giovedì 30 maggio 2019
mercoledì 29 maggio 2019
Colpo alla Ndrangheta 35 arresti tra i quali anche persone di Catanzaro, Albi e Botricello Operazione "Malapianta" tra Crotone e Catanzaro coordinata della Direzione distrettuale antimafia diretta dal procuratore Nicola Gratteri
Non solo il dominio incontrastato sul traffico di droga tra le province di Crotone e Catanzaro, quanto anche l’usura imposta a diversi imprenditori tanto locali che del Centro Nord Italia.
Ma soprattutto, un’influenza - ormai pluriennale - sulla gestione dei villaggi turistici della zona ionica, “costantemente” costretti pagare il “pizzo”, così come ad assumere lavoratori “vicini” alla cosche e fornitori anche loro “graditi” ai clan. In pratica un “annientamento” del libero mercato e della concorrenza che garantiva guadagni enormi, poi riciclati con investimenti nei settori della ristorazione, dell’edilizia e delle stazioni di rifornimento carburante. Questo lo spaccato che emerge dall’inchiesta - condotta dalla Dda di Catanzaro - e che stamani ha fatto scattare l’operazione non caso denominata “Malapianta”. Trentacinque le persone finite nelle maglie degli investigatori delle fiamme gialle, con la contestazione di una sfilza di reati tutti aggravati appunto dalle modalità mafiose (I NOMI). Altre 64 sono state invece denunciate, mentre è stato effettuato un maxi sequestro di beni per un valore complessivo di ben 30 milioni di euro. Le indagini si concentrano sulla scoperta dell’esistenza di una “locale di ‘ndrangheta” a San Leonardo di Cutro, nel crotonese, che farebbe capo alle famiglie Mannolo, Trapasso e Zoffreo e vanterebbe ramificazioni in Calabria ma anche in Puglia, Lombardia, Veneto e Emilia Romagna, oltre che all’estero.La cosca avrebbe agito “in rapporti di dipendenza funzionale” con i Grande Aracri, egemone sulla provincia pitagorica. Altre indagini - condotte nel corso degli ultimi anni - avrebbero infatti portato a ritenere che vi sia stata una crescita di potere e di influenza delle famiglie di ‘ndrangheta san leonardesi. Elementi che troverebbero una conferma nell’operazione di oggi.
I DUE CAPI TRA I “GRANDI DELLA ‘NDRANGHETA”
Al blitz si è così arrivati dopo delle difficilissime indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Crotone, iniziate nel 2017, arrivando oggi a poter confermare l’esistenza della locale, con a capo i Mannolo e Trapasso. Gli investigatori spiegano che sarebbe stato proprio il boss Nicolino Grande Aracri, nel corso di una conversazione intercettata alcuni anni fa, a sancire l’autorità mafiosa di queste due famiglie sul territorio, oltre che a inserire i due presunti capi, Alfonso Mannolo e Giovanni Trapasso, fra i cosiddetti “grandi della ‘ndrangheta”. La “locale sanleonardese”, insomma, sarebbe stata e senza dubbio un’organizzazione ben identificata nei contesti criminali “crotonesi”. Un gruppo definito “estremamente coeso, strutturalmente complesso ed altamente organizzato” e capace di una grande forza di intimidazione e di assoggettamento, che contava anche sull’omertà. Dimostrazione - sempre secondo gli investigatori - ne sarebbero le vicende di diversi imprenditori, vittime delle cosche di San Leonardo, che “soffocavano” le imprese e, quindi, impedivano il conseguente sviluppo del territorio.
IL RICONOSCIMENTO DEL “CRIMINE DI POLSI”
Quanto emerso dalle indagini della Dda confermerebbe poi una mole di dati ottenuti dai collaboratori di giustizia e consentirebbe di individuare l’esistenza della locale cutrese a partire almeno dagli anni ’70. Nei decenni avrebbe infatti diversificato la sua operatività passando dal contrabbando di sigarette al narcotraffico, all’usura e alle estorsioni. Inoltre, apparterrebbe al “Crimine” crotonese-catanzarese e pertanto riconosciuta da parte del superiore “Crimine” di Polsi, in parole povere il......
martedì 28 maggio 2019
Tutti i voti di tutti i consiglieri dei vari paesi del Comprensorio. Elezioni comunali risultati definitivi con vari articoli.
