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mercoledì 11 novembre 2015

L'elenco completo dei 223 comuni calabresi che saranno serviti dalla banda larga da Telecom. Nel nostro Comprensorio sono 5 i comuni che beneficeranno di internet super veloce.

Telecom Italia si e’ aggiudicata il Bando indetto dalla Regione Calabria e realizzera’ entro il 2015, nei 223 comuni previsti dal progetto, le infrastrutture di rete passiva in fibra ottica adeguando 359 aree di centrale. Riportiamo di seguito l’elenco dei 223 Comuni previsti dal progetto Banda Larga:


                                                        Reggio Calabria
Africo, Anoia, Ardore, Bagnara Calabra, Benestare, Bianco, Bova Marina, Bovalino, Brancaleone, CampoCalabro, Cardeto, Caulonia, Cinquefrondi, Cittanova, Condofuri, Delianuova, Gerace, Giffone, GioiaTauro, Gioiosa Ionica, Grotteria, Laureana di Borrello, Locri, Mammola, Marina di Gioiosa Ionica,Melicucco, Melito di Porto Salvo, Molochio, Monasterace, Montebello Ionico, Motta San Giovanni,Oppido Mamertina, Palizzi, Palmi, Platì, Polistena, Rizziconi, Roccella Ionica, Rosarno, San Ferdinando,San Giorgio Morgeto, San Lorenzo, San Luca, Sant’Eufemia d’Aspromonte, Sant’Ilario dello Ionio, SantoStefano in Aspromonte, Scilla, Seminara, Siderno, Stilo, Taurianova, Villa San Giovanni.
Cosenza
Acquappesa, Acri, Altomonte, Amantea, Amendolara, Aprigliano, Belmonte Calabro, BelvedereMarittimo, Bisignano, Bocchigliero, Bonifati, Calopezzati, Campana, Cariati, Carolei, Casole Bruzio,Cassano all’Ionio, Castiglione Cosentino, Castrolibero, Castrovillari, Cerchiara di Calabria, Cerisano,Cetraro, Corigliano Calabro, Crosia, Diamante, Dipignano, Fagnano Castello, Falconara Albanese,Fiumefreddo Bruzio, Francavilla Marittima, Frascineto, Fuscaldo, Grisolia, Lago, Lattarico, Longobardi,Longobucco, Lungro, Luzzi, Malvito, Mandatoriccio, Marano Marchesato, Marano Principato, Mendicino,Montalto Uffugo, Montegiordano, Morano Calabro, Mormanno, Oriolo, Paola, Pedace, Praia a Mare,Rende, Rocca Imperiale, Roggiano Gravina, Rogliano, Rose, Roseto Capo Spulico, Rossano, Rovito, SanDemetrio Corone, San Fili, San Giovanni in Fiore, San Lorenzo del Vallo, San Lucido, San MarcoArgentano, San Nicola Arcella, San Pietro in Guarano, Santa Maria del Cedro, Santa Sofia d’Epiro,Sant’Agata di Esaro, Saracena, Scalea, Scigliano, Spezzano Albanese, Spezzano della Sila, Terranova daSibari, Torano Castello, Tortora, Trebisacce, Verbicaro, Villapiana.
Catanzaro
Amaroni, Badolato, Borgia, Botricello, Carlopoli, Chiaravalle Centrale, Cortale, Cropani, Curinga, Davoli,Decollatura, Falerna, Gimigliano, Girifalco, Gizzeria,...................

martedì 10 novembre 2015

La cittadella regionale verrà inaugurata a dicembre. Il presidente Oliverio detta le regole su Catanzaro: niente cementificazione selvaggia, il centro storico sarà rivalutato, le metropolitana si farà, il porto verrà ultimato mentre si dovrà rilanciare il ruolo di capoluogo di regione della città. Ma sarà tutto vero?

