martedì 27 ottobre 2015

Allarme intossicazione da funghi.Annata ottima per i funghi nella presila ma sono aumentati i casi di ricovero per avvelenamento. Decalogo di prevenzione a cura dell'ASP di Catanzaro

E' allarme intossicazione da funghi per i numerosi casi che sono stati registrati nel corso delle ultime settimane nel nostro territorio e che, purtroppo, stanno continuando ad essere segnalati alle autorità competenti. Sono infatti almeno una quarantina le notifiche per sospetta intossicazione, alcune delle quali hanno interessato intere famiglie.

Quest’anno c’è una crescita di funghi particolarmente ricca nei boschi del nostro territorio che, oltre a rendere felici gli innumerevoli raccoglitori ed offrire occasioni importanti di studio agli esperti micologi, presenta i suoi effetti negativi per i casi di intossicazione che inevitabilmente si registrano. Puntualmente come in passato, in queste occasioni sorge sempre lo stesso interrogativo per gli operatori addetti alla prevenzione delle intossicazioni da funghi: cosa non ha funzionato e cosa si può fare per migliorare lo standard di sicurezza in merito a questo problema sanitario?
Per spiegare il fenomeno e suggerire i comportamenti da adottare per non correre rischi di avvelenamento da funghi, interviene il dott. Francesco Faragò, direttore del Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, che chiarisce: “Non meno del 90% dei casi di intossicazione sono attribuibili al consumo di funghi raccolti in proprio o avuti in regalo da conoscenti, mentre una esigua quantità è in relazione alla vendita. Tutti i casi registrati quest’anno hanno avuto un esito favorevole, nel senso che si è trattato di forme appartenenti alle banali sindromi gastro-intestinali, tranne un solo caso che, invece, è stato più grave perché si è trattato di un a sindrome falloidea la cui prognosi solitamente è severa. Nel nostro caso, per fortuna, avendo la paziente consumato una quantità molto limitata di Amanita phallodes e grazie alla tempestiva identificazione e diagnosi, l’esito è stato favorevole senza postumi”.
“Per quanto riguarda la vendita dei funghi - prosegue Faragò - recentemente abbiamo avuto tre casi della stessa famiglia finiti in Ospedale per il consumo di funghi acquistati da un venditore abusivo. Ciò ripropone il problema serio della vendita illegale che, sebbene sia una consuetudine che affonda le radici in epoche antiche, oggi con le normative vigenti e con i controlli che vengono messi in atto, non trova più alcuna giustificazione. Facciamo presente che la vendita di funghi è consentita esclusivamente nei negozi di orto-frutta a posto fisso e solo quando i titolari si siano dotati di apposita autorizzazione sanitaria, di apposita abilitazione alla vendita e di certificazione di commestibilità, che viene rilasciata, di volta in volta, dall’Ispettorato micologico dopo aver visionato attentamente i funghi. Si ribadisce che la vendita di funghi da parte di ambulanti o di venditori improvvisati lungo le strade è illegale e ci si deve astenere dal comprare”.
“E’ vero - aggiunge il responsabile del SIAN - che, come prima accennato, la maggioranza delle intossicazioni sono in relazione ai funghi raccolti in proprio o ricevuti in regalo. Pertanto c’è molto lavoro da fare sul piano della educazione e sensibilizzazione, per promuovere comportamenti che siano basati sulla prudenza assoluta in merito alla raccolta ed al consumo di funghi spontanei. Ci si deve rendere conto che funghi spontanei non vanno considerati quali comuni alimenti; si tratta, invece, di alimenti molto particolari che portano in sé una grossa insidia con rischi molto elevati per la salute. Quindi, il primo pensiero che deve passare per la mente è quello di accertarsi della effettiva commestibilità. Ciò non può essere fatta da persone qualsiasi ma solo da esperti veri, dai micologi. L’Azienda Sanitaria Provinciale dispone dei Centri di controllo micologici dove sono presenti gli esperti. Inoltre, anche nei Gruppi micologici esistono le .........

lunedì 26 ottobre 2015

A Zagarise dal 13 al 15 novembre Borgo in festa un evento ormai consolidato dedicato alla terra di Calabria.

