martedì 27 marzo 2012

Abramo,Scalzo,Celi i tre candidati a sindaco della città capoluogo di regione affilano le armi entrando nel vivo della campagna elettorale

Pino Celi, candidato sindaco di Catanzaro per il Polo di Centro, nella sua qualità di presidente provinciale dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance), ha convocato per venerdì 30 aprile il Consiglio direttivo della Associazione con unico punto all’ordine del giorno le dimissioni del presidente. “È un atto che compio - commenta Pino Celi - nel rispetto del codice etico della categoria imprenditoriale che ho avuto l’onore di presiedere negli ultimi due anni, che sento comunque doveroso per motivi di più generale opportunità nei confronti dei miei colleghi e per imprimere maggiore libertà di contributi alle proposte che i cittadini attendono da me, candidato sindaco per il Polo di Centro, nel settore essenziale della difesa e sviluppo ordinato del territorio. È bene che di fronte al giudizio dell’elettorato ciascun candidato si presenti libero da tutti i condizionamenti formali derivanti anche solo in potenza da cariche sensibili sia nella comune considerazione sia nella ipotetica conflittualità di interessi”. “Oggi Catanzaro deve programmare il suo nuovo futuro tornando a rivestire il ruolo di città-regione e guardare oltre il proprio naso, proprio come aveva cominciato a fare nella prima metà degli anni 2000. Chi promette progetti senza avere una visione strategica dello sviluppo e del ruolo della città, fa solo parole. Io ho già avuto modo di dimostrare che questi miei progetti sono possibili, facendo affluire nelle casse comunali centinaia e centinaia di milioni di euro”. È questo il messaggio che Sergio Abramo ha voluto lanciare nella sua domenica mattina trascorsa nell’area di Germaneto in occasione di alcuni appuntamenti istituzionali. Il candidato sindaco ha fatto visita alla sede del Comalca in occasione della festa dei dieci anni della struttura che ospita il Centro agroalimentare di Catanzaro, meta giornaliera di centinaia di acquirenti e venditori del reparto ortofrutticolo, provenienti da tutta la Calabria, e punto d’incontro di una fitta rete di scambi commerciali. “Catanzaro deve rivalutare concretamente, attraverso la propria capacità progettuale - ha detto Abramo - il suo ruolo di città guida per il rilancio economico di quella fascia metropolitana che va dall’area montana della Sila catanzarese all’area lametina, per raccordarsi alle vocazioni della provincia vibonese e del Basso ionio catanzarese e reggino. Allora - ha detto ancora Abramo - bisogna recuperare le capacità progettuali e anche gli strumenti che rendano possibile e attuabile il rientro del Capoluogo nel circuito dello sviluppo e della rinascita civile. Ritengo, in maniera particolare, che un dialogo permanente a livello istituzionale e programmatico sia fondamentale per l’integrazione territoriale alla luce del recente sviluppo del vicino polo direzionale del Corace e della realizzazione delle grandi opere viarie, come la nuova statale 106 e la nuova strada provinciale di Germaneto”. Abramo ha, successivamente, fatto visita al cantiere della Cittadella regionale al fianco del Governatore Giuseppe Scopelliti e delle massime autorità regionali e provinciali. Il sopralluogo ha rappresentato l’occasione per fare il punto sullo stato dei lavori dell’edificio il cui completamento è previsto per la fine del 2013. “È dal 1971 che Catanzaro
- ha detto Abramo - attende di vedere realizzata la città degli uffici regionali, ma i fatti dimostrano che sei presidenti catanzaresi si sono lasciati sfuggire l’occasione di legare il proprio nome ad un’opera di così grande valore per le funzioni che un capoluogo di regione, per essere tale, deve svolgere. La cittadella consentirà di accorpare tutti gli uffici regionali e, attraverso la logistica, di migliorare la sinergia tra i diversi assessorati. Una struttura - ha ribadito Abramo - che sarà in grado di ridare dignità al Capoluogo, ma attorno a cui bisognerà costruire una serie di servizi, rivedendo nel Piano regolatore le possibili soluzioni per rafforzare la giusta vocazione di un’area che, oltre al Comalca e all’Università, vedrà sorgere, con il nuovo Ospedale civile, un vero e proprio Polo Sanitario”.