foto notizia

lunedì 8 maggio 2017

Sersale; Giù le mani dalle Valli Cupe! Tutti uniti contro i tornaconti politici del presidente della regione. La Riserva Naturale deve restare patrimonio di Sersale




GIU' LE MANI DALLE VALLI CUPE!!
Difenderemo il nostro sogno ed il risultato dei nostri sforzi, della nostra passione e del nostro impegno con tutte le nostre forze, con tutti i mezzi e con il sostegno dei tantissimi amici di Sersale e delle Valli Cupe. Non abbiamo bisogno del sostegno dei "tramatori", di chi fino all'ultimo momento ha cercato di ostacolare con fatti ed atti dimostrabili e provabili , la legge per bassi scopi elettoralistici e non ha esitato a tentare di sacrificare gli interessi di Sersale e dei Sersalesi sull'altare della politica clientelare. I nodi dell'ipocrisia, è vero, vengono sempre al pettine della coerenza e della linearità dei fatti e dei comportamenti. Ancora e sempre IPOCRITI E NEMICI DI SERSALE !!!


Al terzo tentativo di blitz, la giunta approva una delibera che stravolgerebbe la governance della Riserva. Un “regalo” per il Comune di Zagarise e per il suo sindaco, un fedelissimo del presidente. Ma si rischia una spaccatura con il consiglio regionale
Batti e ribatti e alla fine il governatore Oliverio ci è riuscito: il blitz per controllare la Riserva Valli Cupe è (quasi) compiuto. Nel corso della riunione di venerdì sera la giunta calabrese ha infatti approvato la delibera che modifica radicalmente il sistema di governance dell’area protetta, la cui legge istitutiva era stata approvata non più tardi di cinque mesi fa con un voto bipartisan del consiglio regionale. Il provvedimento, che porta la firma dello stesso Oliverio e dell’assessore all’Ambiente Antonella Rizzo, istituisce il consorzio obbligatorio per la gestione della Riserva. Significa che dalla gestione al 100% da parte del Comune di Sersale si potrebbe ben presto passare a una gestione condivisa con quello di Zagarise, il cui ruolo direttivo non era stato contemplato dalla legge approvata all’unanimità da Palazzo Campanella. Significa anche che gli ingenti fondi a disposizione – i 100mila euro all’anno garantiti per legge dalla Regione, a cui si potrebbero aggiungere i milioni di euro messi a disposizione dalla Comunità europea per le aree protette – dovranno essere co-gestiti. 

Insieme alla mobilitazione dei grandi giornali italiani e delle associazioni ambientaliste a difesa delle Valli Cupe, organizzeremo una grande manifestazione di protesta presso la cittadella regionale. A breve comunicheremo data e modalità. Gridiamo tutti a gran voce "giù le mani dalle valli cupe"!!!

venerdì 5 maggio 2017

Incendio al Parco avventura in località Buturo CZ. In fumo il punto ristoro di "Orme nel Parco"




Un incendio ha interessato il punto ristoro del Parco avventura a Buturo, che è andato interamente distrutto assieme a parte del gazebo prospiciente. Il parco era chiuso. Sul posto i vigili del fuoco e i carabinieri. Il sito si trova nel comune di.......

giovedì 4 maggio 2017

La Calabria sempre più vecchia e spopolata; nel 2065 molti piccoli comuni sono a rischio estinsione Questa la triste analisi dell'Istat sulle previsioni demografiche

Istat: le previsioni demografiche. Le migrazioni salveranno solo in parte il Paese, e comunque si concentreranno nel Centro Nord. Nel Mezzogiorno età media oltre i 50 anni nel 2065. L'allarme invecchiamento particolarmente grave soprattutto fino al 2045, dopo ci dovrebbe essere un riequilibrio

Un Sud Italia sempre meno popolato, sempre più anziano. E di conseguenza sempre più povero, anche se questo le previsioni demografiche appena pubblicate dall'Istat non lo dicono. Dallo studio "Il futuro demografico del Paese" emerge un forte calo della popolazione italiana, che passerebbe dagli attuali oltre 60 milioni a 58,6 milioni nel 2025 e 53,7 milioni nel 2065. Con un picco negativo fino al 2045, quando solo il 54,3% della popolazione sarà in età lavorativa. Ma le previsioni mostrano anche un Paese sempre più squilibrato, con un Nord che cresce in popolazione e attira anche le migrazioni dall'estero, e un Sud che si spopola, dove rimangono solo gli anziani a invecchiare.

