Con L'avvento della corrente e sopratutto dell'acqua potabile dentro le varie abitazioni del borgo di Sellia; molte famiglie che vivevano nelle campagne preferirono far ritorno dentro le proprie casette del paese, ma erano ancora in tanti che sino alla fine degli anni 40 continuavano a vivere dentro le varie turre, forse per abitudine ma sopratutto per mancanza di una casa dentro il borgo non avendo la possibilità economica di comprarne una, erano loro malgrado costretti a continuare a vivere in campagna con tutte le varie negazioni che comportava. Le condizioni si erano completamente invertiti se prima per il contadino che possedeva un pezzo di terra era fondamentale, era comodo,rendeva di più vivere stabilmente con la propria famiglia li dove quel pezzo di terra era situato. Adesso era tutto l'opposto, il vivere all'interno del paese diveniva essenziale per la comodità,per la sicurezza; e anche la lontananza dei vari terreni si accorciarono notevolmente con l'avvento dei vari mezzi agricoli a motore i quali ormai hanno completamente preso il posto del povero asinello, addirittura in questi ultimi anni abbiamo assistito ad un inesorabile abbandono dei vari terreni divenuti non redditizi. In un epoca come la nostra dove basta aprire il frigo per trovarci di tutto fa veramente sorridere poter pensare che sino a qualche decennio fa i “ficu tosti” dovevano essere vigilati come un bene prezioso per non rischiare di essere rubati, oggi neanche si raccolgono più. Una volta molti contadini andavano a cocci d'olivi per poter ricavare qualche litro d'olio, oggi si lasciano marcire a terra, al supermercato costa anche meno di tre euro al litro. Prima (giusto per fare un piccolo esempio)si consumava solo la frutta fresca,i vari ortaggi ecc… solo quelli che offriva ciclicamente la natura.Oggi i pomodori freschi ci sono tutto l’anno,dopo un mese sono ancora belli coloriti duri,che ci sarà di dentro? Da dove arrivano? Ma poco importa tanto costano meno di un euro.
Ma attenzione ciclicamente le epoche ritornano,dunque non è detto che quei tempi non possono ritornare. Magari si potrà di nuovo dare il giusto valore delle cose, e quel lavoro umile ma nobile del contadino che conosceva ogni pianta del proprio terreno potrà essere rivalorizzato .Autore: sellia racconta. Si prega di inserire il link a chi ne fa uso (anche in modo parziale) con esplicito riferimento della fonte
Ultimo capitolo del racconto che ci ha tenuto compagnia durante il mese di gennaio. Eventualmente nei commenti fateci sapere le vostre considerazioni, il vostro gradimento. Un buon inizio settimana a tutti da selliaracconta, arrivederci al nuovo racconto del mese di febbraio
RispondiEliminabel racconto complimenti
RispondiEliminasono lw cose che di pià mi piace leggere la storia la cultura di sellia
RispondiEliminaBella ricostruzione si capisce come in pochi anni tutto sia cambiato in meglio con molto più benessere riccchezza. Prima si era schiavi della campagna del lavoro della terra.
RispondiEliminaTutta quest'ondata di benessere però ci ha fatto dimenticare molte cose positive di quei tempi duri ma cordiali e sinceri.
RispondiEliminaTotò