La baia di Caminia di nuovo sotto i riflettori. Le forze dell’ordine nelle prime ore del mattino hanno dato avvio all’ordinanza di sgombero delle abitazioni etichettate come abusive (61 immobili) nella frazione marina di Stalettì. L’operazione non è passata inosservata considerando il numero di vetture uscite dalla caserma della Compagnia di Soverato. Da mesi è aperta la questione sulle abitazioni costruite a ridosso dell’arenile e della ferrovia di Stalettì, una vicenda al centro di complicati passaggi giudiziari. Stamattina il blitz che ha sorpreso tutti e che certamente susciterà reazioni.
Alle prime luci dell’alba di questa mattina i Carabinieri del Comando Provinciale di Catanzaro hanno posto i sigilli a 71 villette abusive in località Panaja a Caminìa, la rinomata località turistica nel comune di Stalettì. Le abitazioni, costruite abusivamente lungo la spiaggia e a ridosso della linea ferroviaria, sono da tempo soggette a provvedimenti di sgombero, e gli stessi abitanti hanno subito negli anni diverse condanne che, almeno in teoria, li avrebbero dovuti allontanare dalle case. La vicenda era finita addirittura al Tar, vista la pretesa dei proprietari di legittimare le costruzioni in base ad una presunta delibera del 1964, che tuttavia è stata annullata proprio dal tribunale amministrativo in quanto il Comune avrebbe disposto “una superficie che non gli appartiene”, rigettando il ricorso.
Sia nel 2006 che nel 2016 è stata accertata la proprietà demaniale del terreno, sul quale, oltre alle abitazioni, è stato costruito anche un ampio parcheggio e ben nove bungalow da adibire a bar e ritrovi. Il tutto, abusivamente e sulla spiaggia. L’operazione è stata guidata dal colonnello dei Carabinieri, Giuseppe Carubia, dal comandante della Procura di Caranzaro, maggiore Gerardo Lardieri, e coadiuvata dal tenente della Guardia Costiera di Soverato, Augusto Cipollone. Il provvedimento è stato varato dal Gip Filippo Aragona su .......
richiesta del sostituto procuratore Graziella Viscomi, a seguito delle indagini realizzate direttamente dal procuratore Nicola Gratteri. Complessivamente, sono 67 gli indagati ritenuti tutti responsabili di reati di impedimento dell’uso pubblico di spazio demaniale ed invasione di terreni pubblici.
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