martedì 5 giugno 2012

Elezioni comunali di Catanzaro, l'inchiesta su una presunta compravendita di voti entra nel vivo. Una sessantina di elettori saranno ascoltati dagli agenti come persone informate sui fatti

 Non c’è pace a Catanzaro. A quasi trenta giorni dalle elezioni comunali, il capoluogo continua a vivere in una dimensione quasi surreale. Il caos scoppiato all’interno del Pdl, all’indomani della formazione della giunta e delle prime nomine di sottogoverno, le indagini sulla presunta compravendita di voti e, l’ipotesi di un possibile riconteggio che penalizzerebbe l'Udc e terrebbe fuori Roberto Rizza dall'aula rossa di palazzo de Nobili, rendono quasi secondaria la notizia della proclamazione degli eletti, prevista per oggi.



Una sessantina di elettori saranno sentiti in qualità di persone informate sui fatti dagli agenti della Digos di Catanzaro nell'inchiesta della Procura su una presunta compravendita di voti in occasione delle elezioni comunali del maggio scorso. I nomi degli elettori erano scritti su una lista sequestrata ad uno dei tre indagati nell'inchiesta. Sulla lista era riportato il nome della famiglia con un numero che, secondo gli inquirenti, sarebbe la previsione del numero di voti che poteva essere dato al candidato consigliere. Quell'elenco è stato stato sequestrato insieme ad un normografo, a del materiale pubblicitario elettorale e ad una somma di denaro. Le persone indicate sulla lista ora saranno sentite per accertare se sono state contattate dagli indagati e se hanno ricevuto proposte di denaro in cambio del voto di preferenza per qualche candidato. Intanto il sostituto procuratore della Repubblica, Gerardo Dominijanni, prima di visionare le schede votate sequestrate, è in attesa del ricorso al Tar della Calabria annunciato dal centrosinistra sulle presunte anomalie nelle operazioni di voto. La Procura di Catanzaro, infatti, intende visionare con i magistrati del Tar le schede in modo da verificare se ci sono state anomalie durante il voto. Al vaglio della Procura c'è l'ipotesi dell'utilizzo di una “scheda ballerina” utilizzata nella presunta compravendita dei voti. Gli inquirenti stanno
valutando anche l'esistenza di un “nucleo” di persone che avrebbe organizzato nel dettaglio la compravendita dei voti in favore di alcuni candidati al consiglio comunale.

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