Appartamenti a Staletti , fittati a trans e prostitute per esercitare l’attività di meretricio. Ore di lavoro certificate ma mai effettivamente svolte. Droga ceduta ad avvocati e professionisti del comprensorio, e immessa su un mercato rivelatosi illecitamente fruttuoso, come quello della presila catanzarese.Tra gli indagati anche una donna di 85 anni, complice, sempre secondo le ipotesi accusatorie, di una truffa all’assicurazione, per un incidente mai avvenuto con una moto intestata a lei.
Per il Comune di Fossato Serralta era un vigile urbano, per gli inquirenti, invece, era responsabile di spaccio di droga, favoreggiamento della prostituzione e assenteismo. Alessandro Cua, 48 anni, è stato arrestato dai carabinieri della Stazione di Pentone, in esecuzione di un’ordinanza di misura cautelare, emessa dal gip di Catanzaro, su richiesta della Procura. Le indagini, durate 9 mesi, condotte dai carabinieri di Pentone, sono scattate nell’aprile 2020, a seguito dell’arresto di uno dei 16 indagati dell’inchiesta, e del sequestro del suo cellulare. Dall’analisi del cellulare e, in particolare, dei messaggi estrapolati da Whatsapp e Telegram, emerse che lo stupefacente che era stato rinvenuto nel corso dell’arresto era stato ceduto proprio dall’insospettabile agente di polizia locale. Le intercettazioni delle utenze telefoniche di Cua hanno svelato che il vigile era coinvolto in diversi traffici illeciti, non limitati al comune di Fossato Serralta, ma estesi anche alla città di Catanzaro. Attività criminali alle quali, secondo l’informativa dei carabinieri, Cua si dedicava per sanare un debito da 13mila euro maturato nei confronti di un soggetto, dal quale riceveva lo stupefacente da spacciare e al quale consegnava lo stipendio di 1.000 euro, percepito in qualità di dipendente del Comune di Fossato Serralta. Nelle sue attività illecite, l’agente di polizia locale era coadiuvato da Massimo Longo, 53 anni, anch’egli finito agli arresti domiciliari. Di tutto questo è accusato Alessandro Cua, catanzarese in servizio a Fossato Serralta come agente della polizia municipale. Nelle oltre 60 pagine , firmate dal Gip, Gabriella Pede, che ha accolto le richieste della Procura di Catanzaro, viene ricostruita minuziosamente l’attività illecita del sistema che sarebbe stato ordito e gestito da Cua, il quale offriva i propri servigi alle prostitute, quali la fornitura di preservativi, la vendita di sostanze stupefacenti, il ..........
trasporto delle prostitute stesse con la propria autovettura, la redazione di messaggi di testo telefonici, destinati ai clienti, contenenti le indicazioni utili a raggiungere ed individuare l’appartamento.
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