giovedì 27 aprile 2017

Truffa aggravata ai danni dello stato per un funzionario della Regione di Sellia Marina già in servizio alla Protezione Civile e a 3 imprenditori per uso improprio dei servizi aerei per la lotta agli incendi boschivi



Truffa aggravata ai danni dello stato: questo il reato contestato a un funzionario della protezione civile della regione Calabria e a tre imprenditoriindagati dalla Procura della Repubblica di Catanzaro. 
Nei loro confronti, stamani, i finanzieri del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza del capoluogo e gli uomini della Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria hanno eseguito quattro misure cautelari effettuando anche un sequestro di beni del valore di oltre 250 mila euro.
I provvedimenti hanno raggiunto Nicola Giancotti, di Sellia Marina, 58enne funzionario della Regione già in servizio alla Protezione Civile e che è finito in carcere mentre le altre persone, sottoposte però ai domiciliari, sono Giuseppe e Luigi Tornello, il primo 80enne ed il secondo 42enne ed entrambi di Vicenza e Giuseppe Speziali, 74enne di Bovalino; rispettivamente sono l’Amministratore di fatto, il legale rappresentante ed il procuratore speciale della Elimediterranea Spa, società veneta proprietaria di elicotteri e che ha operato per diversi anni nel settore dell’antincendio boschivo per la Regione.
Secondo gli inquirenti, con artifici e raggiri, si sarebbero fatti liquidare due fatture dalla Protezione Civile, già pagate, per un importo totale di poco più di 250 mila euro, procurante all’ente calabrese un danno dello stesso importo e per un esborso che è ritenuto del tutto privo di una “oggettiva giustificazione causale”.
Le due fatture, riguardanti dei servizi aerei per la lotta agli incendi boschivi, emesse nel 2012 dalla Elimediterranea, sono state liquidate dalla Regione Calabria una prima volta a giugno 2013 ed una seconda, a distanza di un anno e mezzo, a dicembre del 2014.
Dopo la seconda liquidazione, l’istituto di credito destinatario del pagamento per conto dell’azienda avrebbe sollecitato il saldo della prima parte, all’epoca non interamente versata, suscitando l’interesse della nuova dirigenza della Protezione Civile che si sarebbe accorta così di un doppio pagamento.
Il funzionario della Regione, Giancotti, avrebbe giustificato questa incongruenza (senza informare la nuova dirigenza) come un errore ma, “per dissimulare l’operazione” sostengono gli investigatori, “e in assoluto difetto di attribuzioni o poteri” avrebbe sostenuto che il pagamento sarebbe stato comunque dovuto in relazione ad altre fatture non pagate, che invece erano già
state liquidate, annullate con delle successive note di accredito ritenute “gonfiate”.
I provvedimenti cautelari di oggi sono stati emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari di Catanzaro, su richiesta del Procuratore Aggiunto Giovanni Bombardieri e del Sostituto Alessandro Prontera della Procura di Catanzaro, diretta da Nicola Gratteri.

4 commenti:

  1. non ne avevamo alcun dubbio

    RispondiElimina
  2. spostiamoci ai paesi vicini che stanno ottenendo soldi a palate ... in galera devono andare.

    RispondiElimina
  3. In calabria fanno soldi le persone furbe e non rispettose della legge e non quelle capaci che potrebbero creare posti di lavoro anche per gli altri.

    RispondiElimina
  4. facile avere soldi pubblici tramite le amicizie politiche,come è anche facile andare in galera.

    RispondiElimina

SELLIARACCONTA ®©2009 Tutti i commenti sono moderati in automatico