San Giuseppe
Dopo i vari cataclismi che avevano sconvolto il territorio di Sellia con l’ultimo devastante alluvione del 1943 delle 5 chiese più il convento rimanevano solo quella del Rosario e di San Nicola (Immacolata) Soprattutto la chiesa Madre si era riempita delle varie statue che si erano salvate durante queste terribili calamità ( nel spaventoso terremoto del 1793 ben due chiese furono completamente distrutte). Erano talmente tante le varie statue, alcune anche doppie, che diveniva sempre più difficile anche camminare all’interno della chiesa stessa, soprattutto quando c’èrano funzioni religiosi importanti che richiamavano tutta la popolazione. Un giorno l’arciprete prese una decisione drastica la mattina presto dopo la consueta messa dell’aurora che richiamava sempre moltissima gente, (quasi tutti infatti prima di iniziare i propri lavori nei campi o nelle bottega si recavano a messa.) Chiamo il sacrestano e gli ordinò di portare fuori tutte le statue che erano dei doppioni oppure dei busti di santi malconci che necessitavano di restauro, ma visto il periodo di scarsità di fondi difficilmente sarebbero state restaurate. Così suo malgrado il povero sacrestano iniziò nel portare fuori alcune statue di santi, intantto l’arciprete aveva preso una grossa "gaccia" scure iniziando l’opera di demolizione riducendole a pezzettini sotto lo sguardo incredulo dei passanti che non capivano bene cosa stesse facendo, e poi anche se l’avrebbero capito non avrebbero osato contraddire l’arciprete perché era forte il senso di rispetto. Dopo un po’ toccò alla statua malandata a mezzo busto di San Giuseppe non appena tirò il primo colpo con la scure, una scheggia gli si conficcò nell’occhio, il dolore era tremendo, alcune persone (anche se controvoglia per quello che aveva fatto) corsero ad aiutarlo riuscendo nel togliere la piccola scheggia che per un niente non aveva rischiato di farlo diventare cieco.Per fortuna questa scheggia lo fece ricredere di ciò che stava facendo, con le lacrime corse verso la statua di San Giuseppe inginocchiandosi iniziò a pregare e lodare il Signore. La statua fu restaurata e con una funzione solenne fu............
sistemata definitivamente dentro la conicella da “cona du casu” dove si trova tuttora. Tra le varie statue che furono per sempre demolite c’erano anche quelle dei Santi medici Cosma e Damiano Santi molto conosciuti e lodati in tutta la Calabria.
Autore: sellia racconta. Si prega di inserire il link a chi ne fa uso (anche in modo parziale) con esplicito riferimento della fonte
sistemata definitivamente dentro la conicella da “cona du casu” dove si trova tuttora. Tra le varie statue che furono per sempre demolite c’erano anche quelle dei Santi medici Cosma e Damiano Santi molto conosciuti e lodati in tutta la Calabria.
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