A soffrire della riduzione della popolazione, secondo i demografi, sarà infatti soprattutto il Mezzogiorno, che passerà ad accogliere dall'attuale 34% della popolazione al 29%, mentre il Centro-Nord passerà dall'attuale 66% al 71%. Non si tratta solo dell'effetto del calo delle nascite, ma di una forte ripresa dell'emigrazione interna, del resto già ricominciata negli ultimi anni: nel 2065 il Sud avrà perso 1,1 milioni di abitanti, soprattutto giovani.

Sempre in meno al lavoro. La fecondità è prevista in rialzo, da 1,34 a 1,59 figli per donna, ma visto che anche la sopravvivenza è in aumento, con la vita media in crescita fino a 86,1 anni per gli uomini e 90,2 per le donne, la popolazione invecchierà: l'età media passerà da 44,7 a oltre 50 anni nel 2065, con un picco fino al 2045-50. Dopo si assesterà, ma nel frattempo la popolazione in età attiva, in grado di lavorare e versare contributi che supportino il sistema previdenziale, scenderà al 63% del totale già nel 2025 (adesso siamo al 64,3%).

Gli emigrati scelgono il Nord. Così come il flusso migratorio interno, anche quello dall'estero si concentrerà soprattutto nel Centro-Nord. Le previsioni in questo caso sono un po' meno affidabili, precisa l'Istat, visto che i saldi migratori dipendono in parte anche dalla legislazione e soprattutto da circostanze esterne al nostro Paese (a cominciare dalle guerre, per esempio). Però in ogni caso i demografi prevedono un salgo migratorio con l'estero ampiamente positivo, con almeno due milioni e mezzo di residenti in più provenienti dall'estero entro il 2065 (circa 144.000 immigrati in arrivo ogni anno).

E mantengono il Paese "giovane". E' proprio grazie all'arrivo degli immigrati che si alzerà costantemente il numero di figli per donna. E quindi se si considerano non solo gli arrivi, ma anche le nascite, il peso positivo delle migrazioni sulla popolazione italiana è notevole, si ........

mercoledì 3 maggio 2017

Riserva regionale Valli Cupe di Sersale durante il ponte del primo maggio il suggestivo canyon preso d'assalto da tantissimi turisti da tutta Europa



Valli Cupe meta turismo da tutta Europa


Ponte del primo maggio con presenze internazionali per la Riserva regionale delle Valli Cupe. Nell'ultimo fine settimana l'area naturalistica del catanzarese punteggiata da cascate e canyon, è stata meta anche di un escursionismo di stampo europeo.
    Gruppi di visitatori stranieri, tra cui in particolare inglesi, tedeschi e polacchi si sono alternati tra sentieri e corsi d'acqua ad una comitiva proveniente direttamente da Barcellona (Spagna). Tanto lavoro per gli animatori dell'area naturalistica diventata da poco Riserva regionale e che negli ultimi anni ha assistito ad un crescendo di interesse e di attenzioni, al punto da divenire anche location per videoclip e fotografi di caratura nazionale. Presenze di cui hanno beneficiato anche le strutture della ristorazione e dell'ospitalità non solo di Sersale, nel cui territorio ricade il....

martedì 2 maggio 2017

PRESENTATO NELLA SALA CONSILIARE DEL COMUNE DI SERSALE IL “SAGGIO SOPRA IL VAJUOLO” DI ANTONIO CASOLINI RIELABORATO DAL DR. VINCENZO VALENTE