Giardini delle Esperidi #BorgoinFesta   

è una nuova proposta culturale dedicata alla terra di Calabria che aspira a prendersi cura dei luoghi che la animano. Fuori dal solito paradigma dell’evento culturale statico, tradizionale, Giardini delle Esperidi vuole dare al suo pubblico un respiro più ampio. La cultura non è più lontana, rintracciabile solo in una personalità da Nobel o in blasonati eventi internazionali da imitare, è piuttosto quello che ci circonda, il modo di guardare al presente e al futuro del territorio che ci ha visto nascere. Cultura è il cibo che ci nutre, la poesia che trasuda da secoli di tradizione in luoghi considerati periferici, magari fuori dai circuiti mediatici del sistema. Per la prima volta il margine diventa centro e da lì si irradia un nuovo modello di fare cultura, sviluppo, evento. Giardini delle Esperidi #BorgoinFesta, promosso dal Comune di Zagarise sotto la guida del giovane sindacoDomenico Gallelli e la direzione artistica di Maria Faragò, pretende di essere nuovo perché ha nell’esperienza il suo nucleo fondante. Cultura è ciò che possiamo vivere, la natura e l’umanità che possiamo toccare, la sinestesia di voci, musica, arte, letteratura che possono rincorrersi tra le mura di una cattedrale deserta nel centro di un piccolo borgo. La vera animazione culturale di cui la nostra terra può nutrirsi non è solo qualcosa che si impara o che si ascolta da una platea: è un’esperienza che si fa e che ci forma, perché l’esperienza viva è l’unica in grado di produrre memoria. Per questo il nostro festival vagherà con il ritmo antico del canto e della poesia orale tra le montagne della Sila Piccola, per scoprire bellezze naturali introvabili e incontaminate e tra le viuzze del paese di Zagarise, per toccare con mano la vita del paese, le storie che lo hanno attraversato e le risorse che mantengono il loro tempo originario, di cui alcuni di noi non hanno nemmeno memoria. Il tempo dell’olio e del vino, che qui hanno il loro pregio, ma anche il tempo del teatro, del reading, della musica di autori e poeti di Calabria, che non cantano più di origini, ma di identità. Mentre le radici trattengono, l’identità si muove con noi, ed è questo che Giardini delle Esperidi riconosce come risorsa da tutelare. Degustazioni, libri, musica, arte, natura, botanica, etnologia, gastronomia ci accompagneranno dal 13 al 15 novembre, in questo viaggio lungo un weekend con decine di ospiti. Regina delle arti sarà la conversazione partecipata di tutta la comunità di Zagarise, non più spettatrice ma chiamata a dialogare con i musicisti, poeti, scrittori in un.......

venerdì 23 ottobre 2015

Sersale ; un uomo di 50 anni è stato arrestato per detenzione e spaccio di droga, nella propria abitazione i Carabinieri della locale stazione hanno rinvenuto un chilo e 700 grammi di marijuana



Un  50enne, B.S., è stato arrestato dai Carabinieri di Sersale, in collaborazione con il Gruppo operativo speciale di Vibo Valentia, perché ritenuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di droga. A seguito di una perquisizione nell’abitazione dell'uomo effettuata in località Borda, gli agenti dell’Arma avrebbero trovato un chilo e 700 grammi di marijuana. L’uomo è ai domiciliari a disposizione dell’autorità giudiziaria il pubblico ministero di......

i 10 luoghi del mondo dove è vietato morire Si parte dalla Grecia dove il divieto venne istituito nel 426/A.C. per finire a Sellia dove il divieto è il più recente

