venerdì 25 giugno 2010
In viaggio da Sellia verso la Sila ......e ritorno. (ottava ed ultima parte )
Ormai eravamo vicini, mancavano si o no 10, 15 minuti. Era stato un viaggio molto avventuroso pieno di colpi di scena certo non avevamo incontrato i tanto temuti briganti, ma chi lo sa forse nel prossimo viaggio. Avrei tanto voluto vedere i loro volti cattivi, le loro tante decantate barbarie, ma ora ero stanco, mi si chiudevano gli occhi non aspettavo altro che abbracciare mamma, dare un bacetto alla sorellina e poi via a letto..ah! il letto, quel morbido letto di crino profumato. Eccoci all'ultimo tratto della ripida salita prima di intravedere Sellia, quando ad un tratto due figure escono da dietro una curva, mamma che paura! ma per fortuna sono solo due monaci con il cappuccio in testa, forse diretti a San Pietro a pregare la Madonna della Luce. Si fermano a parlare con zio mentre papà mi indica alcuni fiori dicendomi di andare a raccoglierli per darle in regalo alla mamma; corro, bel pensiero papà, poverina mamma, non voleva che facessi questo viaggi e come darle torto?! Quando le racconterò tutto ciò che ci è capitato, non crederà alle proprie orecchie. Mi girai e notai una cosa strana,insolita zio stava parlando in modo molto confidenziale assieme a papà con i due monaci che c'è di male direte voi! Ma come? se zio era allergico ai preti,monaci,sacerdoti ed affini tanto da rimanere sempre in una giusta distanza di sicurezza per non aumentare la sua allergia verso la Chiesa? Ritornai piano piano cercando di capire di che cosa parlassero, ma ormai i due monaci si incamminarono verso la discesa mentre papà mi mise in groppa all'asinello con i fiori appena raccolti. Eccoci "sutta u ponta" mi sentivo più al sicuro". Zio mi fece scendere raccomandandomi di non dire neppure una parola dei vari pericoli incrontati durante il viaggio, altrimenti sarebbe stato il mio primo e ultimo viaggio, perchè mamma non avrebbe più permesso di portammi con loro, "ti raccumannu" annuì papà "quetu quetu". Vabbè tanto i cosidetti briganti "mancu l'amu ncuntrati" "Sei sicuro?" Disse papà: "E pensare che considerandoti un ragazzino sveglio avevo pensato che ..." "...Ho capito i due monaci quelli erano i briganti!!"............... Fine?
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Eccoci arrivati alla fine di questo racconto,questo breve ma intenso viaggio. Mi auguro che abbia suscitato interesse,voglia di leggere,di sentirsi coinvolti durante i vari 8 brevi capitoli. Fatemi sapere nei vari commenti (che aspetto numerosi) il vostro personale giudizio. Se come spero riscuoteranno interesse partecipazione; dopo quest'estate ritorneremo con altri racconti in più capitoli che descrivono,raccontano particolari situazioni di vita quotidiana nel nostro borgo. Essi raccolti e trascritti da me vogliono essere la memoria di una Sellia che fu. Tanto per citare due titoli che inseriremo prossimamente"Portabella penninu" "Addio Sellia". Un caloroso saluto a tutti gli amici/che e visitatori del blog da Zagor
RispondiEliminaBellissimo racconto. Lo rileggero di nuovo tutto insieme.Giuseppe U.S.A
RispondiEliminaBel racconto complimenti zagor.Ciao da Maria
RispondiEliminaottimo lavoro,forse io l'avrei concetrato in meno post .Ciao Sellia
RispondiEliminaUn racconto affascinante tipo film bravo
RispondiEliminaOgni giorno come un telefilm ho seguito con interesse questo racconto che ci propone uno spaccato di vita quotidiana nel nostro borgo pieno di avventura.Pepè
RispondiEliminaBellissimo racconto. Ho pensato alla vita che facevano i nostri nonni.
RispondiEliminaBravo Zagor, continua...
Nino
Quando ero ragazzino c'erano i nonni che mi facevano sognare e fantasticare coi racconti di una volta, oggi c'e' Zagor che col suo blog continua a non far disperdere quel filo col nostro passato. Ti ringrazio caro Zagor per tutta la passione e l'impegno che metti nel blog.
RispondiEliminaSei un vero amante di Sellia e chi ama questo paese veramente, lo fa vedere coi fatti, non solo con le parole. Ad majora semper!
Bravo continua così a catturarci con questi bei racconti. Nicola
RispondiEliminaLeggendo il racconto si viene catapultati in un epoca lontana vivendola in prima persona.Bravissimo zagor. Ciao a tutti da Caterina
RispondiEliminaCi delizi con questi racconti che descrivono con novizia di particolari storie di vita vissuta. Aspettiamo i prossimi racconti.Ciao
RispondiEliminaGrazie zagor per l'egregio lavoro che stai svolgendo . Totò
RispondiEliminaUn vero romanzo, scritto in modo preciso che appassiona sino alla fine complimenti
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