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giovedì 31 maggio 2012

La mappa aggiornata delle zone sismische in Italia

In seguito alle forti scosse che hanno sconvolto i paesi dell'Emilia Romagna, Maurizio Zaghini, presidente dell’ordine dei geologi di questa zona, ha sottolineato l'urgenza di rivedere e aggiornare le mappe sismiche italiane.
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Vista l'entità del sisma, i geologi hanno annunciato che le scosse potrebbero proseguire e non è escluso che saranno di entità comparabili, come ha dimostrato la scossa registratra nel pomeriggio del 29 maggio poco dopo le 15, di magnitudo 5.1. Eppure, sulla mappa della pericolosità sismica dell'Italia dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), le zone colpite risultano avere una pericolosità medio-bassa, vicine ad aree di pericolosità media.
Significa che le stime – e la mappa – dovranno essere riviste?
"La mappa di pericolosità definisce la probabilità che in una data area si verifichino, in un intervallo di tempo, effetti sismici di entità uguale o superiore a un certo livello. La mappa è ottenuta sulla base delle conoscenze attuali ed è soggetta, per legge, ad aggiornamenti e modifiche ogni cinque anni, proprio per inserire nuovi dati e i risultati di nuovi studi e ricerche", ha spiegato Concetta Nostro, sismologa dell'Ingv.
"L'Italia è in continua deformazione, e tutto il territorio italiano è considerato sismico. Pericolosità medio-bassa vuol dire che i terremoti con magnitudo 5,5-6,0 sono possibili anche se poco frequenti. Significa che, in base ai dati storici, agli studi sui movimenti tettonici e sulla geologia, in quell'area non ci aspettiamo terremoti di magnitudo 7, come invece può accadere lungo l'arco calabro o in Irpinia. I terremoti come quello del 20 maggio non avvengono spesso in quell’area, infatti, gli altri due grandi terremoti che hanno interessato l'area padana si sono verificati parecchi secoli fa, nel 1570 e nel 1639, ed erano di energia comparabile"
Ma cosa sta succedendo esattamente sotto l'area che circonda la pianura padana? Ce lo spiega Galileo:

"Esiste un sistema di faglie complesso in movimento. Si tratta di una serie di fratture causate dai continui processi di deformazione dovuti alla spinta tettonica della placca africana che preme da sud verso nord e comprime l'Italia, che fa parte della placca euroasiatica. Poiché questa è in realtà formata da microplacche diverse (quella sotto la pianura padana fa parte, in particolare, della microplacca adriatica), il paese si deforma in maniera differente da zona a zona, con entità anche molto diverse. Lungo l'arco calabro, per esempio, la deformazione è di circa 7 millimetri l'anno, mentre quella della microplacca adriatica sembra essere di 3-4 mm l'anno (le misurazioni in continua, tramite una Rete Gps, si eseguono da circa un decennio).

3 commenti:

  1. stu terremotu invece pemma ruvina na bella terra comu l'emilia un poterra jira ma scotula nu pocu u palazzu du parlamentu
    FOFO'

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  2. che brutta cosa il terremoto ma vi immaginate se arriverebbe nei nostri paesi? meglio non immaginare.......
    Lucia

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  3. poco fa scossa di terremoto avvertita anche nei nostri paesi epicentro tra i comuni di catanzaro e di crotone

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