Si sono fatti rimborsare perfino i "Gratta e Vinci". E poi viaggi in
Italia e all'estero, auto di lusso, pranzi e cene con tavolate
sterminate di commensali. Persino le multe per divieto di sosta e per
eccesso di velocità sono finiti nei bilanci dei gruppi del Consiglio
Regionale della Calabria. Gli specialisti della Quotidiano della Calabria oggi, hanno iscritto
sul registro degli indagati quasi tutti i direttori amministrativi dei
gruppi di Palazzo Campanella, e con essi anche dieci consiglieri
regionali. L'accusa per tutti è di peculato. Avrebbero distratto soldi
pubblici per finalità non istituzionali. Dieci nomi eccellenti, sui cui
c'è ancora il massimo riserbo, ma la sensazione è che si tratti soltanto della punta dell'Iceberg. Lo
spettro su cui si sviluppa l'indagine è piuttosto ampio. Da una parte
ci sono scontrini di poco conto, dall'altra centinaia di migliaia di
euro di cui solo in parte s'è trovata traccia. I conti insomma non
tornano. Anche a volere ammettere che tutte le spese rendicontate siano
regolari (ipotesi che pare difficile) o che possano avere una qualche
giustificazione, nei bilanci dei gruppi regionali i numeri dicono che
c'è un buco enorme, che potrebbe superare il milione di euro. Soldi
entrati regolarmente nelle casse delle formazioni politiche, ma di cui
non c'è più traccia in uscita. Nessuna pezza giustificativa, niente
fatture o ricevute. I soldi non ci sono più e non si sa bene dove siano
andati a finire. Il caso dei "Gratta e vinci" appare come uno dei
più eclatanti, ma non è l'unico. Il consigliere che se lo sarebbe fatto
rimborsare (ovviamente dopo aver ben controllato che non fossero
vincente), oltre a tentare spesso la fortuna amava piacevoli soggiorni
per due a spese dei contribuenti a Chianciano e Montepulciano. C'era poi
anche chi di viaggi ne ha fatti di ben più importanti, come ad esempio
quelli in Russia, a Montecarlo e persino a Los Angeles. Naturalmente con
annessi e connessi, auto e alberghi di lusso. Tutto spesato. Un
capitolo a parte gli inquirenti lo hanno poi dedicato alle ricevute
"particolari". Tra queste le Fiamme Gialle hanno scoperto che c'è chi si
è fatto rimborsare la tassa per i rifiuti, qualcuno ci pagava degli
affitti, altri ancora corposi acquisti di detersivi, persino le spazzole
dei tergicristalli e il lavaggista. Altre ricevute su cui la
magistratura ha messo l'ingrandimento riguardano il pagamento di tasse
all'Agenzia delle Entrate. Tasse che gli investigatori non riescono a
spiegarsi in termini di attività politica. E poi incontri conviviali,
per 20-25 persone e ancora ospitate di amici in diversi alberghi. Una
marea di spese che ora i consiglieri regionali e tesorieri saranno
chiamati a spiegare agli inquirenti che nelle prossime settimane
inizieranno a interrogarli. Nell'inchiesta sono coinvolti politici di
entrambi gli schieramenti (al momento due di centrosinistra e 8 di
centrodestra), alcuni di loro già transitati in Giunta o in Parlamento.
Guardia di
Finanza della città dello Stretto hanno trovato di tutto nei conti dei
politici. Qualcuno s'è fatto pagare il singolo caffè da 70 centesimi, ma
oltre gli scontrini del bar da pochi spicci, tra le fatture rimborsate
tra il 2010 e il 2012 spuntano iPhone, iPad, ricariche del telefono,
bollette della tarsu, detersivi, il tagliando della berlina e i pieni di
carburante. Persino le tasse da versare all'Agenzia delle Entrate
figuarano come rimborsi delle attività politico-istituzionali. Da
settimane gli inquirenti spulciano i conti dei gruppi e non c'è giorno
in cui non salti fuori qualche fattura "sospetta". Nelle ultime ore
l'inchiesta condotta dal pm della Procura di Reggio Calabria, Matteo
Centini, è arrivata ad un primo giro di boa. I magistrati, come
anticipato dal
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Sempre il PDL, PARTITO DEI LADRONI.
RispondiEliminapd pdl uquali sono mangiano sino a strafogarsi mentre noi moriamo di fame
RispondiEliminapd più elle ma quando li mandiamo a casa? assieme a scopelliti il peggior presidente che la calabria abbia mai avuto
RispondiEliminaScopelliti oltre ad arraffare ha un altro obiettivo, distruggere la nostra provincia.
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