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giovedì 9 dicembre 2010

I funghi della Sila, una risorsa da rivalutare con oltre 3000 varieta'.

Si stima che sull'Altopiano silano siano presenti più di 3.000 specie di funghi senza tenere conto di quelle microscopiche. Il clima temperato delle stagioni estiva ed autunnale, la presenza dei laghi che creano una certa umidità e gli immensi boschi di pino, faggio e castagno, favoriscono la crescita dei funghi tanto che, la Calabria, viene considerata come la prima regione italiana nella esportazione dei porcini.
Ultimamente sono nate molte aziende di trasformazione, in genere a conduzione familiare, che commercializzano i porcini secchi e sott'olio e altre specie fungine come i rositi (Lactarius deliziosus). La domanda di funghi silani è, comunque, così alta che alcune aziende sono costrette ad importare funghi porcini da altri paesi del mondo come Sud Africa, Tunisia e Slovenia.
Veniamo, adesso, a descrivere le specie fungine più note e più diffuse in Sila citando tra virgolette la loro denominazione dialettale.
Il porcino è il fungo più ricercato in Sila. Viene consumato essiccato o sott'olio. E' presente sull' Altopiano nelle sue tre specie: Boletus edulis, Boletus aereus e Boletus pinophilus. Il Boletus aereus si trova principalmente nei boschi di castagno e di quercia e si presenta con un cappello di colore marrone ed una polpa profumata di colore bianco. Il Boletus pinophilus differisce dal precedente per il colore rosso granata del suo cappello. E' sicuramente il migliore delle tre specie di porcino e cresce nelle pinete e nelle faggete.
Il Lactarius deliciosus, detto volgarmente "rosito" per il suo colore rosa-arancione, è uno dei funghi più noti e ricercati in Sila. Diffusissimo, cresce esclusivamente nei boschi di conifere. Classificato "buon commestibile" si può consumare fresco o conservato sott'olio.
Il Suillus luteus chiamato "vavuso" per la "bava" viscida che ricopre la cuticola del suo cappello è della famiglia dei porcini anche se non raggiunge il livello qualitativo delle tre specie di Boletus già viste. Diffusissimo in Sila, si trova ovunque dopo le piogge autunnali. E' classificato "buon commestibile" anche se spesso non viene raccolto da chi cerca le specie più prelibate. Si consuma fresco o sott'olio dopo aver tolto la cuticola che dà il colore marrone scuro al cappello e la parte spugnosa sottostante.

Brano tradizionale dei briganti della Sila Calabrese "Brigante se more"

 Brigante se more....
(Antica canzone Calabrese)

Amu pusatu chitarre e tamburi
'ppe chista musica c'adda cangià
simu briganti e facimu paura
e ccu a scuppetta vulimu cantà

tutti i paisi d'a Basilicata
si su scetati e mo vonnu luttà
pure a Calabria mo s'è arrevotata
e stu nemicu facimu tremà
ehi ehi ah ah ah ah

e mo cantamu sta nova canzune
tutta la gente si ll'adda mparà
nun ce ne fotte d'u re d'i burbuni
sta terra nostra nun s'adda tucca
sta terra è nostra e nun s'adda tucca

chi ha vistu u lupu s'è misu paura
nun sape bbuono qual è a verità
lu veru lupu è chi magna e creature
è 'o piemontese c'avimm caccià

Fimmine belle rapiti lu core
Si nu brigante vuliti sarvà
Nun ci circati scurdatevi u nome
Chi ci fa guerra nun tena pietà

State a sentiri sta vecchia canzune
Ca è viva e sincera e bugie un vi dà
E mo sentiti stu gridu cu raggia
C'avimmu intru 'u core e ni porta cchiù 'i llà
E mo sentiti stu gridu cu raggia
C'avimmu intru 'u core e ni spinge cchiù 'i llà

