venerdì 18 maggio 2012

Elezioni comunali di Catanzaro Ieri sera si sono radunati in piazza prefettura quelli del PD per chiedere chiarezza sul voto,intanto il consigliere Leone indagato per voto di scambio si è avvalso della facoltà di non rispondere

c'erano proprio tutti. Dopo qualche settimana di latitanza, praticamente l'intero gruppo consiliare in Regione del Pd ha risposto presente alla manifestazione, organizzata in piazza Prefettura del capoluogo, per chiedere chiarezza sull’esito del voto del 6 e 7 maggio scorsi, dopo le numerose irregolarità riscontrate nei verbali degli scrutini. Identica scelta, quella di esserci, fatta dalla deputata Doris Lo Moro, dai sindaci di Lamezia Terme, Gianni Speranza, di Isola Capo Rizzuto, Carolina Girasole, e di Rosarno, Elisabetta Tripodi, nonché dal segretario cittadino dell'Udc di Catanzaro, Gianluca Tassone. Ma i protagonisti veri sono stati i cittadini, più di 600 persone, numeri che da queste parti solitamente riesce a muovere solo la squadra di calcio. «L'immagine più bella di Catanzaro, di una città che non resta indifferente, che non dorme quando è a rischio la democrazia!. Sono le prime parole di Salvatore Scalzo, quando riesce a salire sul piccolo palco di piazza Prefettura. È un omaggio a quel «terremoto silenzioso, al coraggio straordinario di chi in questi giorni sta denunciando». Poi il giovane candidato del centrosinistra precisa: «Siamo in piazza non per cambiare il risultato elettorale, ma per difendere le regole democratiche della città». Per questo Scalzo avrebbe voluto la presenza di Sergio Abramo, ma avverte: «Apprezzo le parole di Abramo sul riconteggio delle schede, ma sono parole che avrebbe dovuto pronunciare prima della proclamazione, prima di infilarsi la fascia tricolore». Non passa neanche il concetto delle responsabilità personali: «Le liste le fanno i partiti, perché la politica deve essere ancella della magistratura». La battaglia va avanti, Scalzo annuncia che la petizione al Presidente della Repubblica ha già raggiunto 2000 firme. Il centrosinistra chiede
ufficialmente l'intervento del ministro degli Interni prima della proclamazione dei consiglieri. Lunedì, invece, sarà presentato il ricorso al Tar.
 Si è avvalso della facoltà di non rispondere, proclamando comunque la sua innocenza, Francesco Leone, il consigliere comunale di Catanzaro indagato per voto di scambio nell'inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica. Leone è stato sentito dalla Digos su delega del pm Gerardo Dominijanni, titolare dell'inchiesta. Francesco Leone è stato eletto con la lista ''Per Catanzaro'' che ha sostenuto la candidatura a sindaco del candidato di centrodestra, Sergio Abramo. L'inchiesta che vede indagato Leone trae origine da un'informativa della Digos che, la domenica in cui si è votato, il 6 maggio scorso, ha fermato vicino un seggio elettorale, nel quartiere Siano, due pregiudicati, uno dei quali trovato con alcune centinaia di euro e alcuni volantini in favore di Leone e di un normografo. Da qui il sospetto degli investigatori che i due pregiudicati facessero compravendita di voti in favore di Leone.

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