riceviamo e pubblichiamo
Mentre alcuni Comuni dell’Alto Tirreno Cosentino - delusi
dalle politiche calabresi - ribadiscono la volontà di passare amministrativamente
nella limitrofa regione Basilicata, le forze politiche catanzaresi riaprono il
dibattito sull’area centrale della Calabria, proponendo finanche una
improbabile seconda città metropolitana. I più realistici, per non inciampare
nella sterile degenerazione campanilistica, parlano di riequilibrio territoriale
delle aziende sanitarie, delle facoltà universitarie, del centro fieristico e della
metropolitana di superficie. Ricordo per inciso che la prima conferenza
organizzativa provinciale sull’area urbana Catanzaro-Lamezia risale al 18
aprile 1994 anche se i risultati di questi 20 anni non sembrano particolarmente incoraggianti.
Ma l’agenda delle riforme non pone al primo posto la
questione semantica, se cioè si debba parlare di asse o polo attrezzato o di
area urbana. Infatti, appena il 21
dicembre scorso, la Camera
dei Deputati ha approvato il disegno di legge 1542AC, poi trasmesso al Senato,
che prevede l’estensione delle Unioni dei piccoli Comuni (in vista della loro fusione),
l’istituzione di 9 città metropolitane (compresa Reggio Calabria) e delle nuove
Province, da attuare dopo la tornata elettorale amministrativa di primavera.
Insomma, viene delineata un’architettura istituzionale complessa e controversa,
contrastata dall’Upi (Unione delle Province Italiane) e dalle Province
istituite nel 1995. Sono previsti, infatti, nuovi enti intermedi, con funzioni
ridotte, ma di aree territoriali più vaste di quelle attuali, che dovranno
essere definite dalle Regioni dopo la riforma. Argomento diplomaticamente
eluso, anche dalle stesse forze politiche che a livello nazionale propugnano il
superamento delle Province, con legge costituzionale, dopo la recente pronuncia
della Corte Costituzionale.
Per certo, tutte le formazioni politiche dovranno prendere
posizione senza doppiezze, vale a dire rinunciando a cavalcare in Calabria le pur
legittime aspettative del proprio campanile e contemporaneamente a Roma appoggiare la riforma. Dalla
contraddizione si può uscire solo con scelte di chiarezza, senza fughe in
avanti e dismettendo le discussioni oramai retrodatate.
l’Ente Regione dovrà sciogliere il nodo delle nuove entità
territoriali, di secondo livello e di area vasta, e a più voci dovranno essere
definite le funzioni fondamentali del nuovo ente, che non potranno essere
limitate al piano territoriale di coordinamento, alla tutela e valorizzazione
dell’ambiente (ma non ai controlli, come oggi), alla gestione e
regolamentazione delle strade e della rete scolastica. Con legge regionale
dovranno poi essere trasferite ai Comuni e alle Unioni di Comuni alcune
funzioni dell’art.117 della Costituzione, col criterio della sussidiarietà e
col passaggio di risorse finanziarie, strumentali di personale e patrimoniali
afferenti ai nuovi compiti. Il tutto a seguito di un decreto ministeriale che
dovrà essere emanato entro il 31 marzo prossimo.
Dopo sarà la volta del non facile dimensionamento
territoriale. Ma già i nodi stanno per giungere al pettine, col Governo
determinato ad andare avanti nel suo proposito di riforma. Perché, dunque, non concordare
un “luogo istituzionale plurale ” di approfondimento e di studio, dove rendere
più chiare e più coerenti le opzioni delle diverse forze politiche e delle
varie entità
amministrativa? Dove parlare di programmazione su area vasta, di funzioni fondamentali, di statuti , di riforma della finanza locale e, non ultimo, di trasferimenti di risorse umane e di professionalità maturate in anni di servizio nell’ente intermedio.
amministrativa? Dove parlare di programmazione su area vasta, di funzioni fondamentali, di statuti , di riforma della finanza locale e, non ultimo, di trasferimenti di risorse umane e di professionalità maturate in anni di servizio nell’ente intermedio.
Sicuramente dopo che avrà letto questa nota..........................il governo tutto gli conferira l'incarico su delega assoluta per fare il tutto. su
Almeno lo capisci ciò che scrive, oppure ti ci vogliono vocabolario e sostegno? Purtroppo la cultura e le conoscenze di Barberio sono alla portata di pochi , la voglia ad avvelenarsi i detrattori per interesse .
Eliminapersona seria preparata con una forte esperienza amministrativa alle spalle che gli permettono di poter affrontare tematiche molto serie mentre altri politici di basso profilo possono solo cercare di buttare fumo con questioni futili criticando sempre sperando che la gente sia ancora ignorante ma per fortuna oggi tutti capiscono tutti sanno giudicare
RispondiEliminauna cosa che ha fatto ????? oltre a percepire stipendi dallo stato,,,
EliminaVeramente è l' unico sindaco a impegnarsi e ad essere sempre presente , con grande onestá e competenza e per una cifra ridicola . Nessuno ha dato più di lui e meglio di lui in tanti anni per il comprensorio .Ovviamente i predecessori arraffavano e arrotondavano con fondi pubblici e accordi poco trasparenti , delle istituzioni se ne sono sempre infischiati . Sempre assenti, venivano al " palazzo " solo sporadicamente per gestire interessi personali . Ora l' onesto ad alcuni suona scomodo.
EliminaHo letto l' articolo anche sulla stampa locale . Grazie a Dio tra le tante figure mediocri che affollano i palazzi del potere , a Simeri Crichi hanno la fortuna di avere come sindaco e compaesano un personaggio dal grandissimo spessore culturale e di altissimo pregio . Orgoglio per la gente oneste e preparata , fastidio per disonesti e per i contestatori di professione .
RispondiEliminaUn fuoriclasse, ce ne fossero del suo livello in circolazione.
RispondiEliminaAncora aspettiamo la risposta dell'assessore Caligiuri in merito all'articolo,sugli scavi di piazza Scalise di Crichi,del famoso dibattito da lui richiesto.Forse non lo hanno ritenuto credibile è poco competente a riguardo di storia.Ma con questo nuovo articolo credo che si riguarderanno di capirlo.
Eliminase solo avresti il 10% della preparazione del sindaco ora si discuterebbe sul merito dell'articolo scritto sopra ma la pochezza l'invidia è una brutta cosa
RispondiEliminaLa pocheza di noi ignoranti,è pari alla sua competenza che si puo equiparare alla matrigna di BIANCANEVE. Comunque non possiede nessuna LAUREA.
RispondiEliminaTutta la classe politica sia locale che nazionale ed europea ,altro non discutono in questi giorni che di questo articolo,del grande PROFESSORE.
RispondiEliminaNelle università si studia quello che scrive il PROFESSORE senza nessuna LAUREA ,qua non si scherza siamo difronte ad un talento, forse non capito per noi piccoli ignoranti,siamo pochezza come dice lui.
RispondiEliminaVorremmo che tirasse fuori ogni tanto i suoi titoli.
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