I motivi per votare Abramo ci sono 10 ottime ragioni per recarsi alle urne domenica e lunedì e
votare Sergio Abramo, riportandolo alla guida del Comune dopo
un’ingiusta sospensione di tre mesi che tanto danno ha prodotto alla
Città.
I motivi per votare Scalzo-I fotogrammi del film di questa nuova avventura dei “protagonisti
chiamati a costruire una Catanzaro diversa, più dignitosa” scorrono
nelle slide proiettate nel salone condominiale di uno dei tanti
palazzoni di una quartiere che si è stancato di essere definito
“dormitorio”. I residenti di Corvo fanno parte di quei 6.183 aventi
diritto al voto che domenica e lunedì saranno chiamati alle urne per
eleggere il sindaco e il consiglio comunale di Catanzaro. Il candidato
sindaco del centrosinistra, Salvatore Scalzo, ha voluto
chiudere questa particolare campagna elettorale per le suppletive
decise da Tribunale amministrativo regionale, nel suo quartiere, dopo
giorni di “porta a porta” che da Janò a Giovino gli hanno spalancato un
mondo di gente che vuole normalità. Quella che una città, capoluogo di
regione, non riesce a ricordare dopo due anni di commissariamento ad
intermittenza. “Faremo risorgere Catanzaro perché sono circondato da
persone e professionalità splendide –continua
Abramo
La prima ragione– e forse la più importante
ragione – è quella di dare una risposta, civile e democratica, a coloro
che hanno infangato la città per fini personali, facendola passare come
la centrale del malaffare, con il solo scopo – peraltro non riuscito –
di procurarsi una candidatura al Parlamento.
La seconda ragione è quella di
dimostrare a tutta l’Italia che Catanzaro è una città civile, colta,
pacifica, tollerante, che ha sempre rifiutato e respinto la criminalità
organizzata e che quindi non merita la valanga di fango che le ha
rovesciato addosso la “banda Scalzo”.
La terza ragione è quella di fare
riprendere speditamente l’attività amministrativa, paralizzata da una
sentenza ingiusta, affidandola ad un sindaco bravo ed esperto che
conosce a perfezione i meccanismi del Comune.
La quarta ragione è quella di
dare seguito all’azione di risanamento dei conti del Comune che, grazie
ad Abramo, ha già visto centrare un grande risultato, come il rientro
nel Patto di stabilità.
La quinta ragione è quella di
risolvere rapidamente l’emergenza-rifiuti, causata dalla negligenza
della sinistra che nel 2009 ha consentito che Catanzaro diventasse la
pattumiera della Calabria, permettendo alla città e alla Provincia di
Cosenza di scaricare ad Alli 66mila tonnellate di spazzatura. Dal 1
marzo riprenderà la raccolta differenziata, mentre entro fine mese
Abramo otterrà la concessione della discarica di Alli che Catanzaro
controllerà autonomamente. Mai più rifiuti da Cosenza e da Crotone.
La sesta ragione è quella di fare ripartire
definitivamente la macchina dello sviluppo, attraverso il grande piano
di opere pubbliche che Abramo ha già varato e fatto finanziare: porto di
Casciolino, metropolitana, nuovo depuratore, polo fieristico, nuovo
ospedale, stadio Ceravolo, parco ex Gaslini, lungomare di Giovino, etc.
Opere che cambieranno il volto di Catanzaro e produrranno nuova
occupazione.
La settima ragione è quella di dare corpo al
progetto di una Grande Catanzaro che, una volta completata la Cittadella
regionale a Germaneto, dovrà darsi la dimensione di un vero Capoluogo. I
pilastri di questo grande disegno sono il centro storico, il Polo del
Corace, Catanzaro Lido.
L’ottava ragione è quella di dotare Catanzaro,
nell’arco di massimo un anno, di un sistema dei parcheggi e della sosta
che garantisca almeno mille posti-auto.
La nona ragione è quella di fare tornare Catanzaro
Capitale della Cultura, come lo era stata dal 1997 al 2005 durante le
prime giunte Abramo, quando il Politeama, l’Arena Magna Graecia,
l’Auditorum, il centro di Fontana Vecchia – tutte strutture completate e
aperte dallo stesso Abreamo – pulsavano di iniziative. L’Università,
l’Accademia di Belle Arti, le associazioni torneranno ad essere
protagoniste di una nuova stagione.
La decima ragione è quella di dare finalmente la
giusta e sacrosanta attenzione ai quartieri, alle periferie, che hanno
diritto ad una vita migliore, attraverso politiche che ne migliorino
l’organizzazione e garantiscano attività sociali e culturali .
