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mercoledì 3 ottobre 2012

Catanzaro nella zona di Germaneto un grande market della droga gestito dai rom

Oltre cento “clienti” al giorno, provenienti anche da fuori provincia. 
 Una piazza dello smercio della droga controllata dai rom catanzaresi, con giovani armati di pistola a fare la guardia sulle due uniche strade di accesso. Zona invalicabile per chiunque altro, forze dell’ordine comprese, che però sono riuscite a piazzare all’interno due telecamere, avviando l’indagine “Double fault” che ha permesso di sgominare l’associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Non c’era un capo in questa “isola dell’illegalità”, dal momento che tutti sono parenti tra loro ed ognuno partecipava attivamente all’attività criminale. Tutti insieme nascondevano la droga, la vendevano, celavano le armi nei posti più insoliti. L’inchiesta della squadra Mobile di Catanzaro, però, ha posto fine a tutto questo, con 32 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 14 obblighi di dimora nei comuni di Catanzaro e Crotone. Circa 250 poliziotti, con l’ausilio di un elicottero, hanno cinto d’assedio la roccaforte dei rom portandosi via un quarto della popolazione residente nell’area. Nessun accampamento, ma una ventina di villette a schiera dove qualche anno fa si era immaginato di fare risiedere i rom stanziali nel tentativo di integrarli con il resto del territorio. Ed invece, nell’area di Germaneto a sud della città, era stato messo in piedi un grande “outlet” degli stupefacenti, come lo ha definito in conferenza stampa il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli. Le donne erano artefici del mercato al punto da nascondere la droga anche nelle carrozzine dei piccoli portati a spasso nel quartiere. Il meccanismo era semplice: i clienti, con le auto in fila, venivano
fatti entrare nel “fortino” dalle vedette piazzate sulle due vie d’accesso, quindi ritiravano la merce in pochi secondi, pagavano e andavano via.

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