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venerdì 28 febbraio 2014

Intervento del sindaco Pietro Raimondo sul Parco della Sila e i turismi possibili

Nel corso dell’incontro tenutosi presso la sede della Provincia di Crotone, organizzato dal Parco Nazionale della Sila per presentare il bilancio delle attività svolte e programmate insieme all’Ufficio Scolastico Regionale della Calabria, è intervenuto il Sindaco di Zagarise, Pietro Raimondo, nella veste di promotore dell’Ente per le provinun momento dell'incontroce di Catanzaro e Crotone della candidatura al Programma MAB dell’Unesco. «A distanza di 40 anni dalla fondazione del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, un’illuminata ispirazione dell’allora Ministro Giovanni Spadolini, dobbiamo provare ad essere lungimiranti, realizzando una compenetrazione tra mondo politico e mondo della cultura. Due elementi che non possono essere reali e funzionali l’uno verso l’altro senza una vera e profonda interazione. Tengo a ricordare questa grande visione di Spadolini – ha dichiarato Raimondo –, perché quando parliamo di unicità e riserve, parliamo di lasciar favorire dei processi di aggregazione dal basso verso l’alto, per incoraggiare programmi di partecipazione ed interventi basati sulla conoscenza locale. Dobbiamo accogliere la grande sfida di trasformare l’importante patrimonio che, spesso, abbiamo ingiustamente definito minore, relegandolo alla mera funzione di memoria storica e d’identità culturale. In una recente conferenza nazionale, promossa dal Ministero dell’Ambiente per discutere di parchi e green economy, è stata evidenziata l’importanza che il turismo, ed in particolare l’ecoturismo, deve avere nello sviluppo socio-economico delle aree naturali protette e nella conseguente crescita di occupazione giovanile. C’è un enorme potenziale ancora inespresso, che in questo momento di crisi sarebbe scellerato non utilizzare per creare nuovi posti di lavoro. Per sfruttarlo occorre un’azione di sistema più forte e incisiva, che deve prevedere l’ideazione e l’attuazione di una strategia che si prefigge di posizionare sul mercato i Parchi come meta del turismo natura. La Calabria – prosegue il Sindaco di Zagarise – deve affrancarsi dalla preminente immagine di destinazione a vocazione marina o culturale e collegare questi due segmenti a quello altrettanto ricco della montagna. Anche per non imprigionare, con ricadute negative sulla durata della stagione, le opportunità di sviluppo insite nella montagna, contribuendo alla valorizzazione di tutto il patrimonio di ricchezze naturali di cui, invece, dispone il territorio interno. Bisogna sostenere la promozione del turismo scolastico nei parchi, per assolvere pienamente alla promozione di attività di educazione, formazione e ricerca scientifica, oltre che di attività ricreative compatibili. Favorire queste forme di turismo porterebbe anche ad una crescita delle attività economiche e a possibilità di lavoro e occupazione. Bene ha fatto in questi anni la presidenza del Parco della Sila a dare il via ad azioni di promozione del turismo scolastico con l’Ufficio Scolastico Regionale, perché è proprio dalla formazione del senso di responsabilità nei futuri cittadini del domani che bisogna partire». Iniziative pregevoli finalizzate a far conoscere il patrimonio naturale e a promuovere il bene ambientale che va oltre il sistema naturalistico tradizionalmente inteso, sensibilizzando lo studente nei confronti della natura intesa come “risorsa di vita”. «È lampante come le aree protette siano in grado di offrire un’esperienza turistica variegata, dall’esperienza in ….

martedì 25 febbraio 2014

La festa degli incontri. Uomini, donne e bambini nel Paese delle Idee virtuose “Pentonello”.