Scalzo
Dice Scalzo abbracciando
virtualmente prima di tutto i volontari che lo hanno seguito e
supportato – possiamo contare su un collettivo capace di fare squadra,
siamo in grado di cambiare e governare la città”. A chiudere la campagna
elettorale di Scalzo anche Alfredo D’Attorre e Doris Lo Moro
– nonostante il polso rotto a causa di un infortunio subito alla
Camera, rispettivamente commissario regionale del Pd e deputato uscente,
entrambi candidati democrat in prima linea (numero due alla Camera il
primo, numero due al Senato, la seconda), ma anche i consiglieri
regionali Tonino Scalzo, Pierino Amato ed Enzo Ciconte; non manca il supporto di Chiara Macrì e Pino Pitaro, e ancora Fabio Guerriero e il leader di “Primavera a Catanzaro”, Raffaele Miceli.
Oltre che dirigenti e amministratori di una storia, quella della Giunta di centrosinistra (tra presenti Beppe Marcucci, Nicola Ventura, Mimmo Iaconantonio, Pino Soriero, ma anche i consiglieri comunali dell’era Olivo Benedetto Cassala, Franco Passafaro, Alcide Lodari, e il candidato di Sel Giuseppe Pisano giusto
per citare qualche esempio) che – come raccontano anche le slide
illustrate da Salvatore Scalzo – avevano imbastito un progetto di città
che la coalizione al sostegno di Scalzo non rinnega. “Abbiamo lavorato
assieme ai partiti della coalizione che ringrazio – afferma ancora
Scalzo – c’è il clima idoneo, le energie, la sensibilità che ci possono
condurre ad un ballottaggio che ci meritiamo. E’ arrivato il momento di
chiudere il capitolo delle menzogne e della violazione sostanziale della
democrazia in città”. Le menzogne, per il candidato sindaco del
centrosinistra, sono quelle contenute nel libretto che il candidato
sindaco del centrodestra – “spendendo migliaia di euro mentre noi
abbiamo contenuto le spese in poche centinaia di euro” – ha fatto
recapitare agli elettori richiamati alle urne. “Un libretto che parla di
un porto per cui sono stati stanziati 20 milioni di euro che nei dieci
anni di Giunta Abramo non ha visto spostare una pietra verso la
realizzazione – ha detto ancora il candidato sindaco – e che le
amministrazioni di centrodestra negli ultimi due anni hanno rischiato di
mandare in fumo perché hanno presentato un altro progetto esecutivo”.
Scalzo parla di progetti che giacciono nel cassetto dell’ufficio tecnico
anche per le opere di urbanizzazione primaria di Giovino – “sulla cui
vocazione turistica bisogna puntare, e non già sulla cementificazione
che Abramo aveva già impostato che il centrosinistra ha bloccato” -, ma
anche dei 9,7 milioni di euro del contratto di quartiere che
interessano proprio Corvo in attesa ad esempio dell’ammodernamento del
Palazzeto dello Sport e della riqualificazione di cinque scuole.
L’elenco dei progetti possibili che il centrosinistra realizzerebbe
nell’eventualità di una scalata a Palazzo de Nobili si allungano con un
parcheggio nel cuore del Musofalo, un silos che riprende di fatto
un’idea del compianto sindaco Benito Gualtieri per cui esistono già
studi tecnici; la rivitalizzazione del centro passa attraverso il
recupero di attrattività, magari sul trasferimento delle facoltà
umanistiche e sulla valorizzazione dei contenitori culturali. Dalla
metropolitana di superficie ai servizi essenziali, dal recupero della
quotidianità per i residenti di Janò che attendono di tornare a casa
dopo quasi tre anni e pochi fondi distribuiti, Scalzo disegna la sua
città “più giusta ed equa, con una tassazione responsabile e servizi
corrispondenti”, “con una città che vede risolvere il problema dei
rifiuti perché punta sulla differenziata, ed è governata da Giunte che
non perdono finanziamenti, come nel caso del Piano delle città o del
centro di raccolta rifiuti perché sbagliano la compilazione dei bandi”.
Un’altra città, insomma, “quella che deve venir fuori dal voto di
domenica e lunedì, che è possibile e ha già dimostrato di esistere”.
la ragione per non votare nessuno dei due?
RispondiEliminaDIETRO A TIRARE I FILI COME ABILI BURATTINAI CI SONO SEMPRE I SOLITI VECCHI VOLPONI
LE SOLITE FAMIGLIE CHE CON I LORO PALAZZI IN AFFITTO AL COMUNE GUADAGNANO UNA BARCA DI SOLDI OGNI ANNO ..LORO SI' CHE VINCONO SEMPRE ...I CAVALIERI E LE GRAN DAME CHE DA ANNI GODONO DI BENEFICI DA TUTTE LE AMMINISTRAZIONI SIA DI DESTRA CHE DI SINISTRA