Carina era rimasta gravemente ferita dopo uno spaventoso incidente stradale. Era uscita con il corpo dilaniato dal devastante scontro della sua auto. Le speranze di sopravvivenza erano pochissime. Per tre giorni i genitori avevano sperato, poi la sua attività cerebrale aveva cominciato a rallentare facendo prevedere il peggio. È a quel punto che i medici hanno contattato la famiglia, hanno illustrato loro la situazione paventando la morte cerebrale.
Dopo il coma, ora è in fase di recupero. Cammina, parla e ha già progetti per il futuro: "Voglio fare la graphic designer e tornare a montare il mio cavallo, Mathilda, come si deve". Tutta la Danimarca ha vissuto intensamente questa storia e ci si interroga sulle responsabilità dei medici e della struttura ospedaliera, la seconda città del paese.
L'impatto sull'opinione pubblica è stato tale da indurre il governo danese a rivedere le linee guida che regolano i trattamenti di fine-vita. Il padre di Carina è infuriato con i medici. Al giornale danese Ekstra Bladet ha dichiarato: "Quei banditi in camice bianco avevano rinunciato troppo in fretta perchè volevano un donatore". I genitori hanno chiesto i danni all'ospedale, ma i medici respingono le accuse e al Daily Mail dichiarano:...
"Da un punto di vista medico non sono stati commessi errori. Per la ragazza non è mai stata dichiarata la morte cerebrale. Ma questa storia dimostra quanto sia importante la comunicazione tra medici e pazienti: se il personale medico si fosse espresso in maniera diversa, i genitori non si sarebbero sentiti raggirati".
una storia che deve far riflettere tutti sulle varie terapie la vita va tutelata sempre
RispondiEliminamamma mia che storia! Una felice domenica a tutti voi ciao
RispondiEliminaMaria
una buona domenica ai lettori di questo sito
RispondiEliminaE' TUTTO COSI' ASSURDO INCOMPRENSIBILE PER LA MENTE UMANA
RispondiEliminaDIO C'E'
NESSUNO PUO' SOSTITUIRSI ALLA SUA VOLONTA'
QUESTA E' LA DIMOSTRAZIONE DELLA SUA POTENZA E DEL SUO INFINITO AMORE NEI CONFRONTI DELL'UOMO
LUI CI AMA SENZA SE E SENZA MA
DIO C'E'
PACE E SANTA DOMENICA A TUTTI
una storia che deve far riflettere tutti noi ci sentiamo i giudici supremi i quali possiamo decidere quando vivere quando morire noi non siamo altro che un granello di sabbia
RispondiEliminaM