 

La festa degli incontri

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Estate pentonellese – Turisti visitano le mostre e acquistano i prodotti con i sapori della Calabria
L’assessore alla Bellezza è in piazza in compagnia di un gruppetto di nostri concittadini, sta parlando di un certo Antony Gormley uomo che sa come stupire.
Oltre ad essere un architetto , racconta Fiore, è un archeologo, ed è l’inventore di un nuovo linguaggio artistico  che ha posto come principale campo d’indagine le diverse relazioni fra il corpo e lo spazio architettonico che lo circonda.
Gormley utilizza il calco grezzo del proprio corpo come matrice  della sua opera, strumento e materia della sua ricerca, qualcuno potrebbe definirlo  un megalomane perché usa sé stesso per le sue opere.
Nel gruppetto sono tutti meravigliati, non solo per la cultura di Fiore ma anche per l’amore che mette nel raccontare e per l’entusiasmo che manifesta. Fiore sa entrare nella vita delle persone, nella vita degli artisti, nelle loro opere, con grande emozione, dopo un po’ ne fa parte, ci vive dentro e ne parla come se fossero vecchi amici.
Le sue opere, continua Fiore riferendosi a Antony, vengono così inserite nei contesti più disparati divenendo veicolo e simbolo di quell’eterna riflessione dell’uomo sulla mutevole realtà circostante: le sue sculture sono esposte a testa in giù e sospese a un filo, in piedi a vegliare pensose in cima agli edifici dei centri cittadini, su promontori innevati, semi-immerse nell’acqua del mare o nel bel mezzo di campi coltivati.
Fiore ha saputo creare grande interesse anche senza parlare sempre di Pizzello, Paparano, da’ fiumara o di Cafarda o de’ Colle Colle. La curiosità per questo artista un po’ strampalato è grande tant’è che qualcuno vorrebbe saperne di più e  incuriosito chiede una foto o un’immagine di queste opere, ed ecco che Fiore apre la portiera della macchina e invita i suoi amici a Catanzaro per un caffè al bar Moniaci, offre lui.
Prima tappa però è il Parco della biodiversità mediterranea, da tanti conosciuto  come Parco della scuola Agraria. Scesi dalla macchina e fatti quei pochi passi necessari per essere immersi nel parco, tutti rimangono a bocca aperta davanti… ad Antony in persona! E non solo perché  senza mutande.
Espposizione di Antony Gormley  al Parco delle biodiversita mediterranee
Esposizione di Antony Gormley nel Parco della biodiversità mediterranea – Catanzaro
Non potevano pensare che la bellezza fosse così vicina e soprattutto gratis. In passato hanno fatto decine di gite, sono partiti con i trolley per andare a Roma, San Giovanni Rotondo, Bologna, Pisa, Venezia. Tanti ricordi e tante foto… con i gladiatori,  sulla scalinata di Padre Pio, vicino alla torre degli Asinelli a Bologna, con le gondole a Venezia.
In ogni viaggio la cosa più importante da fare sembrava quella di portare a casa e ai nipotini le bellissime palle con la neve da tutte le città d’Italia insieme a tanti monili, chincaglierie, reliquiario vario,  per decorare la propria casa, dell’utilità è meglio non parlarne, ma non sempre dobbiamo trovare assolutamente un’utilità pratica nelle cose.
Anche Carmela aveva i cassetti pieni, da ogni gita le figlie le portavano o una palla o una ceramica
Anche Carmela aveva i cassetti pieni, da ogni gita le figlie le portavano o una palla o una ceramica da appendere
Adesso si rendono conto che anche il turismo può essere consapevole e le gite possono arricchire. Si può viaggiare, fotografare, conoscere altra gente e tornare con la testa piena di idee, di belle amicizie, di scambi culturali e non solo col trolley pieno di cianfrusaglie e il problema di come smaltire pantagrueliche e bellissime mangiate. L’assessore Fiore con semplicità ha fatto capire che tutti dobbiamo sentirci protagonisti, dobbiamo informarci e interagire con le altre città, le altre culture.
Vedere nuovi posti, scoprire le bellezze dei paesi che si visitano e al ritorno cercare di applicarle nei luoghi dove si vive. In questo Fiore è perfettamente d’accordo con le parole di Peppino Impastato, e le applica tutti i giorni nel suo lavoro.
“Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore” (Peppino Impastato)
Anche l’assessore del paese vicino è …..