Uomo se nasce e brigante se mora
Ma finu all'ultimu avimm'è lutta
E si murimu jettate nu fiore
E na bestemmia 'ppe sta libertà
 Testo in Italiano
Abbiamo posato chitarre e tamburi
per questa musica che deve cambiare
siamo briganti e facciamo paura
e con il fucile vogliamo cantare

Tutti i paesi della Basilicata
si sono svegliati ed ora vogliono lottare
anche la Calabria ora si è ribellata
e questo nemico faremo tremare

Ed ora cantiamo questa nuova canzone
tutta la gente la deve imparare
non ci importa del re dei Borboni
questa terra nostra non si deve toccare
questa terra è nostra e non si deve toccare

Chi ha visto il lupo ha avuto paura
non sa bene qual è la verità
il vero lupo che mangia i bambini
è il piemontese, che dobbiamo cacciare

Belle donne aprite il vostro cuore
se un Brigante volete salvare
non cercateci e scordatevi il nome
chi ci fa guerra non ha pietà

Ascoltate questa vecchia canzone
che è viva e sincera e bugie non dirà
ed ora ascoltate questo grido di rabbia
che abbiamo nel cuore e ci porta più in là
ed ora ascoltate questo grido di rabbia
che abbiamo nel cuore e ci spinge più in là

Uomini si nasce e Briganti si muore
ma fino alla fine dobbiamo lottare
e se moriremo lanciate un fiore
ed una bestemmia per questa libertà
 

mercoledì 8 dicembre 2010

La figura della Madonna per la popolazione di Sellia che da sempre durante i secoli è stata elevata come propria protettrice ed avvocata.

Quando nel 1582 il Vescovo di Catanzaro fece il suo primo viaggio pastorale nei vari paesi della sua nuova  diocesi tra le quali Sellia. La Chiesa Madre era già intitolata al nostro protettore San Nicola, ma sicuramente originariamente la Chiesa fu eretta in onore dell’Immacolata, infatti basta osservare la navata centrale, tutto ci parla di lei: dal bellissimo affresco sul solaio alla iscrizione in latino nell’arcata principale “TOTA PULCHRA ES MARIA”: tutta bella sei Maria. La suggestiva statua dell'Immacolata prima di essere posta definitivamente nella prima cappella laterale sinistra benediceva con il suo sguardo amorevole  da dentro la nicchia sopra l’altare principale, la statua infatti entra perfettamente dentro la nicchia e ultimamente abbiamo avuto modo di rivederla nella sua prima collocazione durante il periodo in cui la statua di San Nicola è stata portata in restauro. Una statua che viene portata in processione in varie eventi religiosi come il giorno di Pasqua, a Maggio,e il giorno dell’Immacolata, secondo alcune credenze, anticamente, altre due volte la Madonna usciva in processione: a Settembre il giorno di Maria quando anticamente si dovevano riunire in un'unica processione le statue della  Madonna del Rosario, dell’Immacolata  e molto probabilmente quella della Madonna delle Grazie ( statua che purtroppo non ne e rimasta nessuna traccia ). Il giorno dell’Immacolata era un giorno particolare per la popolazione Selliese perchè si festeggiava anche il santo patrono facendo un'unica grande festa con luminarie,fuochi pirotecnici e la suggestiva processione con le statue di San Nicola e dell’Immacolata. La congrega organizzava il tutto nei minimi particolari anche per fare bella figura con  la congrega del Rosario, tra le due rimaneva sempre una forte, sana, competizione nell'organizzare le varie manifestazioni religiose e ogni abitante di Sellia, sin da piccolo veniva riconosciuto come appartenete all’una o all’altra succedeva spesso che in una famiglia il papà era Immaculatisa e la mamma Rosariante. C'erano delle regole ben precise per  stabilire chi avrebbe portato durante la processione la statua della Madonna e quella di San Nicola i quali si prenotavano un anno prima, si guardava la generosità, i lasciti per grazia ricevuta o per una grazia da ricevere, ma spesso, malgrado tutto non si trovava una equa graduatoria,così il più delle volte era la sorte a stabilirlo. Infatti la sera prima, nella sala della congrega, un bambino bendato estraeva le persone che avrebbero portato le statue e malgrado tutto, spesso il malcontento, la delusione era tanta perché nessuno ci voleva rinunciare. Il tutto dimostra il forte amore,la genuina fede che da sempre ha caratterizzato la popolazione Selliese verso la Madonna dedicandole durante i secoli ben quattro Chiese.

