mercoledì 11 novembre 2009

I FICU


I FICU
I ficu erano una fonte di ricchezza per Sellia,i nostri genitori salivano sino in Sila con “u ciucciu”
carico di fichi e li barattavano con patate ed ortaggi. L’Arciprete ,con dei chierichetti che suonavano un campanello ,giravano per le vie del paese a raccogliere dentro “ ’a vertula” i fichi che una volta venduti, il ricavato si offriva come messe per i morti. I fichi “tosti” non si potevano toccare sino a Santu Nicola ,e chi riusciva a conservarne fino a dopo Pasqua era un uomo ricco.

Un guardiano dava ‘na ficu “tosta” ad ognuno dei zappatori( che lavoravano a giornata per un nobile del paese) raccomandando ad ognuno di loro di non dirlo a nessuno perché era l’unico a godere di questo privilegio. Così facendo quando si accorgeva che i zappatori lavoravano di meno diceva “a ttia dà ficu”così ogni zappatore pensando che si riferiva a lui, lavorava di più.
I ficu si mangiano in mille modi:caramellate,con il cioccolato infornati,a crucetti con le noci,ecc.. Insomma sono veramente buone .Ecco da dove nasce “mangiaficu da Sellia”perché eravamo
gente buona, semplice ed una volta era una virtù. Oggi invece è diventato un difetto!

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