sabato 19 gennaio 2013

I motivi per cui votare o non votare per Abramo o Scalzo

  I motivi per votare Abramo ci sono 10 ottime ragioni per recarsi alle urne domenica e lunedì e votare Sergio Abramo, riportandolo alla guida del Comune dopo un’ingiusta sospensione di tre mesi che tanto danno ha prodotto alla Città.
   I motivi per votare Scalzo-I fotogrammi del film di questa nuova avventura dei “protagonisti chiamati a costruire  una Catanzaro diversa, più dignitosa” scorrono nelle slide proiettate nel salone condominiale di uno dei tanti palazzoni di una quartiere che si è stancato di essere definito “dormitorio”. I residenti di Corvo fanno parte di quei 6.183 aventi diritto al voto che domenica e lunedì saranno chiamati alle urne per eleggere il sindaco e il consiglio comunale di Catanzaro. Il candidato sindaco del centrosinistra, Salvatore Scalzo, ha voluto chiudere questa particolare campagna elettorale per le suppletive decise da Tribunale amministrativo regionale, nel suo quartiere, dopo giorni di “porta a porta” che da Janò a Giovino gli hanno spalancato un mondo di gente che vuole normalità. Quella che una città, capoluogo di regione, non riesce a ricordare dopo due anni di commissariamento ad intermittenza. “Faremo risorgere Catanzaro perché sono circondato da persone e professionalità splendide –continua 
 
Abramo
La prima ragione– e forse la più importante ragione – è quella di dare una risposta, civile e democratica, a coloro che hanno infangato la città per fini personali, facendola passare come la centrale del malaffare, con il solo scopo – peraltro non riuscito – di procurarsi una candidatura al Parlamento.
La seconda ragione è quella di dimostrare a tutta l’Italia che Catanzaro è una città civile, colta, pacifica, tollerante, che ha sempre rifiutato e respinto la criminalità organizzata e che quindi non merita la valanga di fango che le ha rovesciato addosso la “banda Scalzo”.
La terza ragione è quella di fare riprendere speditamente l’attività amministrativa, paralizzata da una sentenza ingiusta, affidandola ad un sindaco bravo ed esperto che conosce a perfezione i meccanismi del Comune.

