martedì 11 maggio 2010
LA BANDA DI SELLIA
Siamo verso la fine del 1800, a Sellia padroneggiava una banda locale (purtroppo no musicale ) che compiva parecchi furti e anche qualche rapimento con alcune incursioni nei paesi vicini. Il culmine di questa fantomatica banda arrivò quando ci furono alcuni omicidi: due dei quali addirittura in pieno giorno nella vicinanza di piazza “Coppoletta “ sotto un arco durante i festeggiamenti della Madonna del Rosario; la banda che piano piano ormai controllava tutto il paese viveva nella notorietà di dimostrare a tutti che erano loro a comandare nel paese,loro erano la legge che tutti dovevano rispettare ; la paura era tanta così si decise di aprire un posto fisso di controllo del territorio aprendo una caserma dei carabinieri, la quale fu sistemata nei piani bassi del palazzo Placida con annesse piccole celle che ospitarono anche se per pochi giorni diverse persone, soprattutto durante le varie feste che si svolgevano durante l’anno, quando “i putichi du vinu” si riempivano più del solito e le varie lite, scazzottate erano l’epilogo all’altissimo tasso alcolico. In quel periodo i vari contadini che dimoravano stabilmente nei vari terreni per l’occasione delle feste facevano rientro al paese e il tutto diveniva una valvola di sfogo,un occasione di svago. Comunque la cosiddetta banda “cricca” non si poteva paragonare ai terribili briganti di alcuni paesi vicini come Albi, i quali nati come ribellione verso i nobili che sottomettevano la popolazione a loro piacimento si macchiarono di bruttissimi episodi tanto che divennero dei fuorilegge con delle taglie sulle loro teste vivi o morti; così furono costretti a rifugiarsi sui monti vivendo di varie imboscate. Della storia ,”nascita dei briganti in Calabria” ne parleremo più dettagliatamente in altri post. Ritorniamo alla banda di Sellia, la quale con l’arrivo della caserma dei Carabinieri piano piano si calmarono arrivando a fare solo qualche furtarello, Sellia ritornò un paese tranquillo, così negli anni ‘50 la caserma fu soppressa spostandosi definitivamente a Simeri Crichi.
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Il fenomeno del brigantaggio nato come ribellione del ceto basso contro i continui sopprusi da parte dei nobili, dei potenti, dei vari dominatori del popolo meridione e Calabrese in modo particolare. I "briganti" calabresi non erano dei malfattori o banditi come qualcuno vuole insinuare. Erano operai, artigiani, contadini ribelli alla prepotenza ed ai soprusi dello straniero, allo sfruttamento continuo dei lavoratori, alle ingiustizie sociali, alla corruzione, alle dure leggi degli oppressori, al disumano trattamento della gente indifesa, alla persecuzione degli innocenti.
RispondiEliminaInsomma erano i soliti ignoti....ma molto noti
RispondiEliminaLa storia dei briganti calabresi parte con episodi nobili di ribellione da parte dela popolazione più povera verso i ricchi poi venne etichettato come veri mafiosi .Totò
RispondiEliminaSellia non ha vissuto in prima persona il fenomeno dei briganti se non nel periodo raccontato da zagor che portò anche all'apertura della caserma che io ricordo si trovava proprio nel palazzo di Placida. Nicola
RispondiEliminaBelli i racconti su Sellia sopratutto per noi giovani che siamo all'oscuro del nostro passato, infatti non sapevo che Sellia ospitò un posto fisso di carabinieri. Salvatore
RispondiEliminaPiù che banditi erano una combricola di amiconi.Tutti abbiamo con il tempo saputo l'identità di costoro e debbo dire..... che sembravano delle brave persone. ciao G.F.
RispondiEliminanegli ultimi anni infatti la fantomatica banda si trasformò uin una combriccola di amici dediti al vino ed a qualche furtarello
RispondiEliminaComplimenti zagor per le tante inedite notizie sul passato di Sellia
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