Per  quanto possa sembrare assurdo, esistono luoghi al mondo in cui vige il divieto di morire. Si tratta di un veto dettato principalmente da due ragioni: la sacralità del posto e l'esaurimento di loculi, ossari e tombe al cimitero.
Ma ci sono anche casi più particolari. Uno è quello della cittadina norvegese di Longyearbyen, dove le temperature estremamente rigide non permettono ai cadaveri di decomporsi. Un altro caso è invece quello di Sellia, paesino in provincia di Catanzaro in via di spopolamento, dove un'ordinanza del sindaco prescrive agli abitanti di fare tutto il possibile per mantenersi in buona salute.
Al momento sono dieci i luoghi dove vige la stramba legge. Si va dal Brasile al Giappone, dalla Spagna alla Francia. E ben due si trovano in Italia.
  • 1. Isola di Delos (Grecia)
    Agf
    Durante l'inverno del 426/5 a.C. gli Ateniesi decisero di "purificare" l'isola: aprirono tutte le tombe esistenti e trasportarono le ossa e i suppellettili nella vicina isola di Renea, dove li seppellirono in una fossa comune. Si decise che da allora in poinessuno avrebbe più potuto nascere o morire a Delos e che le donne partorienti e gli ammalati gravi avrebbero dovuto trasferirsi a Renea. Da quel momento nessuno nacque, nessuno mori e nessuno fu seppellito sull'isola sacra; e gli abitanti di Delos rimasero senza patria. Nel 422 a.C. gli Ateniesi portarono a termine la "purificazione" esiliando tutta la popolazione locale.
  • 2. Isola di Itsukushima/Miyajima (Giappone)
    Agf
    A Itsukushima, un'isola giapponese che ospita meno di 1800 abitanti, è dal 1878 che è vietato nascere e morire. Secondo la religione shintoista si tratta infatti di un'isola sacra. Le donne incinte o le persone anziane o malate devono dunque lasciare il luogo sacro prima, rispettivamente, del parto o della dipartita. Per tale motivo l'atollo non ospita né reparti ospedalieri di maternità né cimiteri.
  • 3. Longyearbyen, isole Svalbard (Norvegia)
    Agf
    A Longyearbyen, l’insediamento più popoloso delle isole Svalbard, arcipelago a nord della Norvegia, è da 70 anni che è vietato morire. Il motivo del provvedimento va ricercato nella bassissima temperatura tipica della località, che impedisce una rapida decomposizione dei cadaveri. Il problema del freddo rigido è sorto durante la pandemia del 1917-20. Le autorità di Longearbyen dopo 13 anni si accorsero che i corpi delle vittime erano rimasti pressoché intatti e pensarono che il vecchio virus poteva in realtà non essere mai stato definitivamente debellato. Anche se nessuno fu nuovamente colpito dall'influenza mortale, per precauzione e per paura nel 1930 il cimitero cittadino fu chiuso. Da allora le sepolture sono state vietate e dal 1950 è stato stabilito che morire in città non è consentito. A Longyearbyen, che conta circa 2mila abitanti, non c’è nessuna casa di cura per anziani: nel caso di un grave malore le autorità locali provvedono al trasporto del paziente, in aereo, al più vicino ospedale, a circa 2 ore di distanza.
  • 4. Lanjarón (Spagna)
    Wikipedia
    La morte è proibita anche a Lanjarón, un paesino dell'Andalusia con 4mila abitanti. Ad emettere la legge fu il sindaco del comune spagnolo nel 1999: l'uomo spiegò che l'ordinanza era una conseguenza inevitabile del fatto che, nonostante le numerose richieste, il governo non aveva provveduto ad ampliare il cimitero, ormai pieno. Il terreno per realizzare un nuovo cimitero non mancherebbe, ma ancora non si è proceduto con i lavori
  • 5. Le Lavandou (Francia)
    Facebook
    La decisione di bandire le morti nel paesino francese è stata ratificata nel 2000 dal sindaco di allora. L'ordinanza del primo cittadino, motivata dal fatto che non c'era più posto nel cimitero comunale, fu l'unica risposta possibile all'assurda sentenza che vietava di costruire un nuovo cimitero perché "avrebbe guastato la bellezza del sito prescelto".
  • 6. Biritiba Mirim (Brasile)
    Facebook
    Biritiba Mirim è un paese di.......