La quarta ragione è quella di dare seguito all’azione di risanamento dei conti del Comune che, grazie ad Abramo, ha già visto centrare un grande risultato, come il rientro nel Patto di stabilità.
La quinta ragione è quella di risolvere rapidamente l’emergenza-rifiuti, causata dalla negligenza della sinistra che nel 2009 ha consentito che Catanzaro diventasse la pattumiera della Calabria, permettendo alla città e alla Provincia di Cosenza di scaricare ad Alli 66mila tonnellate di spazzatura. Dal 1 marzo riprenderà la raccolta differenziata, mentre entro fine mese Abramo otterrà la concessione della discarica di Alli che Catanzaro controllerà autonomamente. Mai più rifiuti da Cosenza e da Crotone.
La sesta ragione è quella di fare ripartire definitivamente la macchina dello sviluppo, attraverso il grande piano di opere pubbliche che Abramo ha già varato e fatto finanziare: porto di Casciolino, metropolitana, nuovo depuratore, polo fieristico, nuovo ospedale, stadio Ceravolo, parco ex Gaslini, lungomare di Giovino, etc. Opere che cambieranno il volto di Catanzaro e produrranno nuova occupazione.
La settima ragione è quella di dare corpo al progetto di una Grande Catanzaro che, una volta completata la Cittadella regionale a Germaneto, dovrà darsi la dimensione di un vero Capoluogo. I pilastri di questo grande disegno sono il centro storico, il Polo del Corace, Catanzaro Lido.
L’ottava ragione è quella di dotare Catanzaro, nell’arco di massimo un anno, di un sistema dei parcheggi e della sosta che garantisca almeno mille posti-auto.
La nona ragione è quella di fare tornare Catanzaro Capitale della Cultura, come lo era stata dal 1997 al 2005 durante le prime giunte Abramo, quando il Politeama, l’Arena Magna Graecia, l’Auditorum, il centro di Fontana Vecchia – tutte strutture completate e aperte dallo stesso Abreamo – pulsavano di iniziative. L’Università, l’Accademia di Belle Arti, le associazioni torneranno ad essere protagoniste di una nuova stagione.
La decima ragione è quella di dare finalmente la giusta e sacrosanta attenzione ai quartieri, alle periferie, che hanno diritto ad una vita migliore, attraverso politiche che ne migliorino l’organizzazione e garantiscano attività sociali e culturali .
 Scalzo
Dice Scalzo abbracciando virtualmente prima di tutto i volontari che lo hanno seguito e supportato – possiamo contare su un collettivo capace di fare squadra, siamo in grado di cambiare e governare la città”. A chiudere la campagna elettorale di Scalzo anche Alfredo D’Attorre e Doris Lo Moro – nonostante il polso rotto a causa di un infortunio subito alla Camera, rispettivamente commissario regionale del Pd e deputato uscente, entrambi candidati democrat in prima linea (numero due alla Camera il primo, numero due al Senato, la seconda), ma anche i consiglieri regionali Tonino Scalzo, Pierino Amato ed Enzo Ciconte; non manca il supporto di Chiara Macrì e Pino Pitaro, e ancora Fabio Guerriero e il leader di “Primavera a Catanzaro”, Raffaele Miceli.
Oltre che dirigenti e amministratori di una storia, quella della Giunta di centrosinistra (tra  presenti Beppe Marcucci, Nicola Ventura, Mimmo Iaconantonio, Pino Soriero, ma anche i consiglieri comunali dell’era Olivo Benedetto Cassala, Franco Passafaro, Alcide Lodari, e il candidato di Sel Giuseppe Pisano giusto per citare qualche esempio) che – come raccontano anche le slide illustrate da Salvatore Scalzo – avevano imbastito un progetto di città che la coalizione al sostegno di Scalzo non rinnega. “Abbiamo lavorato assieme ai partiti della coalizione che ringrazio – afferma ancora Scalzo – c’è il clima idoneo, le energie, la sensibilità che ci possono condurre ad un ballottaggio che ci meritiamo. E’ arrivato il momento di chiudere il capitolo delle menzogne e della violazione sostanziale della democrazia in città”. Le menzogne, per il candidato sindaco del centrosinistra, sono quelle contenute nel libretto che il candidato sindaco del centrodestra – “spendendo migliaia di euro mentre noi abbiamo contenuto le spese in poche centinaia di euro” – ha fatto recapitare agli elettori richiamati alle urne. “Un libretto che parla di un porto per cui sono stati stanziati 20 milioni di euro che nei dieci anni di Giunta Abramo non ha visto spostare una pietra verso la realizzazione – ha detto ancora il candidato sindaco – e che le amministrazioni di centrodestra negli ultimi due anni hanno rischiato di mandare in fumo perché hanno presentato un altro progetto esecutivo”. Scalzo parla di progetti che giacciono nel cassetto dell’ufficio tecnico anche per le opere di urbanizzazione primaria di Giovino – “sulla cui vocazione turistica bisogna puntare, e non già sulla cementificazione che Abramo aveva già impostato  che il centrosinistra ha bloccato” -, ma anche dei 9,7 milioni di euro del contratto di quartiere che interessano proprio Corvo in attesa ad esempio dell’ammodernamento del Palazzeto dello Sport e della riqualificazione di cinque scuole. L’elenco dei progetti possibili che il centrosinistra realizzerebbe nell’eventualità di una scalata a Palazzo de Nobili si allungano con un parcheggio nel cuore del Musofalo, un silos che riprende di fatto un’idea del compianto sindaco Benito Gualtieri per cui esistono già studi tecnici; la rivitalizzazione del centro passa attraverso il recupero di attrattività, magari sul trasferimento delle facoltà umanistiche e sulla valorizzazione dei contenitori culturali. Dalla metropolitana di superficie ai servizi essenziali, dal recupero della quotidianità per i residenti di Janò che attendono di tornare a casa dopo quasi tre anni e pochi fondi distribuiti, Scalzo disegna la sua città “più giusta ed equa, con una tassazione responsabile e servizi corrispondenti”, “con una città che vede risolvere il problema dei rifiuti perché punta sulla differenziata, ed è governata da Giunte che non perdono finanziamenti, come nel caso del Piano delle città o del centro di raccolta rifiuti perché sbagliano la compilazione dei bandi”. Un’altra città, insomma, “quella che deve venir fuori dal voto di domenica e lunedì, che è possibile e ha già dimostrato di esistere”.
 

1 commento:

  1. la ragione per non votare nessuno dei due?
    DIETRO A TIRARE I FILI COME ABILI BURATTINAI CI SONO SEMPRE I SOLITI VECCHI VOLPONI
    LE SOLITE FAMIGLIE CHE CON I LORO PALAZZI IN AFFITTO AL COMUNE GUADAGNANO UNA BARCA DI SOLDI OGNI ANNO ..LORO SI' CHE VINCONO SEMPRE ...I CAVALIERI E LE GRAN DAME CHE DA ANNI GODONO DI BENEFICI DA TUTTE LE AMMINISTRAZIONI SIA DI DESTRA CHE DI SINISTRA

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