Che sia una tempesta in un bicchier d’acqua,
una scossa tellurica che avrà come unico effetto un riposizionamento
dei rapporti all’interno della coalizione di governo della città, che
sia solo un modo per alzare la posta o per dare una prova di forza, di
fatto le paventate ma non ancora ufficializzate dimissioni del sindaco
Michele Traversa hanno sullo sfondo l’unico scenario possibile, elezioni
in primavera.

«Chiedo scusa alla città, ai miei collaboratori e a
quanti hanno creduto in me, ma ho preso la difficile e dolorosa
decisione di dimettermi come atto di onestà e trasparenza nei confronti
dei cittadini. Le gravissime condizioni finanziarie in cui versa il
Comune non mi consentono di mantenere gli impegni assunti con gli
elettori e la città: ho fallito». Ed è con la voce rotta dall'emozione
che ieri il sindaco Michele Traversa ha comunicato alla stampa di aver
presentato le dimissioni dopo aver incontrato la Giunta, i capogruppo ed
alcuni consiglieri di maggioranza a Palazzo dei Nobili. Seduti attorno a
lui, nel salottino della stanza del sindaco, Michele Traversa ha voluto
incontrare i giornalisti e spiegare loro le motivazioni che lo hanno
portato all'estremo atto. Nulla di particolarmente diverso da quanto già
annunciato in questi giorni riguardo alla disastrosa situazione
finanziaria, ma ciò che di certo non ci si aspettava è di vederlo
commuoversi. Un silenzio assordante ha paralizzato la stanza e tutti i
presenti, ma forse solo in quel momento si è riusciti a capire e a
sentire quanta sofferenza c'è stata e c'è ancora nell'aver preso una
tale decisione. Ha continuato a ripetere e a ripetersi di aver fallito,
ma di esser certo che la città «riuscirà ad apprezzare l'onestà e la
correttezza dimostrata – ha detto Traversa – nel lasciare la "poltrona"
dal momento in cui è fallita ogni possibilità di rilancio di questa
città così come promesso in campagna elettorale». «Non mi sono
arricchito facendo il sindaco - ha detto - volevo solo dare il mio
contributo con il valore aggiunto di essere anche deputato e far
affluire fondi e risorse per la mia città, ma non potevo conoscere e
neppure immaginare una situazione così drammatica. Ho fatto il giro
delle sette chiese con il Governo e con la Regione, ma al momento non vi
è alcuna soluzione possibile per risollevare la grave situazione
finanziaria. Il Comune non è in condizioni di rispettare il patto di
stabilità che sarà sforato, presumibilmente, per oltre 12,5 milioni di
euro; grave è la situazione di Ambiente&Servizi, Amc, Fondazione
Politeama, la discarica di Alli, i diversi danni provocati dagli
alluvioni, la chiusura di scuole inagibili (ne verranno chiuse almeno
una decina) e non di meno la vicenda dell'Ente fiera-Parco Romani. Ed io
ora senza finanziamenti cosa dovrei fare? Il notaio che chiude tutti
servizi, licenzia padri di famiglia e chiude le scuole? Non riesco ad
assistere inerme a questa situazione. Io s
E mentre
in queste ore si cerca di capire cosa accadrà, nelle retrovie c’è chi
lavora già al futuro, a quello prossimo e a quello ancor più lontano,
datato 2013. Uno degli slogan degli Ultras di tutta Italia in questi
ultimi anni è stato “Abbasso il calcio moderno”. La stessa espressione
si potrebbe traslare alla politica poiché, la politica moderna è fatta
di intrecci, che in passato si chiamavano compromessi ma erano utili a
governare la cosa pubblica, oggi invece hanno come fine, sì il governo,
ma dell’intera coalizione. Fatte dunque le dovute premesse che
inevitabilmente devono partire da un’attesa che non terminerà prima dei
30 giorni dati al sindaco per decidere, ecco cosa potrebbe accadere
subito dopo. La situazione non è nuova. Già nel 2006 il centrodestra
arrivò alle amministrative spaccato, con il seguito di Michele Traversa
che appoggiò la candidatura di Rosario Olivo in maniera pubblica,
partecipando ai vari incontri. L’altra parte del centro destra aveva
invece lanciato in campo Franco Cimino. Se in primavera si tornasse
alle urne lo scenario sarebbe simile. Questa volta il candidato sarebbe
Sergio Abramo, sostenuto da quella parte di Pdl che fa capo agli
assessori regionali Mimmo Tallini e Piero Aiello e dalla stessa lista
Scopelliti che in consiglio comunale ha un consigliere comunale
espressione dello stesso Sergio Abramo. Se questo fosse l’assetto a
Baldo Esposito toccherebbe il posto di vice sindaco e lo stesso Piero
Aiello potrebbe avere un sostegno adeguato per Montecitorio. Se i motivi
che spingeranno Michele Traversa a lasciare fossero davvero legati alle
finanze del Comune, sarebbe difficile che l’altro candidato possa
essere qualcuno strettamente legato a lui come Wanda Ferro. Difficile ma
non impossibile. Ovviamente, a carte rimescolate, bisognerà capire
anche il ruolo del terzo polo che, a livello nazionale, ha come
trainante la forza dell’Udc. E in questo scenario dal sapore di
democristiana memoria potrebbe trovare spazio una candidatura cosiddetta
outsider, quella di Giancarlo Pittelli. ........

Ma anche il centrosinistra,
benchè non credeva alle dimissioni di Traversa, cerca di organizzarsi. Al
netto dell’Mpa e dei loieriani che esistono ma di cui ancora non è noto
il posizionamento e con la segreta speranza che la maggior parte del
tempo non venga impiegata per decidere se primarie sì o primarie no, a
giocare la partita potrebbe essere ancora Salvatore Scalzo se lui stesso
dichiarasse a priori di non avere velleità di scranni romani. Ma non è
escluso che la ragion di partito suggerisca di schierare in prima linea
una donna che è di partito, Donatella Monteverdi. Anche in questo caso
ci sarebbe un outsider, Vincenzo Ciconte. Basterà la stella cometa che
illuminò i magi a far luce sulla politica locale? Chissà. Natale è tempo
di sorprese.
Giulia Zampina "CalabriaOra"