Mentre ancora non si hanno i dati definitivi e siamo a giovedi, spuntano fuori tante di quelle notizie su possibii brogli che stanno facendo il giro del mondo, oscurando ulteriormente l'immagine di una città dove già era notte fonda. Il risultato ufficiale delle elezioni stenta ancora ad arrivare e il "caso Catanzaro" approda in Parlamento. Mercoledì sera, alla Camera, in chiusura di seduta, si è registrato un duro scontro tra i deputati calabresi. A dare fuoco alle polveri è stato il rappresentante dell'Udc Mario Tassone che ha chiesto "l'intervento immediato del ministro dell'Interno". Sulle posizioni dell'esponente centrista si sono allineate pure la finiana Angela Napoli e la democrat Doris Lo Moro.
La verifica relativa alle tre sezioni elettorali di Catanzaro Lido in cui lo spoglio era stato sospeso per presunte irregolarità è andata avanti fino alla tarda serata di mercoledì. Ancora nessun dato ufficiale sull’esito dei controlli, ma in linea di principio sarebbero state effettivamente riscontrate le anomalie denunciate. A questo punto, la palla passa al presidente dell’Ufficio elettorale centrale del capoluogo di regione, che sarà chiamato a esprimersi in merito alla regolarità complessiva delle operazioni elettorali. I lavori dell’organismo sono stati aggiornati al primo pomeriggio di giovedì.
È stato questo l’esito di una lunga giornata, in cui i controlli sul voto sono andati di pari passo con le roventi polemiche politiche, che ancora una volta hanno visto fronteggiarsi centrodestra e centrosinistra: da un lato, lo schieramento che ha sostenuto Sergio Abramo e che continua a ritenere perfettamente valida la consultazione, sollecitando la proclamazione del sindaco; dall’altro, le richieste di assoluta trasparenza avanzate con forza dal Partito democratico, dal Terzo polo e dall'Idv, con il commissario regionale del Pd, Alfredo D’Attorre, che ha suggerito di andare comunque al ballottaggio. Intanto, il candidato a sindaco del centrosinistra, Salvatore Scalzo, è stato ascoltato per un’ora dai magistrati della Procura di Catanzaro, che hanno aperto un fascicolo sulla presunta compravendita di voti. Indagine nell’ambito della quale due persone, tra cui un consigliere comunale eletto, sono state iscritte nel registro degli indagati.
Le operazioni di verifica dei risultati relativi alle tre sezioni “incriminate” erano riprese nella mattinata di mercoledì. L’ufficio elettorale centrale del capoluogo di regione è stato “off limits” ai non addetti ai lavori, considerata la delicatezza della situazione. A quanto pare, gli accertamenti da parte dell’organismo della Prefettura non avrebbero portato al riconteggio delle schede, bensì a una semplice verifica della correttezza dei verbali. Già nella serata di martedì erano stati completati i controlli sulla regolarità formale dell’esito dello scrutinio nella sezione 84, dove sarebbero stati assegnati due voti in più al candidato del centrodestra, Sergio Abramo. Si sono poi effettuate le verifiche riguardanti