A seguire i voti dettagliati dei vari consiglieri nei rimanenti centri del Comprensorio dove si è votato per il rinnovo del consiglio comunale
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lunedì 27 maggio 2019
Europee 2019 Risultati dettagliati e definitivi a Catanzaro e nei vari centri del Comprensorio
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sabato 25 maggio 2019
Campagna elettorale finita domani si vota in 137 comuni Calabresi. Si vota anche per le Europee. Vademecum sulle elezioni
Vademecum sulle elezioni di domani dove si rinnovano 137 comuni Calabresi oltre al rinnovo dei seggi Europei
Non solo Europee: in Calabria si torna alle urne per rinnovare anche il Consiglio di 137 Comuni. Si voterà domenica 26 maggio dalle 7 alle 23. Ad esprimere le loro preferenze oltre 50 milioni di italiani per quanto attiene alle consultazioni Europee e più di 16 milioni per quelle Amministrative.
Nella nostra regione, come dicevamo, 21 gli enti locali del Catanzarese dove si dovrà scegliere i nuovi compenti del Consiglio Comunale: 69, invece, quelli del Cosentino; 10 nel Crotonese; 25 nel Reggino e 12 nel Vibonese.
Proprio in quest’ultima provincia si rinnoverà l’assise dell’unico capoluogo calabrese interessato dalle consultazione, Vibo Valentia appunto.
Ma non mancano altre aree importanti della regione: come nel Cosentino con la nuova città di Corigliano-Rossano che potrà eleggere il suo primo sindaco dell’era post-unione; e poi Rende e Montalto Uffugo. Nel reggino, invece, da segnalare la città di Gioia Tauro.
Enti, quest’ultimi dove si applicherà il sistema elettorale maggioritario a doppio turno: l’eventuale turno di ballottaggio è previsto per successivo 9 giugno.
La gran pare dei comuni calabresi, ben 132 su 137, hanno invece una popolazione inferiore ai 15mila abitanti: il più piccolo è Sant’Alessio in Aspromonte (nel reggino) con appena 323 abitanti.
a seguire la lista di tutti i comuni provincia per provincia
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venerdì 24 maggio 2019
i due villaggi Valtur di Simeri e Isola Capo Rizzuto versano da anni nel più completo abbandono. La Cgil Calabria chiede un incontro urgente con Oliverio
“È davvero incredibile e paradossale che in Calabria, non si riesca, a distanza di anni, a far ripartire due villaggi turistici, si lasciano i lavoratori a spasso e non si offre ai turisti la possibilità di servizi confortevoli e di qualitá”. A dirlo in una nota Giuseppe Valentino, segretario generale della Filcams Cgil Calabria. “Bene ha fatto la Filcams Cgil 'Area Vasta' – aggiunge – a richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla situazione nella quale versa il villaggio “ex Valtur” di Isola Capo Rizzuto, attraverso il servizio del Tgr Calabria che ha voluto dare spazio alla vicenda. Paradossale ed emblematico, che in una terra come la Calabria, dove il turismo dovrebbe rappresentare la più grande industria esistente - sottolinea Valentino -, i due villaggi di Isola Capo Rizzuto e di Simeri Cricri giacciano nell’abbandono totale. Facciamo appello ad istituzioni ed al sistema delle imprese dice il segretario – affinché congiuntamente si riesca a definire una soluzione che permetta ai lavoratori di riprendere la propria attività e soprattutto a creare nuove opportunità occupazionali e servizi di qualità per l’accoglienza dei turisti”. La Filcams Cgil Calabria, rende noto Valentino, ha chiesto al...............
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