C'è anche una minorenne tra le vittime di un medico che si fingeva ginecologo per abusare delle pazienti nel suo studio a Soverato. Un medico cardiologo in servizio nell'ospedale di Soverato, nel catanzarese, é stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di avere violentato, dal 2017 ad oggi, almeno 63 donne, tra le quali una minorenne, con le quali si era spacciato per ginecologo pur non avendo mai conseguito questa specifica specializzazione.
Le vittime delle violenze sono state identificate grazie alle immagini riprese dalla telecamera installata nello studio del professionista, ma potrebbero essere di più perché alcune delle immagini registrate sono poco chiare e non hanno consentito, di conseguenza, di individuare le donne oggetto delle attenzioni illecite del falso ginecologo. Secondo le ipotesi di accusa, l’uomo, indagato per violenza sessuale aggravata, truffa e interferenze illecite nella vita privata, avrebbe ingannato diverse donne, anche una minorenne, sulla specializzazione in Ginecologia, in base alle risultanze delle indagini, mai conseguita, inducendole, col pretesto di effettuare visite mediche, a subire atti sessuali. Ad incastrare il medico le dichiarazioni di diverse vittime, che hanno rivelato il clichè utilizzato dal dottore: c’è chi veniva indotta a spogliarsi completamente, inserendole un ovulo nelle parti intime per poi visitarla con uno strumento fallico, toccandole il seno e sfiorandole le labbra. Emergono ulteriori dettagli dall’inchiesta della Procura di Catanzaro, che ha portato oggi gli uomini della Compagnia di Soverato a notificare l’ordinanza, vergata dal gip Barbara Saccà, di una misura cautelare in carcere nei confronti del 51enne con contestuale decreto di sequestro preventivo di una copiosa documentazione, trovata sul cellulare, case esterno e hard disk. Andando nel dettaglio dell’inchiesta scaturita dalla denuncia di una donne 20enne, i carabinieri del Nor – Sezione Operativa della Compagnia di Soverato, nel corso di un periodo di circa 8 mesi di indagine da giugno 2021 ad oggi hanno scoperto che il sanitario, secondo la tesi dell’accusa, «traendo in inganno le giovani donne sulla propria qualifica di ginecologo, che in realtà non possedeva, col pretesto di effettuare visite mediche, compiva sulle stesse atti sessuali o le induceva a compiere atti sessuali con l’uso di oggetti di forma fallica». Il protocollo seguito dal cardiologo G. C., di Catanzaro ma residente a Soverato, sedicente ginecologo, sarebbe stato ben collaudato: dopo aver eseguito l’elettrocardiogramma di rito ed esami cardiologici, avrebbe consigliato alle pazienti di approfondire esami diagnostici, invitandole a spogliarsi completamente, per poi ipotizzare un problema ginecologico consistente in una vaginite o in qualche ciste ovarica o in un flusso venoso nelle parti più basse del corpo. Visite abbinate alle richieste di autoerotismo, a volte con la sottoposizione a visione di filmati pornografici o con la stimolazione praticata dallo stesso medico con le dita o con oggetti di forma fallica, baciando le pazienti e portando la loro mano sulle sue parti intime, con la pretesa di sistemarle in posizione prona, “a gattoni”. tutte le visite venivano riprese da una telecamera installata proprio di fronte al lettino utilizzato dalle pazienti nello studio del medico chirurgo. I video contenenti espliciti atti sessuali sono stati estrapolati dal ..........
camice bianco e salvati in una cartella criptata con codice pin presente nel suo telefonino cellulare e con un hard disk esterno. Dall’analisi dei dispositivi, è emerso come il medico si allontanava, mentre effettuava gli accertamenti, per interagire con il controller della telecamera e posizionarla in modo tale da avere, un’ inquadratura perfetta delle parti intime delle ragazze, mentre praticavano l’auto stimolazione erotica da lui richiesta. Riprese accurate tanto da filmare tutti i particolari intimi delle pazienti, distese nel lettino in posizione prona e riprese direttamente con il proprio cellulare al quale erano collegati alcuni cavi simulando, così, lo svolgimento di un esame diagnostico.
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