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domenica 22 aprile 2012

Don Vincenzo Scerbo giovane prete di Capo Rizzuto (KR) durante la sua omelia difende il padre rinchiuso nel carcere di Siano (CZ) per mafia


 Appena ordinato sacerdote se l’è presa con la giustizia “meschina e gretta”, quella che ha messo in carcere suo padre per estorsione aggravata da metodi mafiosi. Ma per don Vincenzo Scerbo quello dell’ordinazione non era un giorno qualsiasi e suo padre non era lì. Per questo il giovane prete di Isola Capo Rizzuto è salito sul pulpito e ha pronunciato un’omelia in difesa del papà e contro la magistratura. “Una parte del mio cuore viaggia lontano da questo luogo, attraversa i muri e le sbarre del carcere di Siano per accostarsi al cuore di mio padre”. E ancora: “Elevo gravida di dolore la mia preghiera a Dio perché la sua giustizia intervenga là dove la giustizia di questo mondo ha mostrato tutta la sua meschinità e la sua grettezza, guidata da logiche di parte e verità di comodo”.

La predica non è passata inosservata in una terra piagata dalla ‘ndrangheta. Il sindaco della cittadina, Carolina Girasole, liquida la vicenda: “E’ una faccenda interna alla Chiesa”. E in effetti il parroco, don Edoardo, ha richiamato il giovane sacerdote. Lui si è difeso:
“Mio padre è innocente. Mio nonno è stato ucciso 21 anni fa, non hanno mai preso gli assassini. Le pare che io possa stare con la ‘ndrangheta?”.

4 commenti:

  1. veramente potremmo dire da che pulpito arriva la predica

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  2. quando i preti impareranno a fare veramente i preti forse qualcosa cambierà

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  3. già ma caro amico il fatto è che moltissimi preti sanno fare molte cose meno che fare i preti

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