Proprio ieri sera la trasmissione "reporter" ha illustrato il forte legame tra la criminalità organizzata calabrese con il forte guadagno della costruzione dei cosiddetti parchi eolici che deturpano l'ambiente producono lo 0,6 del nostro fabbisogno ma ottengono forti finanziamenti della comunità europea
Siamo arrivati alla stretta finale sull'inchiesta eolico in Calabria che vede indagati 35 persone, tra politici e imprenditori, per il pagamento di una presunta tangente finalizzata all’approvazione di una legge regionale che avrebbe favorito la realizzazione di numerosi impianti. Sull'inchiesta da mesi c'è l'attenzione della Procura della Repubblica di Catanzaro che sta andando avanti nelle indagini per cercare di giungere alla definizione della posizione degli indagati. Che l’attività investigativa sia intensa lo conferma anche il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, il quale, nonostante l’abituale riserbo che mantiene sulle indagini, non nasconde che si sta lavorando a pieno ritmo: “In breve tempo – dice – speriamo di poter chiudere tutte le attività in corso e avere una definizione complessiva della posizione di tutti gli indagati".
Per giungere in tempi brevi alla chiusura delle indagini la Procura ha chiamato a raccolta tutte le forze dell’ordine che stanno compiendo accertamenti, acquisizione di atti e interrogatori. Gli investigatori hanno compiuto verifiche su tutti i parchi eolici per accertare se sono stati realizzati in maniera difforme rispetto ai progetti autorizzati dalla Regione Calabria. La Procura è orientata a chiedere il sequestro di tutti i parchi eolici per i quali saranno riscontrate irregolarità o violazioni delle procedure amministrative. Una forte accelerazione dell'inchiesta è legata a due motivi: le dichiarazioni di un imprenditore indagato, che si aggiungono a quelle di altri due testi d’accusa, che hanno deciso di raccontare quanto di loro conoscenza circa il pagamento della presunta tangente; l'imminente scadenza dei termini per la durata delle indagini, a dicembre, e per i quali la Procura ha intenzione di chiedere una proroga. L’inchiesta ruota intorno alle linee guida della Regione per la costruzione dei parchi eolici e venne avviata negli anni scorsi dalla Procura di Paola (Cosenza) su fatti avvenuti dal 2006 al 2008.
Gli inquirenti hanno raccolto anche le dichiarazioni dei due testimoni che avrebbero svelato il pagamento di una tangente di 2 milioni e 400 mila euro a esponenti politici da parte di imprenditori interessati a entrare nell’affare dell’eolico. Per un problema di competenza territoriale l’inchiesta da Paola fu trasferita alla Procura di Cosenza e solamente da alcuni mesi, visto il coinvolgimento di ex amministratori regionali, è approdata a Catanzaro. Recentemente il voluminoso fascicolo, che contiene numerose intercettazioni telefoniche, si è arricchito anche di una consulenza tecnica, disposta dalla Procura, dalla quale emergono delle prime conferme al pagamento della tangente.
Sull'affare dell’energia eolica si sono scatenati anche gli appetiti della 'ndrangheta che tenta di infiltrarsi nelle società che gestiscono gli impianti. In particolare l'attenzione degli investigatori si sta concentrando sugli impianti realizzati nel crotonese e nella zona a ridosso tra le province di Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria. Proprio in quest’ultima area nei mesi scorsi sono stati compiuti numerosi omicidi nell’ambito di una faida tra le cosche interessate a entrare nella gestione delle energie rinnovabili. Al vaglio della Dda di Catanzaro ci sono anche una serie di intimidazioni e danneggiamenti subiti da alcune società che si sarebbero opposte ad avere una diretta compartecipazione societaria da parte di esponenti della 'ndrangheta.
Pagamento di una presunta tangente finalizzata all’approvazione di una legge regionale che avrebbe favorito la realizzazione di numerosi impianti eolici in Calabria
RispondiEliminaSull'inchiesta da mesi c'è l'attenzione della Procura della Repubblica di Catanzaro che sta andando avanti nelle indagini per cercare di giungere alla definizione della posizione degli indagati.
Ho visto la trasmissione reporter dove ha messo in luce dei giri incredibili tra ndrangheta,politici,imprenditori per arraffarsi i milioni dati dalla CEE per l'eolico. Franco
RispondiEliminaPer fortuna abbiamo appreso dal sindaco che il parco eolico di sellia non si farà....per mancanza di vento ( dicono ) vi immaginate le nostre belle vallate riempiti da questi orribili mostri,che tra le altre cose non producono neppure energia.
RispondiEliminadici bene, un enorme imbroglio che deturpano il nostro paesaggio non producono energia,non producono lavoro,si arricchiscono i soliti noti. Donato CZ
RispondiEliminaGira....girano solo i milioni di euro altro che pale eoliche.Giovanni
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