Cittadella regionale:  a dicembre l’inaugurazione


No alla cementificazione di Germaneto”. Il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, lancia un messaggio chiaro all’amministrazione comunale di Catanzaro sul futuro dell’area dove sorge la cittadella regionale. “Mi attendo – ha detto Oliverio incontrando questa mattina i giornalisti – dagli strumenti urbanistici scelte coerenti che non assecondino appetiti speculativi su queste bellissime colline”. Al contrario, il governatore invita a “mettere al centro la salvaguardia del patrimonio culturale, artistico e architettonico del centro storico di Catanzaro. Dobbiamo rilanciare il ruolo del capoluogo non mortificarlo”.- Il presidente Oliverio pone l’attenzione su due tematiche ritenute fondamentali per evitare la desertificazione del centro storico del capoluogo dopo il trasferimento degli uffici regionali. “Innanzitutto garantire un collegamento adeguato tra il resto della citta’ e l’area di Germaneto, in questo senso stiamo accelerando l’iter per la realizzazione della metropolitana leggera. Occorrera’ poi ripensare la funzione del centro cittadino mettendo a disposizione le volumetrie ora vuote per nuove attivita’. Penso, ad esempio, alle opportunita’ legate alla presenza degli studenti universitari”. Un problema che si fa di stringente attualita’ ora che le 29 sedi che finora avevano ospitato gli uffici regionali a Catanzaro hanno chiuso per trasferirsi nella sede della cittadella. Un trasloco “complesso”,coordinato dall’ex dirigente regionale Francesco Amoruso, che si e’ concluso in appena due mesi. Un’operazione che consentira’ di “costruire una nuova Regione che rappresenti davvero un punto di riferimento per cittadini ed enti locali”. Oliverio ha voluto pubblicamente ricordare i meriti dei suoi predecessori: “Agazio Loiero che ha fatto partire il progetto e Giuseppe Scopelliti che ha portato avanti l’iter”. Il governatore non ha nascosto il permanere di alcune criticita’. In particolare, l’ultima variante del progetto ha eliminato gli spazi dedicati al vasto archivio della Regione: “Migliaia di atti che rappresentano la storia di questa terra, un patrimonio da custodire. Il nostro progetto e’ di procedere alla digitalizzazione dei documenti”. Nelle scorse settimane, inoltre, Oliverio ha incontrato l’architetto Paolo Portoghesi per il completamento dell’opera: “Si sta pensando a una recinzione che assicuri la dovuta sicurezza dell’edificio ma che sia consona al contesto. Inoltre stiamo cercando una soluzione per il collegamento tra i parcheggi e l’ingresso”. Il governatore ha annunciato che..........

lunedì 9 novembre 2015

Buon Compleanno "Sellia racconta il Comprensorio" 09.11.2009 - 09.11.2015. Sei anni nell'offrire un piccolo servizio messo a disposizione del nostro Comprensorio.



Sesta candelina per il blog Sellia racconta il Comprensorio.  Un piccolo spazio virtuale messo a disposizione di tutti dove in modo totalmente gratuito cerco di far conoscere i  vari avvenimenti, notizie, manifestazioni, problematiche varie, curiosità che riguardano i 12 comuni del nostro comprensorio più il Capoluogo Catanzaro. Nel novembre del 2009 quando inizia quest'avventura dettata solo dall'amore smisurato per la nostra cara ma spesso amara terra di Calabria non sapevo quanto sarebbe durata quest'esperienza da blogger ma sicuramente fondamentale sarebbe stato il consenso dei vari lettori nel primo mese del 2009 ci furono circe 4000 visualizzazioni oggi solo 6500 visualizzazioni li abbiamo raggiunti in un solo giorno ( 06.10.2015 ) record attuale per il blog. Senza l'apporto fondamentale, confortante degli ottimi risultati festeggiare questo sesto compleanno non avrebbe molto senso, perchè inutile girarci intorno  se non si hanno riscontri positivi  con le visite giornaliere sul piccolo lavoro che in modo gratuito senza alcun banner pubblicitario viene offerto  sicuramente oggi non sarei qui a scrivere queste due righe per dirvi Grazie!!! ma anche permettetemi  nel lodare chi con l'apporto di servizi, segnalazioni, foto ecc...  mi aiuta nell'aggiornare e arricchire il blog con notizie spesso in anteprima. Per quanto riguarda l'assenza di  banner pubblicitari, Google in un paio di occasione mi ha contattato per inserire vari banner in cambio di denaro, ma per il momento meglio di no meglio continuare nel piccolo con un servizio totalmente assente di fastidiosi banner pubblicitari che si aprono da soli vedi alcuni siti molto importanti anche locali. Come sfondo nell'home page  inserirò di volta in volta foto dei nostri stupendi borghi, ho già inserito Zagarise, Pentone ora è la volta di Sellia il prossimo borgo sarà Sersale poi a turno i rimanti bellissimi paesi del nostro comprensorio, quel comprensorio che cercherò nel mio piccolo spazio virtuale di metterlo sempre in primo piano inserendo le notizie da qualsiasi colore o appartenenza politica arrivano anche al rischio di beccarmi l'ennesima denuncia, l'ennesimo oscuramento delle.............

venerdì 6 novembre 2015

Servizio antibracconaggio nel Parco della Sila sono diverse le persone denunciate grazie alla Lipu ma l'importante servizio è a rischio chiusura nella provincia di Catanzaro.


