Anche il climatologo dell'Enea, Vincenzo Ferrara, non crede che la nube porterà radiazioni superiori al fondo naturale, cioè al livello normalmente presente sulla Terra. «Se, a seguito dell'arrivo della nube, le radiazioni in Italia rimarranno pari al fondo naturale, cioè al livello normalmente presente sulla Terra - osserva - non ci sarà alcun problema. Se però saranno superiori, allora o in Giappone c'è‚ stato un cataclisma, con la radioattività che è arrivata alle quote della media troposfera, oppure c'è stato un altro incidente in Europa di cui nessuno ha avvisato». Ferrara ricorda anche che Stati Uniti e Canada, attraversati dalla nube radioattiva, «hanno rilevato solamente livelli pari al fondo naturale». L'allarme non c'è, ma l'attenzione sì: l'arrivo della nube radioattiva proveniente dal Giappone che tra due giorni dovrebbe arrivare in Italia è infatti seguito attentamente dagli esperti. A informare dell'arrivo delle radiazioni in Italia sono alcune agenzie europee specializzate nella rilevazione della radioattività. «Quantità minime delle radiazioni provenienti dalla centrale di Fukushima sono già arrivate in Europa, ed entro un paio di giorni dovrebbero raggiungere l'Italia, rimanendo ben al di sotto dei livelli di allarme», hanno spiegato.
L'ITALIA NON VUOLE IL NUCLEARE Quasi il 90% degli italiani preferirebbe investire nelle energie rinnovabili che nel nucleare, sono inoltre il 17% coloro che a seguito del disastro in Giappone hanno cambiato idea sulla sicurezza del nucleare. Questi alcuni dei risultati di un sondaggio effettuato a marzo 2011 dall'Osservatorio Giornalistico Mediawatch su un campione di 1.030 italiani, di età compresa tra i 18 e i 70 anni, tramite mail e controllo dati. Da questo sondaggio risulta inoltre che il 68% degli intervistati è contrario all'utilizzo del nucleare in Italia.
UE: "CONTROLLARE I PRODOTTI GIAPPONESI" La Commissione europea «ha già raccomandato» agli Stati membri di effettuare delle analisi sul livello di radioattività nei prodotti alimentari importati dal Giappone, tramite il sistema rapido di allerta comunitario per alimenti e mangimi, e la posizione non cambia. Lo ha detto Frederic Vincent, portavoce del commissario Ue alla salute John Dalli, interrogato sulla richiesta avanzata alla Commissione dal ministro francese dell'agricoltura di imporre un «controllo sistematico» sui prodotti freschi importati dal Giappone. «Se uno Stato membro vuole fare controlli sistematici può farlo», ha spiegato il portavoce, sottolineando che questo «non è un compito dell'esecutivo Ue», che invece potrà prendere misure qualora i singoli Stati membri dovessero segnalare un problema al sistema di allerta rapida. Il portavoce ha quindi ricordato che le importazioni dal Giappone sono minime (65 milioni di euro in valore) e che la Francia è solo il quinto mercato europeo.
eppure malgrado tutto continuano ad esserci persone favorevolu al nucleare
RispondiEliminaSasà
Il vostro governo dopo aver intascato mazzette dai Francesi rimangono forti sostenitori del nucleare. Qui in America le centrali sono sicure ma fanno ugualmente paura
RispondiEliminaGiuseppe U:S:A
Una preghiera per le tante vittime del tremendo terremoto in Giappone con la speranza che le nostri coscienze si svegliano garentendo un futuro puliti ai nostri figli
RispondiEliminaCATERINA