Sulla base dello scenario di previsione “mediano”, dunque, l’Istat prevede una decrescita della popolazione residente in Calabria nel prossimo decennio: da 1.894.110 al 1° gennaio 2020 (punto base delle previsioni) passerà a 1.755.756 nel 2030 e l’Ir avrà un aumento pari a 14,5 punti percentuali (154,6%). Via via che le generazioni nate negli anni del baby boom tenderanno a estinguersi, questo squilibrio aumenterà verosimilmente sempre di più. Le previsioni sul futuro demografico in Calabria restituiscono un potenziale “quadro di crisi” che necessita l’adozione di più specifiche politiche socioeconomiche come strumenti di riequilibrio e di risposta strutturale ai cambiamenti demografici.
Le ripercussioni sulla scuola
Nei prossimi anni a causa del calo demografico si prevedono tempi difficili anche per il settore scolastico, con forti ripercussioni sulla formazione delle classi che porteranno verosimilmente al taglio di molte cattedre. In questi anni il fenomeno ha interessato i piccoli e medi centri urbani della regione, in cui si è assistito ad un’aggregazione di istituti scolastici che ha portato alla nascita degli Istituti comprensivi, ma ora lo stesso fenomeno si sta gradualmente estendendo anche ai grandi centri urbani. In Calabria sono anni che si registra un trend negativo della popolazione studentesca. Nell’anno scolastico 2010/2011 era pari a più di 300mila unità, mentre nell’anno scolastico 2020/2021 è scesa a meno di 280mila. Da sei anni anche gli alunni stranieri stanno facendo registrare un calo: sono passati da 12.580 nell’anno scolastico 2015/2016 a meno di 12mila nell’anno scolastico 2020/2021. Questi si ripartiscono tra i vari ordini di scuola come segue: 2.006 studenti stranieri nelle scuole dell’infanzia (con un’incidenza del 4,2% sul totale della popolazione studentesca e una quota del 65,5% di nati in Italia), 3.720 nella scuola primaria (4,6% e 52,6%), 2.387 nella scuola secondaria di I grado (4,5% e 40,4%) e 3.862 nella scuola secondaria di II grado (4,0% e 18,0%). Le provenienze degli studenti stranieri risultano estremamente variegate, ma al contempo i numeri più elevati coinvolgono un gruppo limitato di Paesi; il 66,9%, infatti, proviene da Romania (3.159), Marocco (2.965), India (663), Albania (646) e Ucraina (575).
a seguire 2 articoli uno della Gazzetta del Sud di oggi che descrive il rapporto di gestione dati Istat sulla città di Catanzaro
Nessun commento:
Posta un commento
SELLIARACCONTA ®©2009 Tutti i commenti sono moderati in automatico