ILCoordinatore calabrese della vigilanza LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), Domenico Laratta, informa che, i giorni scorsi, il Presidente nazionale della LIPU, Fulvio Mamone Capria, ha trasmesso all’indirizzo della Polizia Provinciale di Cosenza, nelle persone del Dirigente Giovanni De Rose, del Coordinatore della Polizia Provinciale Sostituto commissario Maria Antonietta Pignataro e del personale dipendente dal Distaccamento di San Giovanni in Fiore (Giuseppe Barberio – Giovanni Mancina e Gianluca Congi, ndr) un attestato di apprezzamento per un importante operazione antibracconaggio, condotta qualche giorno addietro all’interno del Parco Nazionale della Sila e che, ha consentito di stroncare dei gravi atti che si stavano perpetrando ai danni dell’inestimabile patrimonio ambientale della Sila, attività terminata poi, con la denuncia in stato di libertà di alcune persone, che adesso dovranno rispondere di reati in materia di tutela della fauna selvatica. Secondo la nota della Vigilanza calabrese della LIPU – sarebbe notizia soltanto di pochissimi giorni fa, quella di un altro bracconiere, sorpreso sempre sulla Sila, dagli agenti della Polizia Provinciale in servizio al distaccamento di San Giovanni in Fiore; tale soggetto, pare, che stesse cacciando di frodo ai danni della selvaggina migratoria, prontamente bloccato è stato poi anch’esso denunciato alla competente autorità giudiziaria.Laratta, ricorda, come nonostante il grave clima d’incertezza che si era determinato sul futuro dei corpi e servizi di Polizia Provinciale italiani, questi uomini, come se nulla fosse, perseveravano ugualmente per l’affermazione della legalità e della legge, in territori ostili e difficili, fattore quest’ultimo, che andrebbe ancor più elogiato! Alcuni anni fa, la più importante associazione italiana per la tutela dell’avifauna, aveva consegnato proprio alla Polizia Provinciale di Cosenza, alcuni encomi per l’incessante ruolo di protezione della natura portato a segno su una delle più grandi e articolate province d’Italia. Le riforme in tema di polizie provinciali, vedono a oggi, un quadro nazionale a tinte fosche, con corpi fortunatamente salvi, altri smembrati o ridotti e, addirittura, in alcuni casi destinati a sparire. Da quanto si apprende, in Calabria, rimarrebbero integralmente salvi, solo i Corpi di Polizia Provinciale di Cosenza e Reggio Calabria, mentre la situazione sarebbe incerta su Catanzaro e tristemente negativa per.........

giovedì 5 novembre 2015

Amianto sono tanti i siti da bonificare nella presila catanzarese come a Sellia dove i tetti in eternit sono veramente tanti. Che stanno facendo di concreto i nostri amministratori?

Nella foto in alto Sellia con i numerosi tetti in eternit del rione " Madonna della Neve"

Quanto emerge dalla relazione dell’oncologo Pasquale Mondilla  è veramente preoccupante e fa venire i brividi solo a pensarci e a domandarsi: ma gli Enti Locali ed in primis la Regione Calabria che è in possesso dell’elenco dei siti da bonificare tra cui tutta la zona della Presila catanzarese, in particolare il territorio  dove ricadono l’imponente discarica di località Marra, la miniera di metalli dismessa dalla Montedison e la diga del Melito, mai bonificate, perché continuano a tacere? E’ mai possibile che a nessun politico, sia esso regionale, provinciale o comunale sia venuto il dubbio visti i centinaia di decessi avvenuti negli ultimi tempi e l’incremento di determinate patologie, a nostro avviso, sono da attribuire a questo disastro ambientale? E la stessa Regione Calabria perché non attiva il Registro regionale dei tumori ? Sono tanti i “perché” che qualcuno con un pizzico di coscienza dovrebbe dare delle risposte, specie le autorità sanitarie preposte. Purtroppo anche a Catanzaro ci sono ancora  diversi siti da bonificare o smantellare, come l’ex cementificio ubicato nel popoloso quartiere De Filippis costruito negli anni sessanta e bonificato da circa un ventennio. Ma come si evince dalla foto la copertura in eternit, oramai  compromessi, della imponente struttura   e le pareti tutte in amianto dimostrano tutto il loro degrado, abbandono e pericolosità; come pure il traliccio ad alta tensione, poco distante dall’ex cementificio, istallato dall’Enel e completamente a ridosso delle abitazioni comportano un serio pericolo per la salute degli abitanti. Non vogliamo creare allarmismi, ma come Centro Democratico abbiamo il dovere delle salvaguardia della salute dei cittadini e invitiamo  chi di competenza come: l’Arpacal, l’Asp ed il Sindaco Abramo, massima autorità comunale, ad intervenire con.......

