Decine di perquisizioni tra
Reggio Calabria , Milano e Genova sono in corso su
ordine della Direzione distrettuale antimafia calabrese. Per i
magistrati si era formata una vera e propria società segreta che
sfruttava le conoscenze con i canali politici per riciclare il denaro di
alcune cosche della 'ndrangheta.
Il filone di indagine sui fondi neri costituiti dall'ex tesoriere
della Lega Nord Francesco Belsito sta portando alla luce nuovi
inquietanti scenari sul rapporto tra grande finanza, politica e
criminalità organizzata per il riciclaggio di denaro sporco proveniente
da attività illecite. La Dda di Reggio Calabria infatti ha avviato oggi
decine di perquisizioni in case e uffici di società e banche e gli
uomini della Direzione investigativa antimafia sono a lavoro da questa
mattina sia nel capoluogo calabrese che nel nord Italia a Milano e
Genova. I Pm cercano di risalire ai rapporti finanziari e
imprenditoriali di otto indagati che secondo la Direzione nazionale
antimafia avrebbero costituito un'associazione per delinquere per
agevolare le attività economiche e finanziarie di alcune cosche della
‘ndrangheta calabrese anche attraverso rapporti diretti con uomini dei
partiti come l'ex tesoriere del Carroccio Francesco Belsito.
Rapporti con massoneria ed eversione nera - Dietro questo
nuovo filone di indagine infatti ci sarebbe sempre in flusso di milioni
di euro partiti dalle casse della Lega Nord e che la magistratura sta
cercando di ricostruire anche attraverso le rivelazioni dell'ex
segretaria di via Bellerio Nadia Dagrada. Nelle perquisizioni di oggi
gli uomini della Dia stanno cercando di ricostruire gli investimenti
della cosca De Stefano che attraverso diversi intermediari avrebbe
investito soldi sporchi utilizzando i canali finanziari dell’ex
tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito, già arrestato per
appropriazione indebita, riciclaggio e truffa. Trai reati ipotizzati dai
Pm oltre all'associazione mafiosa ci sarebbe anche l'associazione
segreta visto che per gli inquirenti reggini vi era un rapporto stretto
tra ‘ndrangheta massoneria e gruppi dell'eversione di destra per il
riciclaggio di denaro sporco.

Il filone di indagine sui fondi neri costituiti dall'ex tesoriere
della Lega Nord Francesco Belsito sta portando alla luce nuovi
inquietanti scenari sul rapporto tra grande finanza, politica e
criminalità organizzata per il riciclaggio di denaro sporco proveniente
da attività illecite. La Dda di Reggio Calabria infatti ha avviato oggi
decine di perquisizioni in case e uffici di società e banche e gli
uomini della Direzione investigativa antimafia sono a lavoro da questa
mattina sia nel capoluogo calabrese che nel nord Italia a Milano e
Genova. I Pm cercano di risalire ai rapporti finanziari e
imprenditoriali di otto indagati che secondo la Direzione nazionale
antimafia avrebbero costituito un'associazione per delinquere per
agevolare le attività economiche e finanziarie di alcune cosche della
‘ndrangheta calabrese anche attraverso rapporti diretti con uomini dei
partiti come l'ex tesoriere del Carroccio Francesco Belsito.
Rapporti con massoneria ed eversione nera
- Dietro questo ...
nuovo filone di indagine infatti ci sarebbe sempre in flusso di milioni
di euro partiti dalle casse della Lega Nord e che la magistratura sta
cercando di ricostruire anche attraverso le rivelazioni dell'ex
segretaria di via Bellerio Nadia Dagrada. Nelle perquisizioni di oggi
gli uomini della Dia stanno cercando di ricostruire gli investimenti
della cosca De Stefano che attraverso diversi intermediari avrebbe
investito soldi sporchi utilizzando i canali finanziari dell’ex
tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito, già arrestato per
appropriazione indebita, riciclaggio e truffa. Trai reati ipotizzati dai
Pm oltre all'associazione mafiosa ci sarebbe anche l'associazione
segreta visto che per gli inquirenti reggini vi era un rapporto stretto
tra ‘ndrangheta massoneria e gruppi dell'eversione di destra per il
riciclaggio di denaro sporco.
Struttura criminale segreta -
Per i Pm gli indagati erano capaci di agire in “contesti politici e
istituzionali, nei quali le relazioni personali, tra cui quella con
Francesco Belsito, vengono sfruttate al fine di consolidare ed
implementare la capacità di penetrazione e di condizionamento mafioso”.
In sostanza secondo i magistrati “esiste una struttura criminale
(connotata da segretezza) a carattere permanente” che nel corso degli
anni ha gestito “una struttura imprenditoriale, prevalentemente
impegnata in operazioni ad alta redditività nel campo immobiliare e
finanziario, destinata al riciclaggio e reimpiego di risorse economiche
di provenienza delittuosa riconducibili ad ambienti criminali legati
alla cosca De Stefano”.
adesso capisco il loro interesse a candidare politici calabresi sotto il simbolo della lega nord, zagarise è il paese dove la lega ha preso più voti. ma per fortuna non sono serviti a niente.
RispondiEliminatutti in fila per un posto nella lega dopo questa notizia si segnala una vera baraonda nelle varie sezioni della lega tutti vogliono iscriversi a questo partito?
RispondiEliminameditate gente adesso si capisscono molte cose capitate nei nostri paesi
RispondiEliminaE pensare che .................... qualcuno ha scelto di candidarsi con quel simbolo. Vabè la fame di notorietà ma la dignità ?
RispondiEliminaquanto sei povero di coraggio e fatti conoscere....diversamente sei ricco di viltà !
Eliminavolevano bruciarci nei forni crematori ma convivono con il personaggi più negativi della calabria
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