Accorato appello della madre del piccolo Matteo Battaglia, travolto da un Suv a Sellia Marina, scrive al presidente della Repubblica per chiedere giustizia.

"Sig. Presidente della Repubblica,

Epure Andrei Valentin, cittadino romeno residente a Botricello (CZ), il mattino del 24 agosto scorso, a Sellia Marina in località Feudo sulla statale 106, alla guida di un grosso SUV fornitogli dal suo datore di lavoro, Caloiro Pierpaolo, ha ucciso mio figlio, Matteo Battaglia, martoriandone il suo corpo sotto i miei occhi.matteo battaglia

Sono passati sei mesi, domani per la precisione. Ci apprestiamo, come ogni mese, a celebrarne la memoria ma abbiamo saputo che questa volta, in chiesa, potrebbe esserci anche Epure Andrei Valentin: domani, in coincidenza con la ricorrenza del semestre dalla tragedia che ha devastato tutta la nostra famiglia, scadono i termini di carcerazione preventiva e non ci risulta che la Procura della Repubblica di Catanzaro abbia chiesto il rinvio a giudizio di Epure Andrei Valentin.

Domani l’omicida di mio figlio potrebbe essere tra noi lì in chiesa, sbeffeggiarci dal proscenio della sua riacquistata libertà, e sottrarsi alla Giustizia, come già ha tentato di fare dall’Ospedale ove era ricoverato pochi giorni dopo l’incidente.

Lei, Sig. Presidente della Repubblica, oltre che capo dello Stato è anche il capo della Magistratura, lei insomma è due volte garante, nei confronti miei come di tutti i cittadini, che in Italia si faccia Giustizia. Io, madre a cui Epure Andrei Valentin ha strappato e straziato un figlio di appena 11 anni, mi trovo oggi nella condizione, da me non prevista e voluta, di rimodulare il mio sentimento di Giustizia in sentimento di vendetta. Non l’ho scelto, ma l’inerzia della Procura della Repubblica di Catanzaro mi sta inducendo verso questa trasformazione, e le assicuro contro il mio volere, contro il mio senso di cittadinanza, contro il concetto, un tempo condiviso, di vivere in uno Stato di diritto.18626326

Sei mesi, tanti ne sono passati, sembrerebbero a chiunque sufficienti per formulare in uno Stato di diritto una accusa così semplice e richiedere la celebrazione di un processo. Non è un processo di mafia, non ci sono quintali di intercettazioni da sbobinare ed esaminare; no, è un semplice – quanto per me tragico – omicidio stradale (si vedrà poi se colposo o doloso con dolo eventuale, come giustamente non può escludere il legale che ci assiste e che fin dai primi giorni ha formalmente quanto vanamente sollecitato alle autorità inquirenti indagini volte a chiarire tali aspetti).

Ma niente. Nessuna accusa formulata, nessuna richiesta di processo, e quindi la scadenza dei termini di carcerazione preventiva che domani rimetterà in libertà il carnefice di mio figlio Matteo Battaglia, un raggiante ragazzino colpevole solo di esistere nel posto sbagliato e nel momento sbagliato. Epure Andrei Valentin, indiscutibilmente colpevole di averlo schiacciato e massacrato, neppure si sa se mai lo Stato lo perseguirà; ci siamo aperti all’Europa, siamo diventati più civili, ma Eppure Andrei Valentin ha trovato in Italia (contrariamente alla Romania da cui è fuggito) un sistema privo di garanzie per i deboli e pregno di salvacondotti per i criminali. Forti i criminali, i deboli siamo noi, che oggi accogliamo e ci apriamo agli Epure Andrei Valentin di turno, e li lasciamo liberi di ucciderci grazie alla “grande conquista” di civiltà delle garanzie per gli imputati fino a sentenza definitiva.

