San Nicola è uno dei santi più venerati ed amati al mondo. Egli è certamente una delle figure più grandi nel campo dell’agiografia. Tra il X e il XIII secolo non è facile trovare santi che possano reggere il confronto con lui quanto a universalità e vivacità di culto.
Ogni popolo lo ha fatto proprio, vedendolo sotto una luce diversa, pur conservandogli le caratteristiche fondamentali, prima fra tutte quella di difensore dei deboli e di coloro che subiscono ingiustizie. Egli è anche il protettore delle fanciulle che si avviano al matrimonio e dei marinai, mentre l’ancor più celebre suo patrocinio sui bambini è noto soprattutto in Occidente. Secondo la più antica tradizione manoscritta, S. Nicola era vescovo di Myra, città della Licia in Asia Minore (odierna Turchia), al tempo dell’imperatore Costantino (306 - 337 d. C.). Nonostante la celebrità mondiale del santo vescovo di Myra, negli scritti del IV secolo che ci sono pervenuti non compare il nome di Nicola. Al V secolo potrebbe risalire l’encomio di Proclo, ma qualche studioso dubita della sua autenticità. Quello di S. Nicola è, tuttavia, un caso normale nel campo dell’agiografia. Molti santi dei primi secoli del cristianesimo sono menzionati solo secoli più tardi. Nel caso di S. Nicola il fatto è ancor più spiegabile tenendo conto di tre cose: Nicola non era un martire, non era uno scrittore e non era un monaco. Era un pastore d’anime, un vescovo dedito al bene del suo gregge, in una regione – la Licia – alquanto fuori della ribalta culturale del tempo. Per avere i primi santi non martiri bisognerà attendere quasi la fine del IV secolo. Nelle vite dei santi uomini, che di solito contenevano figure di asceti e monaci, non c’era posto per Nicola, che non apparteneva a queste categorie, per cui, per quanto strano possa apparire, il silenzio degli scrittori coevi è del tutto naturale.
L’unica conseguenza che si impone è quella di non poter considerare più Nicola come un vescovo già celebre al suo tempo. La celebrità si formerà lentamente, con un crescendo decisivo tra l’VIII e il IX secolo.
Le prime fonti storiche su S. Nicola sono le seguenti.
L’encomio di Proclo (?)
Il più antico riferimento a S. Nicola che abbia qualche possibilità di autenticità risale ad un secolo dopo la morte del Santo. Si tratta di un Encomio, cioè un discorso elogiativo, del patriarca di Costantinopoli: S. Proclo. L’attribuzione a Proclo di questo testo è contenuta nell’intestazione di due manoscritti –abbastanza simili - del X secolo.