Il mese di Dicembre (ultimo mese dell’anno) era il mese più
suggestivo,più incantevole di tutto l’anno.
Già durante i primi giorni vi era
tutto un fervore per preparare a dovere la feste del santo patrono San Nicola
la quale spesso veniva festeggiata assieme a quella dell’Immacolata. Tutto il
paese di addobbava a festa con molte luminarie lungo la via principale dove si
posizionavano anche i vari mercanti che arrivavano da tutta la regione. La chiesa
veniva ornata a festa con il parato rosso che veniva sistemato lungo la navata
centrale, per l’occasione arrivavano anche dei sacerdoti che aiutavano l’Arciprete
nelle varie funzioni. Tutti aspettavano questa festa soprattutto i bambini
perche un antico detto diceva: “sinu a
Santu Nicola mancu na ficu si prova” i ficu tosti erano una vera prelibatezza da
custodire per le grandi occasioni, un altro detto diceva: “A Santu nicola ogni cavuna sona” voleva dire
che in questo periodo iniziavano le fitte piogge ed ogni piccola sorgiva
ritornava a portare molta acqua. I ragazzi in piazza iniziavano a fare un
grande recinto con i “Jnostrari” rami di ginestra dove al suo interno venivano
sistemati le varie stroppe” per il grande fuoco della vigilia di
Natale dove ognuno portava anche un piccolo ceppo di legno per riscaldare la
nascita di Gesù Bambino. Solo dopo la mezzanotte poteva iniziare la strina che
di solito veniva cantata alle giovani coppie che si erano sposate durante l’anno.
Nel sontuoso pranzo di Natale le varie pietanze tipiche del posto la facevano
da padrone non potevano assolutamente mancare i “cipulli l’allaquati” i
luppini, i torroni tosti fatti in casa, i tardilli,i crucetti, ecc.. Il
panettone veniva visto con diffidenza il quale veniva portato dai parenti emigrati
al nord,
Per il pranzo di Natale come primo la mitica pasta chjna con dentro di tutto,l’unica bevanda
era il vino per l’occasione si iniziava “a vutta nova”e per una volta anche i
bambini ne bevevano un pò, ci si sedeva a tavola dopo la Santa Messa per
alzarsi quando andava bene a sera inoltrata per organizzare qualche strinaAutore: sellia racconta. Si prega di inserire il link a chi ne fa uso (anche in modo parziale) con esplicito riferimento della fonte