lunedì 17 ottobre 2011

Senza Wikipedia il mondo sarebbe più ignorante?Oppure no se indovinate subito chi è il Nobel Transtromer?

T.Transtromer
STOCCOLMA – Il Premio Nobel per la Letteratura è stato assegnato al poeta svedese Tomas Transtromer. “Attraverso le sue immagini dense, limpide, offre un nuovo accesso alla realtà” è la motivazione diramata dall’Accademia Svedese. Un Nobel casalingo quindi, che però, come da tradizione verrà consegnato a Oslo, capitale norvegese. Il poeta e psicologo appena insignito del massimo riconoscimento letterario, ha sconfitto contendenti più noti e più volte accreditati per la vittoria finale. I competentissimi bookmaker inglesi davano per certa l’affermazione del poeta siriano Adonis, non esattamente una pop-star, coetaneo di Transtromer, ma più di lui molto più conosciuto nel mondo. Delusi, perché un’altra volta inseriti nella lista dei papabili avevano cominciato a farci la bocca, il giapponese Haruki Murakami (lui sì un best-seller internazionale), il coreano Chang-Rae Lee,  il rumeno Mircea Cartarescu, inserito nella lista degli outsider, come fu Herta Muller nel 2009, insieme al poeta indiano K. Satchidanandan. Perfino il menestrello Bob Dylan poteva sperare, mentre sembra che Philip Roth si sia messo l’anima in pace, visto che all’Accademia gudicano la letteratura americana, provinciale (è successo davvero). I nostri Eco, Camilleri, anche Saviano, un po’, con diversi gradi di intensità, ci speravano, anche perché erano quotati niente male.Oggi però è il giorno di gloria di Tomas Transtromer. A dover farsi perdonare la completa ignoranza della sua opera e della sua stessa esistenza, saranno in molti, a parte pochi specialisti. Transtromer è poeta vero, tradotto in 50 lingue, ma di certo non è, per dire, uno Stieg Larsson, e la sua raccolta più nota “Mörkseende” sarà difficile trovarla accanto a “Uomini che odiano le donne” negli scaffali delle librerie. Per una curiosa circostanza, la notizia dell’assegnazione del Nobel è coincisa con l’auto-oscuramento del sito di Wikipedia Italia, uno sciopero digitale contro il decreto intercettazioni voluto da Berlusconi che si avvia ad essere approvato. Wikipedia denuncia il rischio che la legge, giudicata liberticida, mini alla base la neutralità di Wikipedia. A prescindere dal merito della protesta, che in Italia coinvolge i partiti di opposizione, la cittadinanza, i blogger, la stampa in generale, i tre giorni di silenzio sul web, è stato vissuto come un tuffo nel passato. Quando per una ricerca di ogni tipo si doveva spulciare l’enciclopedia, o recarsi in una biblioteca pubblica o universitaria,
reperire il numero telefonico di qualche esperto ecc.. Con l’enciclopedia virtuale redatta dagli stessi navigatori online, il problema sembrava risolto. Ma più velocità, più accesso democratico alla conoscenza in rete, dai neutrini alla ricetta delle polpette al sugo, hanno significato più approssimazione, superficialità, pareri tendenziosi spacciati per scientifici, tutta la serie di effetti inevitabili della mancanza del controllo delle fonti e della loro veridicità se non della loro autorevolezza. Era meglio quando si stava peggio? Lo sostengono i molti contrari al progresso della rete per partito preso, i molto seri che non ammettono strafalcioni, gli allergici alla tecnologia. I vecchi, anche se non tutti. Dalla loro hanno un bagaglio di motivazioni inoppugnabili: ma senza un professore di poesia scandinava a portata di mano e il cavo di rete scollegato, quando mai avrebbero saputo chi fosse mai Tomas Transtromer?