con un calo netto del turismo. La pietra tombale sul futuro la mette sempre la commissione trasporti: “L’Italia non ha bisogno di un maggior numero di aeroporti, ma di.......
venerdì 6 maggio 2011
Un quadro di Mattia Preti dal titolo " Il Cristo nell'orto del Getsemani" viene offerto alla Calabria, ma nessuno mostra interesse al suo acquisto
Mattia Preti potrebbe essere il vanto della Calabria. Potrebbe. Perché, in effetti, non lo vogliono. O meglio, non vogliono il suo dipinto.
Detto il “cavaliere calabrese”, nacque a Taverna, in provincia di Catanzaro, nel 1613. A Roma conobbe le tecniche del Caravaggio, ed ebbe un lungo periodo molto prolifico, numerosissimi sono infatti i suoi dipinti, fu uno dei maggiori protagonisti della pittura italiana del diciassettesimo secolo. L’opera trascurata in questione è il “Cristo nell’orto del Getsemani”.Il professor Nicola Spinosa, attualmente della soprintendenza speciale per il polo museale napoletano, ne confermò l’autenticità e l’appartenenza, insieme allo storico newyorkese John Thomas Spike, il consulente americano intenditore dell’arte del cavaliere calabrese. Come fece anche per quest’altra opera del Preti, dice Baratti, il Cristo nell’orto, appunto.«Bisognerebbe stimolare l’amministrazione pubblica, ma anche i privati, ad acquisire questo quadro, che è di grandissima e indubbia importanza», continua l’antiquario, che un rimprovero lo fa: «Alcuni musei calabresi, bisogna dirlo, purtroppo non operano così bene. Sarà la carenza di soldi, può essere, ma bisogna promuovere di più quel che si ha. I propri beni. Tutti, dalla cultura al mare». E fa un esempio: «A Roma, per vedere i Bronzi di Riace, c’era una fila di due chilometri davanti alla galleria. A Reggio Calabria credo che vadano a vederli 3 persone al giorno, in media».Lancia anche un messaggio: «Bisogna aiutare il nostro paese, perché l’Italia, ora, è più ramenga che mai. E io credo che i giovani più si avvicinano e si occupano di arte, più si allontanano dalla ’ndrangheta. Voi, il sud, avete ancora delle ciance che il nord non ha. L’economia a Milano va male, e anche da voi, ma noi abbiamo solo le aziende, e voi avete una ricchezza: la vostra terra, il mare, l’arte. Dovreste insistere di più e puntare a far conoscere meglio quello che avete», dichiara con fermezza. Potrebbe sembrare la lotta di Don Chisciotte contro i mulini a vento, ma non lo è. Il patrimonio è reale. Nella perizia firmata da Spike riguardante il quadro in questione si legge che l’opera è «del tutto autografa del maestro - e che - il suo stato di conservazione è molto buono». E ancora: «Il presente Cristo nell’orto è esemplare di quel concetto pretiano dell’arte della pittura come “un’impresa eroica”. Si tratta dell’unica versione conosciuta di questa bellissima lettura di uno dei temi più cari al pittore» e conclude scrivendo che sarà pubblicata nel catalogo dei dipinti autentici del Preti.Spinosa invece così ne scrive: «Opera della...
giovedì 5 maggio 2011
Lega Pro,il Pomezia viene penalizzato di 15 punti salvando il Catanzaro dalla retrocessione
Il Pomezia (Lega Pro, Seconda Divisione) e' stato retrocesso all'ultimo posto in classifica: lo ha deciso la Corte di giustizia della Federcalcio che ha accolto il ricorso della Procura federale avverso l'incongruita' della sanzione della penalizzazione di 15 punti in classifica generale per il campionato in corso. La retrocessione del Pomezia salva il Catanzaro, che occupava attualmente l'ultima posizione con otto punti. La squadra calabrese, che era ultima a otto punti, proprio domenica scorsa aveva battuto il Pomezia 2-1 in trasferta.
A breve il comunicato ufficiale con il dispositivo della sentenza. Ma la notizia è che l'FC Catanzaro è salvo nonostante il vergognoso campionato disputato che vede la formazione giallorossa in coda alla classifica con soli 8 punti racimolati (e altrettanti persi in penalizzazioni). Una sentenza che di fatto riammette il Catanzaro tra i professionisti. Ma la stretta sull'iscrizione ai prossimi campionati (annunciata nell'ultimo Consiglio Federale) e lo stato di fallimento in cui versa la società giallorossa obbligano la città a trovare in fretta una nuova proprietà. Che possa raccogliere l'eredità del derelitto FC e regalare un nuovo corso...
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