Nel borgo antico di Sellia
Durante il mese di novembre si respirava un aria tipicamente invernale, i camini erano fumanti , mentre tutti avevano
provveduto a farsi la scorta di legna per il lungo,fredddo inverno che era ormai alle
porte. Nelle varie dispense si trovavano i vari frutti dell’autunno come le
noci,le castagne,i loti. I vari frantoi iniziavano con le varie macine con
turni anche durante la notte. Il mese di novembre mese dedicato ai cari defunti
ognuno coltivava nei vari orti oppure direttamente nei vasi dei fiori tipici dei
morti che avrebbero poi portato ai vari parenti. L’arciprete assieme a due
chierichetti uno con una “vertula” l’altro con un campanello per richiamare
l’attenzione giravano per il paese dove ognuno dava a secondo delle proprie
possibilità dei “ficu tosti” le quali una
volta vendute con il ricavato si sarebbero dette delle Messe per quei poveri
defunti che non avevano nessuno che
prenotasse qualche messa in suffragio, Il tutto si ripeteva anche alla fine
della campagna olearia quando nel corridoi dell’entrata laterale della
Chiesa veniva sistemato un grande
recipiente con un imbuto dove ognuno a secondo delle proprie possibilà vi
versava l’olio il quale una volta venduto serviva per dire le messe per tutte
quelle anime del Purgatorio che non ne avevano la possibilità. In Chiesa veniva
sistemato il suggestivo quadro dedicato ai morti verso il quale noi bambini ne
avevamo spesso paura per nostra fortuna una volta passato il mese di Novembre
riveniva risistemato in sacrestia per poi rivederlo tra un anno esatto. La
navata centrale veniva addobata con il parato nero di lutto il quale
contribuiva a dare un ulteriore tocco di malinconia, il parato veniva sistemato
spesso durante i vari funerali anche se ovviamente aveva un costo
supplementare. Ricordo ancora....
nitidamente
la forte partecipazione alle varie funzioni sia in Chiesa che nel
cimitero dove i tanti fiori, candele, ceri,lumini luccicavano anche durante la
notte, la corrente con le varie lampade votive non era ancora stata attivataAutore: sellia racconta. Si prega di inserire il link a chi ne fa uso (anche in modo parziale) con esplicito riferimento della fonte