Da qualche mese il centrosinistra chiede pubblicamente spiegazioni sulla sorte del concorso per assumere 12 persone, con varie mansioni, al Comune di Catanzaro. «Nessun ritardo politico circa le procedure concorsuali, ma soltanto tempi tecnici necessari perché sia garantito un normale e corretto svolgimento dell’iter burocratico», aveva replicato l'assessore comunale al Personale, Massimo Lomonaco. Dalle carte dell'inchiesta della Procura di Catanzaro emerge una realtà assai meno trasparente.
Ancora una volta è l'assessore Stefania Lo Giudice a spiegare, involontariamente, agli investigatori della Digos come funziona il sistema delle assunzioni. Prima di trascrivere la telefonata del 4 aprile 2013, gli inquirenti annotano: «La Lo Giudice contattata da tale Irene per una raccomandazione di lavoro in occasione della pubblicazione imminente di alcuni bandi di concorso per il Comune, non esita a dare la propria disponibilità, anche se, per come da lei stesso riferito, i posti sarebbero già tutti ripartiti tra Tallini e Abramo».
Quando l'amica chiede alla Lo Giudice: «Non possiamo fare niente per Angela?»; l'assessore non usa giri di parole per descrivere la situazione: «La domandina fagliela fare... l'unica cosa è che si parla di 19 però poi so che in realtà saranno di meno (in effetti il bando sarà per 12 posti, ndr).
«Quello che sta facendo questa qui non avete idea proprio... bisogna parlare con Mercurio». A parlare è la consigliere regionale Gabriella Albano, «questa» è, invece, la direttrice scolastica dell'istituto Vivaldi di Catanzaro Lido e il Mercurio che deve attivarsi è Francesco l'allora direttore dell'istituto scolastico regionale. È il 17 aprile del 2013, a Catanzaro da settimane soffia forte il vento della protesta, tra tre giorni, il 20, davanti al Comune di Catanzaro, è indetta la manifestazione organizzata dai genitori, insieme con i figli ed i nonni, «per chiedere alle istituzioni che venga rispettata la Costituzione della Repubblica Italiana».
Al centro c'è il problema delle mense scolastiche. Da giorni davanti a tutti gli istituti primari ci sono capannelli di mamme inferocite. E poi c'è la preside Caterina Anania, dirigente della Vivaldi, che ha ritenuto opportuno avviare un servizio mensa autogestito, che potesse fare a meno dell’ausilio delle istituzioni locali. Scelta sposata dai genitori degli alunni e un po' meno dall'amministrazione. Insomma, la tensione è alta, proprio in quei giorni la Digos intercetta una telefonata che, seppur non ha un evidente rilievo penale, viene considerata «sintomatica» di un sistema.
Annotano gli inquirenti: «A Tallini si ………
rivolge anche Gabriella Albano, neo consigliere della Regione Calabria, nonché sorella di Simona Albano quest'ultima proprietaria della Siarc di Catanzaro, nota società che storicamente ha fornito il refettorio presso molte strutture pubbliche catanzaresi.
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No comment! Sono soltanto molto indignato.
RispondiEliminaMa questa è solo la punta dell' iceberg se veramente la magistratura farà il suo lavoro ne vedremo delle belle
RispondiEliminaTutti a casa questi politici corrotti che sfruttano quel pò di potere per sentirsi ONNIPOTENTI!!
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