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sabato 16 giugno 2012

Chi va piano va lontano.... Appaltati altri 750 metri della strada provinciale Taverna Ruggiolino che abbrevierà il tragitto con la Sila

L’Amministrazione Provinciale di Catanzaro, con il suo presidente Wanda Ferro, comunica l’avvenuta aggiudicazione di nuovi lavori sulla Strada Provinciale che collega Taverna con i villaggisilani (la Taverna – Ruggiolino 
che abbrevia il percorso che congiunge la cittadina presilana con le aree turistiche di Villaggio Racise e Villaggio Mancuso). Il nuovo intervento va ad aggiungersi ai ben quattro lotti di lavori già eseguiti e serve, all’interno di un quadro generale, a rendere idoneo un tracciato stradale altrimenti inadeguato alle esigenze del traffico moderno. La strada aveva una larghezza di circa quattro metri, sicuramente inadeguata a renderla percorribile in regime di sicurezza. Con gli interventi precedenti, succedutisi negli anni sulla base dei finanziamenti disponibili, si era adeguata buona parte del tracciato stradale e, con l’intervento appaltato il 12 giugno scorso, si procederà ad adeguare altri 750 metri di strada.
Il progetto da eseguire ha presentato numerose difficoltà operative in quanto si opera in zona con vincolo sia paesaggistico-ambientale che con problemi idrogeologici e per tale motivo le opere prescelte sono di ingegneria naturalistica per minimizzare l’impatto dell’intervento. I lavori hanno come obiettivo principale quello di consolidare la sede stradale mediante opere di regimentazione idraulica e gabbionature. Nel contempo si otterrà un allargamento della strada dagli attuali 4 metri fino ai sei metri finali con due corsie da tre metri ciascuna. È previsto, inoltre, prima dell’inizio delle opere edili, il taglio delle piante che interferiscono con le opere e a tale scopo sono già state ottenute le necessarie autorizzazioni.

I paesi della provincia: Simeri Crichi



venerdì 15 giugno 2012

"Paese da adottare" a Zagarise lodevole iniziativa dell'amministrazione comunale a favore della popolazione Emiliana colpita dal terremoto


Veduta di Zagarise
Il comune di Zagarise vuole dimostrare con un forte segno di  soliedarità  verso i paesi colpiti dal terremoto  dell’Emilia Romagna.  Come aveva fatto nel (2009 a favore dell’Abruzzo) con un apposita delibera durante l’assise del 31 maggio  l’amministrazione comunale ha convocato tutte le varie associazioni presenti sul territorio al fine di adoperarsi nel studiare un piano di interventi mirati “Pro Terremotati Emiliani” Delle 15 associazioni  solo una non ha recepito l’invito si tratta “dell’Associazione dei Giovani della Coccinella” ecco l’elenco delle associazioni che hanno raccolto l’invito dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Pietro Raimondi:  Avis, Protezione Civile, Centro Anziani comunale, I Diavoli Rossi, ass. La Zagara, ass. Ada, ass. San Pancrazio, ass. Nuova Civiltà, ass. Insieme per Amore, ass. Tutela Salute, ass. Il Lampadiere, ass. Amal, ass. Nazionale di Salvamento, la Pro – loco, Orme nel Parco, il Gruppo Giovanile parrocchiale, la società sportiva di calcio locale. Il sindaco molto soddisfatto della forte adesione ha ringraziato a nome dell’intera comunità tutti quelli che vi hanno aderito rimarcando il forte valore civile e di grande solidarietà verso una popolazione che giornalmente sta convivendo con il terremoto. L’unico rammarico rimane l’assenza dell’unica associazione locale  “I Giovani della Coccinella”che non ha aderito all’iniziativa, segno che bisogna ancora lavorare cercando quelli obiettivi comuni  che devono scavalcare  ogni eventuale ostacolo politico raggiungendo quella maturità che ci consente di poter lavorare tutti insieme raggiungendo importanti traguardi. Appuntamento entro il 30 di giugno per poter valutare

Parte l'ambizioso progetto "I Racconti della Valle dell'Alli"



giovedì 14 giugno 2012

Un parco eolico nella valle di Annibale a Simeri Crichi. Una centrale a biomassa nel parco della Sila a Sorbo San Basile.Una centrale da 12mwh nel cuore della patata Silana igp a Panettieri. Ecco il concetto di energia pulita in Calabria