Ma adesso Eppure Andrei Valentin potrà, sì lo potrà fare liberamente perché fisicamente non glielo impedirà nessuno, potrà rimettersi alla guida e uccidere ancora. Chi, sig. Presidente, chi glielo impedirà?

Nessuna istituzione lo farà, sig. Presidente, nessuna ne avrà il tempo.

Eppure all’indomani della tragedia tutte le istituzioni, locali e nazionali, il tempo di mettersi in mostra, di fianco alla bara contenente i resti martoriati di mio figlio, il tempo lo avevano trovato; il tempo di indossare il vestito buono, con tanti e sgargianti nastri tricolori, e le divise d’ordinanza, come le alte uniformi. Quel giorno erano tutti sul palco, contriti a mostrarsi ai media nazionali, a promettere cambiamenti per il futuro; giù dal palco invece le future vittime degli Eppure Andrei Valentin, gli occhi gonfi di lacrime, ignare dell’inganno che quelle Istituzioni, nessuna esclusa, stava loro perpetrando.

Spenti i riflettori dei media è rimasto solo l’insopportabile dolore, lo strazio di una madre abbandonata a sé stessa a fare i conti - tutti i giorni - con perdita di un figlio, la cosa più innaturale ed inumana che si possa immaginare.

Non mi biasimi, sig. Presidente della Repubblica e Capo della Magistratura, se oggi i miei sentimenti di fiducia verso le istituzioni si stanno modificando per lasciare il posto, nello ……

lunedì 24 febbraio 2014

La 'Casa del Fumetto' di Sellia viene citata su un numero di Dylan Dog

 

Arriva all'attenzione della Bonelli Editore grazie alla segnalazione di un visitatore

Su iniziativa dell’Amministrazione Comunale di S2ellia, piccolo centro presilano, guidata dall’allora sindaco Davide Zicchinella,  è stato allestita, quasi tre anni fa, in uno stabile comunale con vista panoramica  sul borgo antico, uno spazio permanente dedicato al fumetto  denominato, appunto, “Casa del Fumetto”. Tale originale spazio espositivo è stato inaugurato il 10 agosto 2011 alla presenza di un folto pubblico che non si è voluto perdere un così importante appuntamento. Sellia, infatti, è il primo comune della Regione, e fra i pochi in Italia, ad essersi dotato di uno spazio riservato esclusivamente al fumetto. All’interno della “Casa del Fumetto” i visitatori, infatti, oltre a poter consultare più di cinquanta testate fumettistiche per oltre cinquemila fumetti (da Tex a Zagor, da Nathan Never a Kriminal, da Niki Raider a Rat Man, da Altan a Bobo, da Topolino al Piccolo Sceriffo, dai Fantastici Quattro a Superman, solo per citarne alcuni) possono approfondire la storia illustrata del fumetto italiano dalla sua prima diffusione a inizio novecento  fino ad arrivare ai giorni nostri. Negli ampi e accoglienti locali della “Casa del Fumetto” il signor Pier Luigi Bonizzi, ideatore e curatore dell’originale iniziativa, ha realizzato un suggestivo percorso didattico,  con immagini didascaliche,  per avvicinare appassionati e non ad un mondo che è ormai annoverato fra le principali espressioni culturali del nostro paese. Davvero numerosi i visitatori che nel corso di questi tre anni hanno potuto entrare a stretto contatto con i fumetti. Diverse pure le scolaresche. Proprio grazie ad uno dei tanti visitatori, il signor Francesco Atripaldi, un appassionato di fumetti in vacanza in Calabria, che avendo avuto l’occasione di poter visitare la scorsa estate la Casa del Fumetto, rimanendo ammirato da tale iniziativa, ha preso carta e penna ed ha segnalato l’iniziativa alla famosa casa editrice italiana di fumetti Sergio Bonelli Editore. Nella sua lettera il citato visitatore raccontava dettagliatamente alla segreteria della casa editrice la bontà dell’iniziativa. E la risposta della Sergio Bonelli Editore non si è fatta attendere. Sul mensile di febbraio 2014 n. 295 di Dylan Dog, nella seconda di copertina, è stato dedicato uno spazio proprio alla Casa del Fumetto di Sellia con tanto di ringraziamenti per il curatore Pier Luigi Bonizzi. Naturalmente enorme è stata la  soddisfazione quando …..

