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martedì 29 giugno 2010

Mappa dei frantoi nel centro storico di Sellia all'inizio del secolo scorso

Sellia all'inizio del secolo scorso era un grande paese di oltre 2500 abitanti. Tanti erano i frantoi che ricadevano nel centro storico, esattamente 15; in nessun altro paese del circondario troveremo una così florida attività nella trasformazione delle olive. Il nostro olio era il migliore, il più decantato,il più venduto fuori da Sellia. Esso portava (quando c'era a carrica de l'olivi) un certo benessere economico, garantiva lavoro a quasi tutti i suoi abitanti. Vediamo seguendo la cartina numerata dove esattamente erano ubicati questi 15 frantoi
Per ingrandire l'immagine clicca quì o sulla foto.
1
_Di mastru Rinardu (Cosco)
era il primo frantoio, prima dell’entrata della “portabella”
2-Di don Micu subito dopo i primi gradini della portabella a salire. Insieme a quello di mastru Rinardu che era posizionato 30 metri più sotto, cercavano di attirare nei propri frantoi soprattutto le persone che raccoglievano le olive nelle varie zone a sud  Serri  erbara,maronacu,maria,ecc..
3-Di Placidi. Situato a metà portabella ecco il frantoio che si è man mano evoluto essendo stato il primo a gasolio, il primo a corrente.
4-Di Mannarinu vicino l'ex putica e Annina sino agli anni '80 si poteva osservare il rudere con all’interno la macina , poi…...
5-Di Fittante dopo passato ai Cirillo. Si trovava di fronte la farmacia, è quello che ha funzionato sino alla fine degli anni '70, uno dei più antichi che si è evoluto con nuovi macchinari con l’avvento della corrente
6-Du ppernu abbiamo avuto modo di ammirarlo durante l’ultima sagra. Si chiamava così perché era molto piccolo, e lavorarci con tutto quel calore, vapore, sembrava di stare in un inferno.
7-Du Mileri era posizionato a 30 metri salendo dalla parte opposta di quello du ppernu
8-Di Fratti. La sua posizione era dove si trova la casa della buonanima di mastru Rosaru.Uno dei pochi che lavorava giorno e notte
9-Don Rafeli zona Sant’Angelo. Il frantoio che da un po’ di anni si può visitare durante la sagra e che vediamo spesso nelle foto che la pubblicizzano
10-Di Corei. Era uno dei frantoi più attivi, avendo "a numinata" che i punti prendevano bene. Dopo un periodo di inattività Don antoni riprese la tradizione con un nuovo frantoio nella parte nuova di Sellia il quale rimane l'unico in attività anche se non in maniera intesa passato di mano da diversi anni sotto nuova gestione. 
11-Du baruna. Era il più grande, lavorava a ciclo continuo, nel suo deposito venivano cuscoditi quintali  e quintali di olio pronti per il trasporto nelle varie aziende. Si trovava vicino l'attuale  Croce dell'Ascensione sotto il castello. Dopo l'alluvione le immense vasche dei separatori,e le cisterne rimasero sospesi nel vuoto per alcuni anni.
12-Don Peppi zona Ruscia. Era uno dei frantoi più comodi, rimasto in attività sino a metà degli anni 70
13-Di Placidi zona Ruscia, più sotto di quello di don Peppi. Dopo l'alluvione il frantoio dei Placida alla portabella (il quale non aveva subito alcun danno) risultava poco comodo e di difficile accesso causa la ripida scalinata. Si costrui il nuovo proprio sulla strada ma rimase in funzione per un breve periodo.
14*-Di monaci. Di questo e del prossimo si hanno poche notizie, era situato vicino il monastero di Santa Maria delle Grazie ed era usato quasi esclusivamente per le olive dei tanti terreni della Chiesa di Sellia.
15*Du povaromu. Era situato vicino la casa baronile, ed era così chiamato perchè il titolare era  un pover'uomo che ebbe la fortuna di avere il frantoio dopo una scommessa vinta ad un nobile del posto.

Un lavoro di recupero alla riscoperta della nostra identità. Abbiamo con precisione dislocato i vari frantoi che erano situati nel borgo prima del rovinoso alluvione del 1943; alluvione che segnò in modo irreparabile il futuro di Sellia, con ferite ancora aperte. Prossimamente andremo ad vedere le varie attività commerciali all'interno del borgo sempre prima del'alluvione, rimanendo positivamente stupiti per i tanti negozi, segno di un certo benessere più superiore rispetto a tante realtà vicine a noi.

15 commenti:

  1. Con questo post apriamo una nuova sezione dal titolo "Sellia nascosta" in cui inseriremo molte notizie riguardanti il bellissimo borgo prima dei vari cataclismi, soprattutto dell'ultima alluvione che segnò in modo irreparabile il declino del nostro borgo. Il compito primario di questo blog rimane la riscoperta delle nostre identità, delle nostre radici spesso frettolosamente sotterrate,dimenticate. Sellia aveva un borgo bellissimo, uno dei più belli della Calabria. Io Grazie a questo blog cercherò di farlo conoscere,di riscoprirlo, di farlo rivivere.

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  2. Sono sicuro che era non uno dei borghi più belli,ma il borgo più bello della Calabria. Nicola.

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  3. Adiriturra 15 frantoi!. Bellissima ricostruzione con mappa, sembra di visitarli virtualmente. Maria

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  4. Per noi un pò più giovane che conosciamo poco o nulla del passato di Sellia,diventa molto interessante legere tutte queste interessanti notizie.

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  5. complimenti, ottimo lavoro , fatto con passione e competenza.

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  6. Ottimo lavoro con precisione dei luoghi dove i vari frantoi erano ubicati

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  7. Tanti,tantissimi inediti racconti,storie,tradizioni,ecc...Stiamo scoprendo,riscoprendo grazie a questo blog. Totò

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  8. Il lavoro che state facendo su Sellia è davvero encomiabile, e dimostra l'amore che si ha per la propra terra. Tutti i sellioti sparsi per l'italia e per il mondo come me, attraverso questo blog potranno sentirsi a "casa", e scoprire tante cose sconosciute su questo borgo fantastico.
    Grazie!


    Francesco

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  9. Si puo' dire che una volta l'olio, in un certo senso, era l'oro di Sellia. Bella l'idea di inserire i vari frantoi del paese, una ricerca paziente dei luoghi di una volta, patrimonio di una identita' che non va dispersa.

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  10. Si potrebbe fare dalla foto un depliant con tutti i vari trappisti- da regalare durante la sagra, ala riscoperta delle nostre tradizioni

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  11. Bravo bella idea da prendere in considerazione dagli organizzatori della sagra.Giuseppe.U.S.A

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  12. dettagliata ricostruzione sempre più alla ricerca della nostra identità una volta l'olio era il vero l'oro giallo del nostro paese. Giovanna

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  13. complimenti zagor x come a noi giovani ci fai conoscere il passato del nostro amato paesello un grazie di cuore

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  14. Ma non c'era anche il frantoio della famiglia
    Ciambrone-Scozzafava?

    M.A,una discendente.

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  15. zagor complimenti e grazie

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