giovedì 22 ottobre 2015

In un periodo di forte crisi esplodono i codici sconto coupon validi nei più importanti negozi o agenzie Felice intuizione di un catanzarese che crea un sito web dove vengono raggruppati i buoni sconto sempre aggiornati

I codici sconto o coupon    hanno ormai raggiunto una grandissima popolarità in tutto il mondo anche grazie a programmi televisivi di grande successo come ‘Tutti pazzi per la spesa’. Ma cosa si intende per ‘coupon’, chi li ha inventati e quali vantaggi offrono? Leggi fino in fondo e anche tu potrai risparmiare sugli acquisti online come già fanno milioni di italiani.
Così come la tradizionale immagine di Babbo Natale – un omone con la barba bianca e il vestito rosso –, anche i coupon sono stati inventati dall’azienda leader nell’ambito del marketing pubblicitario: la Coca Cola.


Siamo alla fine dell’Ottocento quando, John S. Pemberton, l’inventore della Coca Cola, iniziò a distribuire assaggi gratuiti della sua bevanda per le strade di Atlanta. Il metodo venne affinato nel 1890, quando Asa Candler, il nuovo titolare della neonata ‘The Coca Cola Company’, fece distribuire in modo sistematico ‘buoni omaggio’ per un bicchiere di Coca Cola gratuito. Fino al 1913, fu proprio la distribuzione dei campioni gratuiti a garantire all’azienda appena nata la popolarità presso il grande pubblico.
La strategia attuata da Coca Cola, visti i successi raggiunti, fu presto imitata da altri brand americani. I coupon iniziarono ad essere spediti per posta oppure stampati all’interno di cataloghi e quotidiani. Pensate che ebbero un ruolo fondamentale durante la Grande Depressione degli anni ’30 in cui il potere d’acquisto delle famiglie diminuì notevolmente e l’utilizzo dei coupon contribuì a stimolare la domanda d’acquisto nonostante la grande crisi.
Con il passare degli anni, i codici sconto vennero utilizzati in tutto il mondo, ma è con la nascita di internet che ebbero ancora maggiore diffusione. A differenza dei buoni sconto tradizionali che venivano ritagliati dalle riviste per essere mostrati al rivenditore del negozio, i codici sconto digitali possono essere utilizzati direttamente per gli acquisti che compiamo online su portali e-commerce.
I coupon che conosciamo oggi sono, infatti, dei codici alfa-numerici che vanno inseriti all’interno del carrello virtuale al momento dell’acquisto in appositi campi a loro dedicati. Una volta applicato il codice sconto, l’utente otterrà subito determinati vantaggi.
Cosa possiamo ottenere grazie a un codice promozionale?
1. Uno sconto in percentuale (20%, 50%, ecc.) sul prezzo del prodotto.
2. La spedizione gratuita.
3. Altri vantaggi come l’invio di campioni di prova gratuiti o prodotti omaggio.
I buoni sconto digitali possono essere offerti da brand noti e meno noti direttamente sui loro negozi online oppure è possibile trovare una selezione mirata di sconti e promozioni su siti web di couponing. Tra questi, TurboSconto, una piattaforma – fondata da un catanzarese – dedicata interamente ai codici sconto.
Sconti e promozioni di prestigiosi brand vengono selezionati ogni giorno dal team di TurboSconto per garantire ad ogni visitatore un’ampia scelta tra numerose occasioni di risparmio. Facciamo qualche esempio: il codice sconto Nike. Chi non conosce questo celebre marchio? Grazie allo sconto Nike offerto da TurboSconto, chiunque faccia un acquisto sul negozio online di Nike potrà usufruire di un risparmio extra del 10% su tutti gli articoli già in sconto.
Tra i codici sconto più cliccati su TurboSconto ci sono quelli relativi aGroupon. Proprio oggi è presente un codice sconto esclusivo di TurboSconto sulla pagina degli sconti Groupon che permette di risparmiare il 15% su tutti i deal locali, quindi per esempio potrete spendere meno sull’acquisto di un coupon per una cena o una giornata in una............