"L’allarme lanciato in questi giorni dal vicedirettore generale della Banca D’Italia Anna Maria Tarantola, nel corso della sua audizione di fronte alla Commissione Parlamentare Antimafia, sull’influsso delle associazioni criminali sul mercato delle energie rinnovabili, 
 ci consente di cogliere l’occasione per tracciare un quadro sulla situazione delle fonti di energia rinnovabile con particolare riferimento alla Regione Calabria". E' quanto scrive in una nota Giuseppe De Venuto, Responsabile nazionale settore sviluppo energetico fonti rinnovabili A.L.I. (Movimento A.L.I. - Area Liberale Italia).
"E’ di tutta evidenza come sia attuale la necessità di una produzione energetica che sia quanto più pulita possibile e, tendenzialmente, rinnovabile all’infinito.  Tuttavia i concetti di “rinnovabilità” e di “pulizia” della fonte di produzione non si esauriscono al 100%; produrre energia comporta sempre e comunque un sacrificio in termini ambientali sia esso pagato sotto forma di inquinamento atmosferico (come nel caso della biomassa) o di inquinamento acustico e deturpamento dei paesaggi (come nel caso dell’eolico); a tal proposito occorre sottolineare come il concetto che dovrebbe, a nostro avviso, guidare l’installazione di nuovi impianti sia quello della “sostenibilità” ambientale e territoriale. In altri termini la scelta dell’installazione di un impianto dovrebbe essere coerente con le peculiarità e le caratteristiche del territorio. In tal senso si assiste, specialmente in Calabria, a delle scelte assolutamente schizofreniche, scelte difficilmente conciliabili con le realtà  su cui ricadono: è il caso di impianti eolici installati lunga la fascia costiera, anche in prossimità di rinomati luoghi turistici o archeologici o in zone di pregio paesaggistico ovvero il caso di mega-centrali a biomassa costruite in luoghi incontaminati; è evidente come in tali casi queste scelte collidano grossolanamente con le finalità e gli obiettivi perseguiti a livello locale, vanificando spesso la possibilità di sviluppare altri modelli economici virtuosi. - Continua - Se poi si osservano alcuni dati riguardanti il mercato delle fonti rinnovabili i dubbi e le perplessità sull’attuale modello si moltiplicano; La Calabria è in questo momento la regione a più elevata vocazione energetica: i dati ufficiali del gestore della rete elettrica ci dicono che vi è un esubero di produzione energetica dell’88,7 % (fonte ufficiale Terna s.p.a: bilancio energetico Calabria 2010), ma nel corso degli ultimi due anni questo dato è sensibilmente aumentato a causa dei numerosi impianti entrati in funzione ed è destinato ad aumentare ulteriormente quando i progetti in corso di realizzazione entreranno in funzione. Chiaramente la massiccia presenza di impianti di produzione energetica sul territorio calabrese segna un freno allo sviluppo della vocazione turistica ed agro-alimentare della regione. A ciò si aggiunga che uno studio condotto dal centro studi Aper per l’Authority per l’energia elettrica e il gas (AEEG) ha evidenziato come la rete elettrica nazionale sia del tutto insufficiente per sostenere tale massiccia produzione energetica stimando in 144 milioni di euro annui il danno per la mancata produzione (pari a 700 Gwh/anno). In altri termini gli impianti già funzionanti vanno a saturare la rete elettrica rendendo sempre meno efficiente la produzione di energia. E’ lecito domandarsi dunque come mai si continuino a realizzare impianti di produzione elettrica in Calabria, visto che già ora, per l’insufficienza della rete, gli impianti esistenti producono energia secondo turnazione perché altrimenti andrebbero a sovraccaricare la rete".

"La risposta è, solo in parte, esaurita dall’incipit di questo articolo, cioè  l’interesse delle associazioni criminali nel campo della produzione energetica in relazione agli attuali sistemi di finanziamento degli impianti. Complice nel quadro delineato è anche l’incapacità della politica di individuare modelli economici e di sviluppo alternativi in una regione che eppure avrebbe una fortissima vocazione turistica, paesaggistica e rurale; in altri termini politici ed amministratori locali preferiscono accogliere società ed imprese, spesso del nord, e le relative royalies, piuttosto che incentivare i circuiti virtuosi delle economie locali. E’ molto più facile e comodo acquisire i contributi che vengono versati agli enti locali, che rappresentano le briciole del business, dalle imprese che, di fatto, lottizzano il territorio piuttosto che

Sellia prende il volo anche sui giornali