mercoledì 4 novembre 2015

4 novenbre giornata delle forze armate "centinaia di giovani vite furono spezzate. È il caso di Buda, 25 anni, di Catanzaro, incensurato; a un certo punto si rifiutò di andare in prima linea". Storie struggenti di giovani militari durante la grande guerra del 1915/18

Salvatore Astuto, 26 anni, di Caltanissetta, analfabeta, 49° Battaglione bersaglieri, fu «accusato di codardia» e per questo condannato «per mezzo della fucilazione nel petto» perché il 14 maggio 1916 si rifiutò di andare in prima linea insieme alla sua compagnia. 

Si legge nella sentenza del Tribunale di guerra del VI Corpo d’Armata: «Il Tribunale ravvisa tutti gli elementi del reato previsto e punito dall’art. 92 e più precisamente da quella ipotesi di esso che riflette il rifiuto di marciare contro il nemico, rifiuto sulla cui sussistenza non può dubitarsi per le ragioni suesposte e che ha indubbiamente come motivo non già il non sentirsi, come l’accusato afferma, ma un senso di pusillanimità che costituisce l’elemento distintivo del reato che gli si ascrive». Dunque per paura di andare a combattere. È di cinque righe, invece, il telegramma datato 15 aprile 1916 con cui il Reparto Disciplina e Giustizia militare trasmetteva al Comando Supremo Reparto Giustizia due esecuzioni e altrettante condanne di militari italiani a seguito della violazione del codice penale militare: «3167 Rosso. Stamane ha avuto luogo esecuzione soldato Buda Carmine e Annaloro Antonino. Oggi pronunziate due condanne fucilazione carico soldato Passantino Salvatore 144° Reggimento Fanteria allontanatosi trincea inizio azione 28 marzo e soldato Eufemi Pietro 88° Reggimento fanteria agente principale reato rivolta perché 13 marzo rifiutò obbedire con altri dovendo andare trincea. Stop». 
Dietro a messaggi stringati del genere centinaia di giovani vite furono spezzate. È il caso di Buda, 25 anni, di Catanzaro, incensurato; a un certo punto si rifiutò di andare in prima linea. Lo stesso fece Annaloro, anch’egli venticinquenne, nato a Palermo. Il primo, si legge nella sentenza del Tribunale di Guerra del VII Corpo d’Armata, fu accusato di «rifiuto d’obbedienza perché il 15 marzo 1916, ordinatogli dal sergente De Michelis Filippo di recarsi a lavorare cogli altri suoi compagni, mentre trovavasi alla presenza del nemico, si rifiutò di ubbidire: ripetutogli l’ordine dal capitano Dagna Riccardo opponeva lo stesso rifiuto». Entrambi i soldati Buda e Annaloro furono colpevoli «del reato di cui all’art. 72 n.4 del Codice penale dell’esercito perché nella sera del 12 marzo 1916, in territorio di occupazione, mentre si trovavano alla presenza del nemico, e a poche ore dall’inizio di un’azione, unitamente ad altri militari rimasti sconosciuti, tumultuarono e sollevarono grida allo scopo di obbligare il loro comandante 
a non impegnare l’azione». Giovanni Moglia, 28 anni, torinese, sposato con figli, commerciante e sergente del 162° Reggimento Fanteria, fu accusato insieme a Natale 
Lanza, 26 anni di Novara, falegname anch’egli ammogliato, di «abbandono del posto di combattimento in faccia al nemico». 
Per Moglia ci fu la condanna «per mezzo della fucilazione nel petto». Lanza invece ebbe una pena a venti anni di reclusione in carcere militare. Storie che emergono dai documenti custoditi e concessi grazie all’Archivio Centrale dello Stato, utili a comprendere il dramma di quella «inutile strage» che fu la Grande Guerra. Molti di quei ragazzi non erano mai usciti fuori dal proprio paese, non parlavano italiano, non sapevano né leggere né scrivere. Inoltre il 1916 fu, forse più del precedente, l’anno in cui i soldati iniziarono ad avere la percezione che tra loro e il quartier generale da dove venivano coordinate le operazioni c’era uno scollamento e non sempre i capi sapevano quali fossero le reali condizioni dei soldati. A ciò si aggiunse............