Sellia all'inizio del secolo scorso era un grande paese di oltre 2500
abitanti. Tanti erano i frantoi che ricadevano nel centro storico,
esattamente 15; in nessun altro paese del circondario troveremo una così
florida attività nella trasformazione delle olive. Il nostro olio era
il migliore, il più decantato,il più venduto fuori da Sellia. Esso
portava (quando c'era a carrica de l'olivi) un certo benessere
economico, garantiva lavoro a quasi tutti i suoi abitanti. Vediamo
seguendo la cartina numerata dove esattamente erano ubicati questi 15
frantoi
Per ingrandire l'immagine clicca quì o sulla foto.
1_Di mastru Rinardu (Cosco) era il primo frantoio, prima dell’entrata della “portabella”
2-Di don Micu
subito dopo i primi gradini della portabella a salire. Insieme a quello
di mastru Rinardu che era posizionato 30 metri più sotto, cercavano di
attirare nei propri frantoi soprattutto le persone che raccoglievano le
olive nelle varie zone a sud Serri erbara,maronacu,maria,ecc..
3-Di Placidi. Situato a metà portabella ecco il frantoio che si è man mano evoluto essendo stato il primo a gasolio, il primo a corrente.
4-Di Mannarinu vicino l'ex putica e Annina sino agli anni '80 si poteva osservare il rudere con all’interno la macina , poi…...
5-Di Fittante dopo passato ai Cirillo.
Si trovava di fronte la farmacia, è quello che ha funzionato sino alla
fine degli anni '70, uno dei più antichi che si è evoluto con nuovi
macchinari con l’avvento della corrente
6-Du mppernu
abbiamo avuto modo di ammirarlo durante l’ultima sagra. Si chiamava
così perché era molto piccolo, e lavorarci con tutto quel calore,
vapore, sembrava di stare in un inferno.
7-Du Mileri era posizionato a 30 metri salendo dalla parte opposta di quello du ppernu
8-Di Fratti. La sua posizione era dove si trova la casa della buonanima di mastru Rosaru.Uno dei pochi che lavorava giorno e notte
9-Don Rafeli
zona Sant’Angelo. Il frantoio che da un po’ di anni si può visitare
durante la sagra e che vediamo spesso nelle foto che la pubblicizzano
10-Di Corei. Era uno dei frantoi più attivi, avendo "a numinata" che i punti prendevano bene. Dopo un periodo di inattività Don antoni riprese
la tradizione con un nuovo frantoio nella parte nuova di Sellia il
quale rimane l'unico in attività anche se non in maniera intesa passato
di mano da diversi anni sotto nuova gestione.
11-Du baruna. Era
il più grande, lavorava a ciclo continuo, nel suo deposito venivano
cuscoditi quintali e quintali di olio pronti per il trasporto nelle
varie aziende. Si trovava vicino l'attuale Croce dell'Ascensione sotto
il castello. Dopo l'alluvione le immense vasche dei separatori,e le
cisterne rimasero sospesi nel vuoto per alcuni anni.
12-Don Peppi zona Ruscia. Era uno dei frantoi più comodi, rimasto in attività sino a metà degli anni 70
13-Di Placidi
zona Ruscia, più sotto di quello di.....
don Peppi. Dopo l'alluvione il
frantoio dei Placida alla portabella (il quale non aveva subito alcun
danno) risultava poco comodo e di difficile accesso causa la ripida
scalinata. Si costrui il nuovo proprio sulla strada ma rimase in
funzione per un breve periodo.
14*-Di monaci.
Di questo e del prossimo si hanno poche notizie, era situato vicino il
monastero di Santa Maria delle Grazie ed era usato quasi esclusivamente
per le olive dei tanti terreni della Chiesa di Sellia.
15*Du povaromu.
Era situato vicino la casa baronile, ed era così chiamato perchè il
titolare era un pover'uomo che ebbe la fortuna di avere il frantoio
dopo una scommessa vinta ad un nobile del posto.
Un
lavoro di recupero alla riscoperta della nostra identità. Abbiamo con
precisione dislocato i vari frantoi che erano situati nel borgo prima
del rovinoso alluvione del 1943; alluvione che segnò in modo
irreparabile il futuro di Sellia, con ferite ancora aperte.
Prossimamente andremo ad vedere le varie attività commerciali
all'interno del borgo sempre prima del'alluvione, rimanendo
positivamente stupiti per i tanti negozi, segno di un certo benessere
più superiore rispetto a tante realtà vicine a noi.
Autore: sellia racconta. Si
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