Io sono l'Immacolata Concezione ( cosa significa Immacolata Concezione? )

Questa solennità viene celebrata dalla Chiesa ogni anno,nel tempo di avvento, l’8 dicembre.Parlare di questo mistero significa rispondere a quattro domande :
1.Cosa significa Immacolata concezione? A questa domanda si potrebbe rispondere con la definizione dogmatica proposta dalla bolla Ineffabilis Deus di Papa Pio IX,che nell’8 dicembre 1854 definì solennemente Maria Immacolata Concezione.
In che cosa consiste questo mistero?Maria,per un dono,per un privilegio che Dio le ha concesso e in virtù dei meriti che Cristo avrebbe acquisito con la Pasqua,è stata preservata da ogni macchia di peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento nel grembo di Sant’Anna.
Ogni cristiano viene concepito e nasce portando dentro i segni del peccato originale;ogni cristiano ha bisogno di essere battezzato;ogni cristiano ha avuto bisogno di essere,cioè liberato dal peccato originale in forza della Pasqua di Gesù che è stata partecipata attraverso il Sacramento del Battesimo.
Maria è stata redenta non nel senso che è stata liberata,ma nel senso che è stata preservata.Questa è la verità che Pio IX definì solennemente quattro anni prima che Maria apparisse a Santa Bernadetta a Lourdes,presentandosi come l’immacolata concezione. La definizione canonica contiene tre verbi:dichiariamo,pronunciamo,definiamo; sono i verbi con i quali il papa procede alla solenne definizione di una verità da credere.
Il soggetto di questa solenne definizione è la beatissima Maria.
Maria è stata preservata,neppure per un istante è stata sfiorata dal peccato originale,perché è stata preservata fin dal primo istante del suo concepimento.
Dire concepimento e dire nascita non è la stessa cosa:concepimento nel grembo di Sant’Anna,questa preservazione è redenzione.
2.Perché è stata preservata dal peccato?
Maria non è stata preservata per meriti particolari,ma per singolare grazia e privilegio di Dio.
Dio ha semplicemente voluto così,le ha fatto questa grazia,le ha dato questo privilegio.Qual è la causa per la quale Maria è stata redenta?
Gli uomini sono stati redenti da Cristo,dalla vita di Cristo, con particolare riferimento al mistero della Pasqua.Cristo muore e risorge e manda lo Spirito,è questo l’evento pasquale. Questo evento salva tutti quelli che sono nati prima e tutti quelli che nasceranno dopo.Adamo è stato redento in previsione dei meriti che Cristo avrebbe avuto con la Pasqua. L’evento,quindi, che redime è la Pasqua.
La redenzione ha valore retroattivo,per noi si pone nel tempo e nella storia,nel disegno di Dio è sempre presente.Questa dottrina è una dottrina rivelata che Dio ci ha fatto conoscere attraverso la Sacra Scrittura.Non è comunque una verità rivelata esplicitamente attraverso le pagine della Sacra Scrittura e neanche perché trasmessa di generazione in generazione attraverso la tradizione.
Implicitamente si perché l’arcangelo Gabriele salutando Maria le dice ‘rallegrati kaire kechaitòme’ ,cioè rallegrati tu che sei la privilegiata,la favorita del Signore.Di per se il Kecharitòme fa riferimento al mistero che l’angelo annuncia a Maria cioè la maternità divina,quindi Lc 1,26 non può essere considerato il testo dal quale dedurre esplicitamente la rivelazione di questo mistero considerato,c’è in quel Kecharitòme un riferimento. Allora non si può parlare di rivelazione esplicita ma si parla di rivelazione implicita nel mistero rivelato:la maternità divina.La mamma che aspetta un bambino ha un rapporto di unità profonda con il bambino,formano una cosa sola per certi aspetti. Il bimbo è carne della mamma,anche se è legato solo dal cordone ombelicale.Nel disegno di Dio Maria deve portare dentro di se,nella sua carne,nella sua persona,il Figlio stesso di Dio,deve dargli la sua carne,i suoi cromosomi.Per cui c’è stata unità tra Maria e Gesù.
Se la divinità si fosse unita con l’umanità,non era giusto che la carne di Maria fosse,anche per un solo istante, segnata dalla presenza del peccato,ed è proprio per questa ragione che Dio l’ha preservata da ogni macchia di peccato originale. Questa definizione l’ha fatta Pio IX nel secolo scorso ma prima di lui più volte il magistero della Chiesa si era pronunziato non in maniera solenne e definitiva circa questo mistero.Bisogna ricordare che quando si parla di magistero si distingue tra magistero straordinario e ordinario. Il primo consiste nella definizione solenne,definitiva di una verità; il secondo è l’insegnamento quotidiano.
Ad ogni definitiva si arriva a poco a poco ed è preceduta da secoli e secoli di storia,di fede,impressa dalle comunità cristiane.