Per il futuro della salute dell’umanità i vaccini sono indispensabili. Non si deve assolutamente abbassare la guardia!”.
Non ha dubbi il microbiologo (direttore del centro di Storia della medicina “Cassiodoro” dell’Università Magna Grecia di Catanzaro) prof. Alfredo Focà. Dal “Saggio sopra il vajuolo” (La Rondine edizioni) del 1786 (dodici anni dopo il britannico Edwuard Jenner scoprirà il vaccino) del medico e filosofo  Antonio Casolini che fronteggiò la piaga su incarico del principe Domenico Pignatelli nella Presila catanzarese (in epoca borbonica), presentato a Sersale in una sala consiliare gremita, si è affrontato il tema delle vaccinazioni che, come un fiume carsico, di tanto in tanto riemerge. Dopo le polemiche suscitate da “Report” sull’ “antipapillona virus”, l’Ordine dei medici di Treviso ha radiato dall’albo, per le sue posizioni antivaccini, il medico Roberto Gava, nel contempo il Consiglio di Stato ha stabilito che è legittimo chiedere l’obbligatorietà dei vaccini per l’accesso agli asili nido della stessa città.  “E’ giusto rendere obbligatorie le vaccinazioni”, ha aggiunto il prof. Carlo Torti, docente di malattie infettive alla “Magna Grecia”, condividendo l’iter concordato nella Conferenza Stato-Regioni per approvare una legge che renda obbligatori i vaccini. Piena concordanza col titolo del libro  del prof. Roberto Burioni (Mondadori): “Il vaccino non è un’opinione”. Il sindaco di Sersale avv. Salvatore Torchia ha apprezzato “soprattutto il linguaggio piano e divulgativo del ‘Saggio sopra il vajuolo’ e le modalità espressive che con chiarezza indicavano i sintomi del morbo affinché si desse sollievo attraverso i metodi adottati prima della scoperta del vaccino, sia ai ricchi che ai poveri del nostro territorio. I vaccini - ha detto - sono uno delle scoperte più rilevanti della medicina ed è grave che si mettano in discussione. In tal senso, occorrerebbe una maggiore informazione”. E’ intervenuto, dopo che il dottor Vincenzo Valente (che ha curato l’edizione del saggio) ha fornito  i numeri dei decessi nei secoli provocati dal vaiolo (400 mila europei all’anno nel secolo XVIII e fra i 400 e i 500 milioni di morti nel secolo successivo), sottolineando fra l’altro le richieste del medico perché si costruissero i primi ospedali, mons. Luigi Casolini, presidente del Capitolo della Cattedrale di Tivoli e rettore dell’Associazione dei Cavalieri di San Silvestro. Ha ricordato la figura del suo antenato medico di Sersale,  il cui saggio (insieme al trattato sulle febbri intermittenti)  gli valse, per la descrizione dei metodi innovativi e personali sperimentati in quel frangente storico,  il conferimento della nomina di accademico della Reale Accademia di Napoli. Ha ricordato, inoltre, la figura dell’on. Antonio Casolini di Sersale, parlamentare per due legislature e ministro nel Governo Giolitti del 1911. Mons. Casolini ha letto, infine,  il messaggio di “congratulazioni per l’interessante  iniziativa alla quale avrebbe voluto prendere parte se non fossero interventi impegni inderogabili” dell’ambasciatore dell’Italia presso la Santa Sede Davide Mancini. Il giornalista Romano Pitaro ha segnalato il paradosso, che deve allertarci sulle valutazioni degli accademici e dei centri di controllo più blasonati: “mentre Edward Jenner, che per testare il vaccino non esitò a iniettarlo sul figlio di 8 anni, dovette pubblicare a sue spese il suo studio perché la ‘Rojal Society’ di Londralo rifiutò,  lo studio farlocco che metteva in relazione i vaccini con l’autismo di Andrey Wakefiled venne invece  pubblicato nel 1988 da ‘Lancet’ senza battere ciglio. Toccò poi......