Bianco Francesco nato a Sersale faceva parte del 39° reggimento del Regio esercito, venne ucciso nel 1863 insieme ad altri 16 commilitoni da una banda di briganti. Oggi a Benevento sarà commemorato quel triste episodio con la presenza dei vari sindaci.

Bianco Francesco nato a Sersale faceva parte  del 39 Reggimento di Fanteria del Regio Esercito caduto, insieme ad altri 16 commilitoni, in uno scontro a fuoco con una banda di briganti a Francavilla di Benevento il 24 Febbraio 1863.

Commemorazione soldati 39 Rgt Fanteria del Regio Esercito

Oggi  lunedì 24 febbraio una delegazione del Comune di Sersale, guidata dal Sindaco, sarà nella città di Benevento alla cerimo3946d9c751a0a9d9767dc5c2443bfaff7nia di Commemorazione dei soldati del 39° Reggimento di Fanteria del Regio Esercito caduti in uno scontro a fuoco con una banda di briganti a Francavilla di Benevento il 24 febbraio 1863.

La commemorazione del tragico evento è stata organizzata dall’associazione SAMuEL (Sannio Arte Musica Educazione Lavoro) e dal suo Presidente Prof. Mario Pedicini, già Provveditore agli Studi di Vibo Valentia, giornalista pubblicista, studioso di storia patria ed autore di numerose pubblicazioni, con la collaborazione del Centro Studi del Sannio, che ha voluto invitare alla commemorazione tutti i sindaci dei paesi di origine dei 17 soldati caduti.cart_rgt26

Insieme al Comune di Sersale, vi saranno, infatti, sindaci e delegati dei comuni di Bologna, Corridonia (Mc), Grandola e Uniti (Co), Monte San Pietro (Bo), Nuoro, Ponzano Monferrato (Al), Reggio Emilia, San Sebastiano Curone (Al), San Pietro in Casale (Bo), Savona, Tortona (Al), Vergato (Bo), Villafalletto (Cn) e Vinadio (Cn).

Tra i diciassette soldati caduti, appartenenti al 39° Reggimento di Fanteria del Regio Esercito, nella quasi totalità provenienti da città e paesi del Nord Italia, vi era il soldato Bianco Francesco di Sersale.

La commemorazione inizierà con la deposizione di una corona al monumento posto all’ingresso del Cimitero Monumentale di Benevento che ricorda i caduti di Francavilla, eretto nel cinquantenario dell'eccidio a cura di "liberi cittadini", proseguirà con la Celebrazione della Santa Messa nella chiesa madre del Cimitero e con brevi allocuzioni di circostanza da parte delle autorità locali e da rappresentanti dei comuni di provenienza dei caduti, per concludersi, nel pomeriggio, con una conferenza del prof. Francesco Morante sull'episodio di Francavilla inquadrato nel più generale fenomeno del brigantaggio e con un concerto del gruppo “Musicalia” che offrirà canti tradizionali legati alla storia dei briganti.

Il sindaco di Sersale nel comunicare la partecipazione del Comune di Sersale all’evento, ha voluto ringraziare il Prof. Mario Pedicini, non solo e non tanto per l’opportunità di partecipare alla commemorazione di un evento che, pur nella sua tragicità e nel suo carico di dolore, ha rappresentato un …….