martedì 7 dicembre 2010

Arrestato il fondatore di "Wikileaks" J.Assange. Si è presentato in un commisariato di Londra

Secondo quanto scriveva il Guardian, prima dell’arresto Assange stava cercando aiuto dai suoi sostenitori per mettere assieme una somma tra le 100 e le 200 mila sterline: la cauzione necessaria per restare in libertà. Oltre alla somma in denaro il capo di Wikileaks avrà però bisogno di almeno sei persone che garantiscono che resterà a disposizione delle autorità giudiziarie.

Il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, è stato arrestato in Gran Bretagna. Assange si è presentato alle 9:30 ”su appuntamento” in un commissariato di Londra dopo esser stato raggiunto da un mandato di arresto europeo per conto della Svezia. Poi si è presentato davanti al tribunale della città di Westminster, uno dei borghi di Londra verso le 14 ora italiana.
Il portavoce di Scotland Yard ha detto che la magistratura svedese vuole che Assange risponda di due accuse di molestie sessuali e una accusa di stupro, reati che sarebbero stati commessi tutti nell’agosto 2010. Due donne accusarono il patron di Wikileaks di averle aggredite sessualmente, accuse che Assange ha sempre negato. Secondo Sky News, dopo esser stato interrogato dalla polizia, Assange comparirà dinanzi ai magistrati di una corte britannica (la City of WWestminster) che decideranno sull’estradizione; ma il suo avvocato ha ribadito che Assange si opporrà con tutte le sue forze a ogni tentativo di estradizione, perché il rischio è che possa essere “consegnato agli americani”.
Intanto non si fermano i sostenitori del capo di Wikileaks. Una protesta silenziosa con bavagli e copertine di Time e’ stata organizzata sotto il tribunale di Westminster dal gruppo Justice for Assange. La manifestazione anti-censura a favore del capo di Wikileaks prevede che i partecipanti indossino una maschera con il volto di Assange che si puo’ scaricare dal sito del gruppo.
Un network di hacker ha risposto invece organizzando un attacco informatico contro PayPal e Postfinance, che hanno bloccato i finanziamenti a Wikileaks. ”La banca svizzera (PostFinance) che ha chiuso il conto a Assange è stata tirata giù oggi con un Ddos attack (negazione del servizio, lo stesso lanciato in più occasioni contro i domini di Wikileaks in questi giorni)”, recita un annuncio del gruppo su Twitter. Qualche ora prima, un altro assalto informatico era stato lanciato contro PayPal, sempre dal gruppo, denominato Operation Payback, operazione “resa dei conti”. Le due società non hanno confermato la notizia.
Su Twitter, il gruppo aveva annunciato con anticipo “l’ora X” invitando i membri a “fare fuoco” al momento convenuto. Operation Payback è un gruppo hacker di “difensori della pirateria informatica” nato per rispondere ai tentativi di oscurare Torrent e altri programmi di condivisione dei file in rete messi in atto da “hacker pagati dalle aziende” per tutelare il copyright.
Portavoce di Wikileaks: “Non ci fermiamo”. Il portavoce di Wikileaks ha detto che l’arresto di Julian Assange e’ un attacco alla liberta’ dei media ma non fermera’ il gruppo nella sua missione. ”WikiLeaks e’ operativa. Continuiamo come prima sugli stessi binari. Ogni sviluppo SU Assange non cambia i piani per la pubblicazione dei documenti oggi e nei prossimi giorni, ha detto il portavoce Kristinn Hrafnsson precisando che le operazioni saranno coordinate da un gruppo di persone a Londra e in altre sedi.

