A seguire ancora tanti articoli sui vari paesi del nostro Comprensorio
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Altro che sp25 io la chiamerei la strada delle passerelle delle persone che farebbero di tutto pur di apparire sui giornali senza vergogna
RispondiEliminaOra che Wanda Ferro non è più presidente il massimo che possono fare è buttare un pò di pietre nel fiume i 10 milioni ora li sognamo
RispondiEliminaPuntualissimi precisi come sempre rinnovo il grazie a questo sito per l'ottimo lavoro
RispondiEliminail sindaco abramo doveva fare le stesse domande anche quando alla regione aveva un presidente con tanti assessori amici
RispondiEliminaUn caro sereno fine settimana all'amico Zagor Ultimamente ci sentiamo poco ma quando posso leggo sempre con piacere i tanti interessanti articoli
RispondiEliminaCiao Sellia
Maria
domani solo un grido vincere e vinceremo contro il lamezia
RispondiEliminavogliamo ricordare cosa dice la legge?
RispondiEliminaPresunzione di non colpevolezza
Enciclopedie on line
Nel diritto e nella procedura penale, la presunzione di non colpevolezza è il principio secondo cui un imputato è innocente fino a prova contraria. In particolare, l’art. 27, co. 2, della Costituzione afferma che «l’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva». Tale principio risponde a due esigenze fondamentali: affermare la presunzione di innocenza e prevedere la custodia cautelare prima dell’irrevocabilità della sentenza. L’imputato, infatti, non è assimilato al colpevole fino al momento della condanna definitiva. Ciò comporta il divieto di anticipare la pena, mentre consente l’applicazione delle misure cautelari. Secondo la Corte costituzionale (sent. n. 124/1972) questa disposizione va interpretata nel senso che l’imputato non deve essere considerato né innocente, né colpevole, ma soltanto «imputato». Tale regola è meglio precisata nell’art. 6, co. 2, della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, in base alla quale «ogni persona accusata di un reato è presunta innocente sino a quando la sua colpevolezza non sia stata legalmente accertata». Sulla base di questo principio, l’onere di provare la reità dell’imputato incombe sulla pubblica accusa; mentre alla difesa spetta il compito di provare l’esistenza di fatti favorevoli all'imputato. In altre parole non è compito di quest’ultimo dimostrare la propria innocenza, che deve essere, appunto, presunta, bensì dell’accusa dimostrare la sua colpevolezza. Posta la presunzione di innocenza, per poter dichiarare pubblicamente che un individuo è colpevole è quindi necessaria la prova, oltre ogni ragionevole dubbio, che egli è il responsabile del reato, dimostrando che ne è stato effettivamente l'autore. Nelle ipotesi in cui la prova manchi, sia insufficiente o contraddittoria, il giudice dovrà emettere sentenza di assoluzione.
non diamo in pasto a giornali e tv persone che possono essere innocenti, fino a prova contraria.