Si dice che in moltissime città medioevali vigesse il cosiddetto diritto della prima notte, secondo il quale la novella sposa doveva giacere, la sua prima notte di nozze, con il duca o il barone del paese, dimostrando addirittura di essere anche illibata. Lo jus primae noctis, in realtà, non è mai esistito? Lo jus primae noctis è un’invenzione letteraria ? Nata nei secoli di passaggio tra il Medioevo e l’Età Moderna. Possediamo e conosciamo bene la legislazione dei cosiddetti Regni romano-barbarici, e di esso non vi è traccia; gli storici e gli antropologi hanno rivoltato ogni virgola della legislazione longobarda, e non hanno trovato niente che assomigli allo jus primae noctis. Lo stesso dicasi per la legislazione carolingia e dei regni successivi, per non parlare di quella del Sacro Romano Impero e dei Comuni: niente di niente, neanche un accenno. E allora, come è possibile che una simile panzana sia nata e goda tuttora di così tanta fortuna? Furono per primi i giuristi del Medioevo morente a fantasticare di un simile diritto, che sarebbe esistito in un passato lontano anche dalla loro epoca, interpretando in modo errato alcuni tributi che venivano pagati dai villani ai signori al momento del matrimonio. Essi scambiarono il maritagium o foris maritagium come un riscatto di un antico diritto reale del signore sugli sponsali. In realtà si trattava di una somma che il padre della sposa dava per ottenere il permesso di dare una dote alla figlia: terre e poderi che passavano dal signore alla futura sposa in cambio di un'indennizzo. In pratica, quindi, il diritto gravava sui beni, non sulle persone. Un altro elemento che contribuì ad alimentare il mito fu la tassa che i coniugi, in certe aree, dovevano pagare alla Chiesa per poter consumare il matrimonio la prima notte di nozze. Anticamente gli sposi dall'indole particolarmente religiosa (e successivamente fu imposto a tutti), al termine della cerimonia laica, usavano farsi dare una benedizione speciale dal sacerdote e, per rispetto a essa, la prima notte si astenevano dai rapporti sessuali. Secondo studi recenti, addirittura, lo jus primae noctis "nacque" nel 1526 dalle parole dallo scozzese Hector Boethius. Boethius scrisse una Storia della Scozia a partire dall'epoca celtica e parlando delle riforme attuate re Malcolm III Canmore, vissuto nell’XI secolo, introdusse il passo seguente: «... fu abrogata una usanza pessima e vergognosa instaurata dal tiranno Evenus che consisteva, per i signori dotati di potere, di godere la primizia della verginità di tutte le spose del loro territorio. Da allora lo sposo poteva riscattare quella notte versando al signore mezza marca d'argento; essi sono ancora oggi tenuti a versare questa somma, che è chiamata comunemente "merchet della donna"» (il maritagium prende il nome di merchet). Non si tratta altro che del vecchio maritagium ammantato di una spiegazione più piccante. Il mito attecchì con straordinaria fortuna e la storiella del mai esistito tiranno Evenus fu presa per buona senza che nessuno si prendesse la briga di controllare su quale base documentaria si fondasse. Adirittura per dare una prova concreta della verginità della donna, in Italia era tradizione esporre sul terrazzo, alla finestra o sul balcone le lenzuola che avevano ospitato i coniugi nella loro prima notte d'amore. Mettendo in bella vista le tracce di sangue, così si dimostrava che la sposa era effettivamente illibata. L'usanza aveva risvolti tragicomici quando le tracce di sangue, per varie ragioni, non c'erano: si suppliva allora con sangue animale. Domani inseriremo un racconto,una leggenda tramandata oralmente che i nostri nonni conoscevano bene attinente a questa vera o falsa ma sicuramente crudele usanza del JUS PRIMAE NOCTIS successa a Sellia durante il periodo baronale. |
lunedì 15 marzo 2010
"JUS PRIMAE NOCTIS" IL DIRITTO DEL BARONE DELLA PRIMA NOTTE .....
dietro la prima notte c’è una tradizione molto forte, che in realtà ha origine da un’invenzione letteraria: lo jus primae noctis. Si racconta che in moltissime città medioevali vigesse il diritto della prima notte, ovvero il barone, il principe o il nobile locale potevano andare a letto con la sposa dimostrando così di essere illibata.
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Ceru ccà sti cosidetti nobili a sapianu longa tutta robba sua
RispondiEliminaPer fortuna il più delle volte questa pratica molto crudele non veniva applicata. Adirittura come viene citato nel post molto studiosi ritengono sia frutto di varie leggende
RispondiEliminasti nobili sà scialavanu comu volianu illi povari mariti.
RispondiEliminaVeramente in epoca medioevale i nostri antenati vivevano senza nessuna dignità umana,i poveri vevivano trattati come animali
RispondiEliminaInsomma ogni scusa era buona per fare i suoi comodi il nostro nobile?
RispondiEliminaVera o falsa questa usanza resta il fatto storico che molti nobili di nobile avevano solo il nome del casato.Per il resto niente.
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