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sabato 5 novembre 2011

Storia,origini,tradizioni di Botricello.

 
Botricello (C.A.P. 88070) appartiene alla provincia di Catanzaro e dista 35 chilometri da Catanzaro, capoluogo della omonima provincia. Conta circa 5000 abitanti (Botricellesi) e ha una superficie di 15,2 chilometri quadrati per una densità abitativa di 301,71 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 19 metri sopra il livello del mare. 
si estende per quasi quattro chilometri lungo la costa jonica, dal fiume Crocchio al torrente Arango. Una lunga sequenza di case e negozi si erge ai bordi della strada statale 106. una strada che rappresenta un importante nodo di comunicazione, in quanto collega due grossi centri: Catanzaro e Crotone. La scelta di costruire ai bordi di una strada molto trafficata ha sicuramente decretato lo sviluppo di un paese che altrimenti sarebbe rimasto nell’ombra. Anche se sarebbe opportuno evidenziare il fatto che lo svolgersi della vita del paese prevalentemente ai lati di un grosso snodo stradale è cagione di innumerevoli incidenti in cui hanno perso la vita moltissime persone. Sarebbe auspicabile la realizzazione di un’ulteriore strada, che, costruita a ridosso del paese, possa snellire il traffico sulla strada statale 106, facendolo quindi confluire in una zona meno frequentata dai passanti. Botricello oggi è una moderna e vivace cittadina, un importante centro agricolo e turistico in cui si ha una vasta produzione di mais, grano, orzo, barbabietola, frutta, uva, olive, pomodori, finocchi, foraggi, grazie alla produttività di terre fertile da sempre possedute da grandi famiglie quali i Traversa, i Jannone, i De Riso, i De Grazia e i Coluccio, proprietari di terreni siti in Marina di Bruni. La famiglia Jannone era oriunda di Stalettì e, grazie alla sua intraprendenza economica, divenne proprietaria di grandi appezzamenti, alcuni dei quali pervenuti ad essi dai De Riso nella zona Fondaco. Furono proprie queste famiglie a curare a proprie spese fino agli anni ’40 la sistemazione della Chiesa di Botricello Superiore. Stessa fortuna conobbe la famiglia Traversa, la quale negli anni ’30 si rese promotrice del progetto di costruzione della Chiesa delle Madonna di Pompei, situata sul terreno offerto dai De Riso. La famiglia Traversa oggi vanta tra i suoi membri l’Assessore Regionale al Turismo Michele traversa, che grazie ad un’oculata politica divulgativa ha restituito alla Calabria il posto privilegiato che da sempre le compete. I De Riso e i De Grazia furono i primi grandi proprietari terrieri, pionieri dell’agricoltura botricellese: famiglie di antichissima origine, grande contributo hanno dato e continuano a offrire per lo sviluppo del comprensorio botricellese. Notizie a proposito dei De Grazia si hanno a partire dall’anno mille o giù di lì, anche se vengono definiti famiglia nobiliare con un privilegio di assenso regio del 6 giugno 1625, quando Giovanni Filippo venne in possesso della terra di Monte Spinello. Nel 1741 dalla terra di Crucoli i baroni si trasferirono nella città di Strangoli. Gli ultimi viventi baroni Vincenzo e Giuseppe De Grazia, discendenti diretti dell’antica famiglia, attualmente sono residenti a Propani e a Botricello dove continuano a svolgere l’attività agricola.Tale attività non è la sola praticata nel paese; infatti una buona parte dell’economia di Botricello si basa sulla vendita di prodotti caseari quali. pecorino, ricotta, giuncata, mozzarella, senza dimenticare che la peculiarità del paese risiede nella produzione del pane di grano e dei dolci tradizionali, tra cui troviamo “pittinchiuse”, taralli, frese, biscotti secchi e di mandorla. Altrettanto rinomati sono i suoi bar per gelati e granite. Un centro che possiede una notevole importanza, sia per la quantità di impiego che esso offre che per il servizio reso alla società e rappresentato dalle due Case Famiglia e dalla Casa protetta “S.Anna” dirette da Don Alfonso Velonà. Si tratta di strutture residenziali adibite le prime due all’accoglienza di minori disadattati, mentre nella terza vivono anziani non autosufficienti e nella maggior parte dei casi privi di un reddito. Sia le Case Famiglia che la Casa protetta sono state realizzate a partire dalle esigenze dei loro ospiti, offrendo loro servizi e assistenza altamente qualificati.
Nel 1922 l’On. La russa avanzò alla Camera la proposta di separazione della frazione di Botricello dal comune di Andali. La risposta da parte dell’Amministrazione di Andali non si fece attendere, dal momento in cui considerò dal momento in cui considerò questa proposta assolutamente inattuabile per una serie di motivi che potremmo definire legali e amministrativi. Gli Amministratori del Comune di Andali giustificarono la loro opposizione alla proposta di La russa, considerando assurda una separazione tra Botricello e il Comune del quale faceva parte. In primo luogo Botricello veniva considerata “una proprietà esclusivamente privata” con carattere di latifondo appartenuta prima ai De Riso e successivamente ai Jannone. Inoltre si attribuisce il demerito a Larussa di non avere seguito la procedura burocratica prima di proporre la separazione di Botricello da Andali. Per finire, gli Amministratori dichiararono di non essere in possesso di quegli elementi necessari perché la frazione di Botricello potesse costituirsi in Comune, ossia: “Non esiste un territorio, una riunione di famiglie e una rappresentanza elettiva in grado di curare gli interessi locali”.Come c’era da aspettarsi la proposta del Larussa, malgrado fosse stata esaminata, in un secondo tempo venne rigettata.
Bisognerà attendere più di trent’anni perché Botricello acquisti la sua autonomia.
Intanto la vita spirituale del paese era curata da Francesco Parisi negli anni che vanno dal 1944 al 1948. dal 1948 al 1952 venne nominato parroco Don Giovanni Jannone, botricellese, che, morto prematuramente nel 1952, fu provvisoriamente sostituito. Nel 1955 divenne parroco Don Giovanni Marello, che nel 1964 fu poi trasferito a Santa Severina.
Il 2 gennaio del 1957 la storia del sito Botricellese conobbe una svolta determinante: il riconoscimento del Comune di Botricello.
Da questo momento in poi il Comune appena venuto alla luce affrontò una serie di problemi relativi all’amministrazione e alla gestione dei suoi affari.