lunedì 7 febbraio 2011

Nell'auditorium di Catanzaro i ragazzi delle varie scuole hanno potuto conoscere le geste eroiche durante il fascismo di Giovanni Palatucci.

Un francobollo commemorativo
Si è svolta a Catanzaro nell’Auditorium Casalinuovo, alla presenza delle massime Autorità militari, civili e religiose provinciali, l’iniziativa “Giovanni Palatucci raccontato con semplicità”, organizzata dalla Questura di Catanzaro. Alla manifestazione di commemorazione dell’ultimo Questore di Fiume, in prossimità
dell’anniversario della sua morte avvenuta a Dachau il 10 febbraio 1945, hanno partecipato numerosi studenti delle scuole medie e superiori del capoluogo. In apertura dell’incontro, è stato proiettato il filmato dal titolo “Il Questore Giusto” realizzato dalla Polizia Scientifica di Catanzaro con materiale documentale e foto d’epoca. A seguire, l’intervento del Questore di Catanzaro, Dr. Vincenzo Roca, il quale ha spiegato che l’iniziativa ha la finalità di far conoscere meglio le opere meritorie di Palatucci che, disobbedendo all’infamia delle leggi razziali ed operando con eroismo, carità cristiana e altruismo, ha salvato oltre 5.000 ebrei dallo sterminio.
L'auditorium Casalinuovo di Catanzaro
Nello stesso tempo, Giovanni Palatucci è stato presentato ai giovani studenti che sono intervenuti come modello di riferimento per la loro crescita personale, al quale potersi ispirare, essendo un esempio perfetto di dignità e di umanità, per essersi opposto al male e all’iniquità dell’olocausto. La società di oggi, ha aggiunto il Questore, con la multietnicità che ci circonda e con la globalizzazione, impone uno spirito di pacifica integrazione tra popoli, tra culture e modi di vivere. Alla figura di Palatucci e del valore straordinario e universale della sua mirabile esistenza, i giovani possono trarre elementi positivi per operare nel rispetto degli altri e delle diversità. Successivamente, il giornalista Domenico Iozzo che ha presentato l’evento, ha invitato a salire sul palco il Sindaco di Catanzaro, On. Rosario Olivo, e il Presidente della Provincia Dr.ssa Wanda Ferro. Dopo le loro dichiarazioni sull’importante figura storica di Giovanni Palatucci e sui temi dell’olocausto e del principio fondamentale, sancito dalla nostra Costituzione, dell’uguaglianza è intervenuto sull’argomento anche il Cav. Emilio Verrengia, Presidente dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato, ente che insieme al Comune ed alla Provincia, ha promosso l’iniziativa di oggi. Prima dell’esibizione della giovanissima orchestra scolastica provinciale Madonna di Porto, Patrona della provincia di Catanzaro che ha eseguito i brani musicali “La vita è bella” e la musica ebraica “Sham hareh golan” è intervenuto anche il Prefetto di Catanzaro, Dr. Antonio Reppucci, il quale ha esposto la sua personale riflessione sul significato della giornata di oggi. Il toccante filmato La Shoah – Il giorno della memoria ha preceduto quindi l’intervista al Prof. Vanni Clodomiro, storico, il quale ha spiegato ai ragazzi le ragioni che permisero, in una già evoluta società occidentale, lo sviluppo di un folle progetto di sterminio. Il Prof. Clodomiro ha illustrato il contesto storico in cui sono state applicate le leggi razziali in Italia, pur in assenza di sentimenti antisemiti. Molto interessante ed istruttiva è stata la parte del suo discorso riguardante la presenza degli ebrei in Calabria, ed in particolare a Catanzaro, legata prettamente a motivi di carattere economico ovvero al commercio della seta.
Nel corso della conferenza è stata inoltre affrontata la controversa questione del rapporto fra la Chiesa e la Shoah, con la proiezione del filmato Pio XII ed il ruolo della Chiesa al termine del quale è intervenuto l’Arcivescovo di Catanzaro Mons. Antonio Ciliberti, il quale con la sua testimonianza di fede ha voluto ricordare ai giovani come l’Amore sia più forte del Male. A seguire, l’ultimo filmato L’inferno di Dachau con le immagini del lager nazista dove furono uccisi migliaia di ebrei ed il confronto con quelle relative ai campi di concentramento creati in Italia dopo l’entrata in vigore delle leggi razziali. Il Presidente della Fondazione Museo Internazionale della Memoria Ferramonti di Tarsia, Avv. Francesco Panebianco, commentando il filmato, ha sottolineato come la vita all’interno del campo di concentramento calabrese fosse ben diversa da quella di Dachau, poiché gli internati furono trattati nel rispetto dei diritti umani. La manifestazione, che ha voluto dare un tributo alla figura del Questore Giusto Giovanni Palatucci, e con lui a tutte le vittime dell’olocausto, per non dimenticare mai ciò che è stato, per rendere indelebile nella coscienza e nella memoria collettiva quelle che furono le parole di Primo Levi Considerate se questo è un uomo, che lavora nel fango, che non conosce pace, che lotta per mezzo pane, che muore per un sì o per un no si è conclusa con le note dell’Inno Nazionale di Mameli Il canto degli italiani eseguita dall’orchestra scolastica provinciale.