“Le Ferrovie della Calabria a 50 anni dalla tragedia della Fiumarella.
Storia di una tratta in un territorio a sviluppo mancato”. E’ questo il
tema che i dirigenti scolastici di Gimigliano, Cicala, San Pietro
Apostolo, Serrastretta, Panettieri, Carlopoli, Decollatura e Soveria
Mannelli, hanno scelto per ricordare i 50 anni dalla sciagura della
Fiumarella del 23 dicembre 1961, quando alle porte di Catanzaro un
vagone dell’allora Ferrovie Calabro Lucane precipitò sotto il viadotto
portandosi dietro un carico umano per lo più composta da studenti,
causando la morte di 71 di loro. I dirigenti scolastici hanno coinvolto
nel loro progetto anche le rispettive amministrazioni comunali con
l’intento di aprire un dibattito, in occasione dei 150 anni dell’unità
d’Italia, sul ruolo che le Ferrovie dovrebbero avere per lo sviluppo di
questa vasta area interna della Calabria. Numerose le iniziative messe
in cantiere per ricordare quella tragedia, tra le quali, una Santa
messa in suffragio delle vittime che è stata celebrata al santuario
mariano di Porto il 16 dicembre; una mostra fotografica e di articoli di
giornali riferiti alla tragedia che sarà allestita all’istituto di
istruzione superiore di Decollatura; la realizzazione da parte delle
scuole di un video; l’edizione di un numero monotematico di un
giornalino “La voce dei banchi”; un concerto di musica sacra
dell’orchestra stabile dell’istituto comprensivo scolastico di
Gimigliano che si terrà che si terrà nella chiesa di San Bernardo di
Decollatura.Esattamente cinquant’anni fa si consumava a Catanzaro
una delle tragedie più pesanti che abbiano mai colpito il nostro
territorio: era infatti il 23 dicembre del 1961 quando dal trenino
AT2/123 della Calabro-Lucana si staccò il rimorchio che andò a
precipitare per una quarantina di metri sotto una ripida scarpata. Quel giorno a bordo vi erano 99 persone provenienti dall’Alto
Catanzarese, molti dei quali studenti, diretti nel capoluogo per le
festività natalizie. Si contarono 28 feriti, ma purtroppo nel bilancio
di quell’incidente si ebbero 71 morti che colpirono profondamente
soprattutto le comunità di Decollatura (che ebbe il tristissimo primato
di 31 vite spezzate) e di Soveria Mannelli. Una sciagura così pesante al
punto da rimanere violentemente impressa nella memoria dei catanzaresi
ma che, molto probabilmente, è sconosciuta alle giovani generazioni.
Per questo motivo riteniamo corretta e degna del miglior civismo l’idea
di chi, come l’associazione “Petrusinu ogni minestra”, già molto tempo
fa proponeva che la città capoluogo di regione potesse adeguatamente
commemorare l’anniversario che quest’anno giunge al mezzo secolo; non
solo, ma che si potesse anche realizzare un monumento o anche
semplicemente una stele per ricordare quelle 71 vittime.
Questo tristissimo anniversario ci offre l’opportunità di manifestare la
profonda e commossa vicinanza del nostro movimento alle famiglie ed
alle comunità dei vari paesi del Catanzarese coinvolti in quella
tragedia ferroviaria, nella certezza che tanto l’amministrazione
comunale quanto quella provinciale abbiamo pensato di mettere in campo
qualche iniziativa al riguardo.