Santa Messa dentro lo stadio per dare l'ultimo saluto ai sette ciclisti morti nel tragico incidente di Lamezia Terme (Catanzaro)

Un lungo applauso ha accolto le bare dei sette ciclisti morti domenica mattina a Lamezia Terme, in seguito ad un incidente, al loro ingresso nel campo dello stadio D’Ippolito, dove si sono svolti i funerali. Un gruppo di ciclisti in bici ha preceduto l’arrivo delle salme, scortate da altri amici del gruppo sportivo di cui facevano parte le vittime del disastro. A guidare i ciclisti Salvatore Mancuso, che si salvò per aver lasciato i compagni poco prima del sinistro. Tra le autorità presenti, in rappresentanza del governo, Michelino Davico, sottosegretario all’interno con delega agli enti locali.
I funerali sono terminati poco dopo le 13, dopo l’orazione del vescovo e l’intervento di amici e parenti delle vittime, i funerali dei ciclisti travolti ed uccisi da un’auto a Lamezia Terme, sulla strada statale 18. Migliaia le persone presenti.


Diversi gli interventi seguiti all’orazione del vescovo Luigi Cantafora, dal pulpito allestito al centro del campo da gioco dello stadio «d’Ippolito»: «Papà continuerai ad essere con noi anche da lassù» ha detto la figlia di uno dei cicloamatori morti. «Vittime delle istituzioni» ha detto un’altro degli oratori, riferendosi «alle colpe di chi ha consentito al giovane investitore di continuare a guidare nonostante i suoi precedenti». Ripetuti applausi hanno scandito la fine dei vari interventi.
Le bare delle sette vittime dell’incidente costato la vita a un gruppo di cicloamatori a Lamezia Terme sono state disposte su una pedana azzurra al centro del rettangolo di gioco dello stadio. Sui feretri, tanti fiori e le magliette dei sette cicloamatori travolti e uccisi da una Mercedes condotta da un ventunenne di origine marocchina.
Numerose le attestazioni di cordoglio pervenute ai familiari e al sindaco, tra cui quella del Capo dello Stato. Numerosa, ma discreta la presenza delle forze dell’ordine dentro e fuori lo stadio. La giornata è caratterizzata da un sole splendente e da temperature al di sopra della media stagionale. Circa sette mila le persone che hanno preso parte alle celebrazioni nell’impianto sportivo.
Durante la cerimonia funebre, un giovane giocatore della Vigor Lamezia, la locale squadra di calcio, ed una ragazza presente tra le migliaia di partecipanti alla cerimonia, sono stati colti da malore ed hanno dovuto fare ricorso alle cure dei medici del 118 e degli operatori della Protezione Civile. A determinare il malore dei due giovani, probabilmente, oltre all’emozione, il gran caldo.