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lunedì 5 ottobre 2020

Reddito di cittadinanza in Calabria fa acqua da tutte le parti. Sono 95.005 le persone che lo percepiscono ma i contratti di lavori sono quasi zero Si tratta solo di assistenzialismo passivo



Il sistema del Reddito di cittadinanza fa acqua da più parti in Calabria. Quella che doveva essere la misura principale per il reinserimento nel mondo del lavoro si sta trasformando nella più classica delle politiche assistenziali.  Già, perché le offerte di lavoro per i percettori del Rdc latitano, e spesso i Centri per l'impiego non riescono a incrociare al meglio domanda e offerta di impiego. Insomma, sul fronte delle politiche attive per il lavoro, a poco più di 18 mesi dal varo del provvedimento fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle, il bilancio è deludente. Partiamo dalle cifre: le domande di Rdc accolte tra il Pollino e lo Stretto, stando alle ultime cifre ufficiali, sono 95.005 (il 74,8 per cento del totale), riguardano 86.136 nuclei familiari e 204.621 persone. Si tratta di un bacino importante, oltre il 10 per cento della popolazione calabrese.

Sono ancora pochi i Comuni calabresi che hanno deciso di sfruttare l’opportunità garantita agli enti locali dal decreto legge 4/2019 in materia di attivazione dei Puc. 

Si tratta della possibilità di articolare e definire i Progetti utili alla collettività in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, che i beneficiari del Reddito di cittadinanza sono chiamati a svolgere nel proprio comune di residenza per almeno 8 ore settimanali con oneri di spesa minimi per l’amministrazione comunale (la sola assicurazione per la responsabilità civile per danni eventualmente causati a terze persone e le visite mediche ai fini della sicurezza sui luoghi di lavoro). Una percentuale, come si diceva, molto bassa quella dei sindaci che hanno già deciso di ricorrere a uno strumento che rappresenta non solo un obbligo, ma anche un’occasione di inclusione e crescita per i beneficiari impegnati in attività utili alla collettività. A rompere la “pigrizia” che pare dominare in tal senso la lunga fila dei primi cittadini, in particolare del Meridione, ci sta.....

provando il sindaco di Spadola, Cosimo Piromalli, che di fatto potrebbe essere uno dei primissimi in tutta la Calabria ad avviare i Puc. L’amministrazione comunale di Spadola ha infatti vagliato la definizione di 4 diversi progetti in cui impiegare i percettori del Reddito di cittadinanza, redatti a partire dai bisogni e dalle esigenze della comunità e tenuto conto delle opportunità che tali bisogni offrono in termini di crescita delle persone coinvolte.

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